(Adnkronos) – “La nostra idea è inserire un ticket a tempo, gratuito per i romani e al prezzo simbolico di due euro per gli altri, per entrare nel catino della Fontana di Trevi, un monumento che va tutelato e preservato. Chiunque vuole poi potrà vedere la Fontana a distanza e fotografarla”. Così all’Adnkronos l’assessore al Turismo di Roma Capitale, Alessandro Onorato, in merito alla proposta di introdurre un numero chiuso e un ticket per Fontana di Trevi e su cui a breve dovrebbe esserci una prima interlocuzione tra Campidoglio, Municipio I, Sovraintendenza e Polizia Locale di Roma Capitale. Onorato sottolinea (con soddisfazione) come su questa proposta ci sia convergenza a vari livelli istituzionali, sul territorio condivisa anche da associazioni di categoria e residenti. “Vogliamo rendere la visita alla Fontana di Trevi davvero un’esperienza unica e serena, senza che si faccia spalla a spalla con gli altri turisti o che ci si spinga per entrare – aggiunge l’assessore al Turismo – E vogliamo evitare anche che i visitatori possano mangiare sugli scalini, un panino o un gelato, o peggio che possano buttarsi in acqua”. L’incasso “verrebbe reinvestito per la tutela del monumento e per assumere personale che garantirebbe la sicurezza e gestirebbe il flusso, creando così nuovi posti di lavoro”. Una proposta che, in effetti, non dispiace ai residenti del centro storico della Capitale. “Non siamo contrari, mi auguro che sia portata avanti una proposta che non scontenti”, dice all’Adnkronos Viviana Piccirilli Di Capua dell’Associazione Abitanti Centro Storico Roma. A suo avviso serve dare impulso ad azioni per limitare l’overtourism con i conseguenti disagi per i residenti. “Non c’è alcun ritorno, tantomeno economico, da un suolo pubblico puramente consumato”, evidenzia. “Per evitare che i residenti soccombano, occorre una regolamentazione dei flussi turistici in un’area riconosciuta patrimonio Unesco. Serve contrastare maggiormente il degrado e tutelare il decoro e i beni culturali, compresa Fontana di Trevi”, prosegue Di Capua, ricordando poi l’iniziativa promossa dall’Associazione qualche anno fa sulla scalinata di Trinità dei Monti in cui vennero distribuiti centinaia di volantini tradotti in otto lingue per sensibilizzare i turisti al rispetto delle regole. Secondo Di Capua “manca infatti una comunicazione centrata sul rispetto della città e sui comportamenti da assumere intorno ai monumenti. E’ un tema su cui occorre puntare. E questa iniziativa su Fontana di Trevi potrebbe essere una buona occasione”. Contrari al ticket gli albergatori. Il biglietto di acceso destinato ai turisti per entrare nel catino della Fontana di Trevi è “una vera assurdità”, secondo il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. “Penso che una regolamentazione dei flussi turistici sia necessaria in quanto lo spazio è poco e i visitatori tanti, ma ‘no’ a un eventuale ticket”, sottolinea Roscioli all’Adnkronos. “Abbiamo già la tassa di soggiorno più alta in tutta Europa – osserva-, se andiamo avanti di questo passo i turisti finiranno per pagare anche l’aria che respirano. Un ticket non ha senso, allora andrebbe previsto anche per altri luoghi turistici. Non stiamo parlando di un museo, ma di un monumento all’aperto che si trova in una piazza, e le piazze di Roma devono restare aperte e visitabili da tutti”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Data:
6 Settembre 2024