Padre Paolo Dall’Oglio avrebbe festeggiato 70 anni il 17 novembre.
Ma da quando è stato rapito nel 2013 in Siria, si sono perse le sue tracce. Lui, uomo di pace e di dialogo, di accoglienza e di solidarietà, amato da cristiani e musulmani, aveva fatto di Mar Musa, il monastero nel deserto siriano a un’ottantina di chilometri da Damasco, un luogo speciale.
Padre Paolo aveva riscoperto le rovine dell’antico monastero costruito nell’undicesimo secolo, e aveva deciso di ristrutturarlo per fondare una comunità spirituale cattolica, Al-Khalil, dedicata al dialogo interreligioso islamo-cristiano.
A Mar Musa erano benvenuti tutti: pellegrini, credenti, visitatori. E rimanevano tutti stupiti da questa comunità monastica di persone speciali che avevano scelto una vita religiosa austera, in un luogo isolato e inaccessibili. Dove chiunque, senza alcuna distinzione di religione, provenienza o altro poteva essere accolto.
L’attivismo di Padre Paolo, il suo prendere posizione, l’avevano però reso inviso al regime siriano, e infatti nel 2012 era stato espulso. Costretto a lasciare la sua comunità, il suo monastero.
Ma nonostante l’espulsione, Padre Paolo era rientrato in Siria di nascosto per stare vicino alla sua gente, per far sentire la sua vicinanza e provare a fare qualcosa di concreto per la popolazione schiacciata tra guerra e terrorismo. Per questo motivo la mattina del 29 luglio 2013 Padre Paolo era uscito per andare a un appuntamento con degli esponenti dell’ISIS. Sapeva di correre un rischio molto alto, ma non poteva fare altrimenti.
“Se non esco dopo tre ore sappiate che sono stato rapito. Se dopo tre giorni non sapete nulla fate un comunicato pubblico”.
Queste le ultime parole di Padre Paolo Dall’Oglio ai suoi amici e confratelli.
Per conoscere meglio chi era Padre Paolo, anzi, Abuna Paolo, come lo chiamava la sua comunità in Siria, non perdete domani, su Rai3 alle 16.10 il documentario di Fabio Segatori “Padre Dall’Oglio”.
Vedetelo, perché è importante conoscere la sua storia, sapere che anche nei momenti più bui ci sono persone speciali che lavorano per il bene, anche a rischio della vita.
Vedetelo perché il messaggio di pace di Padre Paolo non può perdersi con la sua scomparsa.
Vedetelo perché in momenti come questi è importante ricordare chi ha messo la pace davanti a ogni cosa.