In Italia le istituzioni sono “immerse in una faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenati e destabilizzante”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della visita ufficiale del Papa al Quirinale,lamentando la distanza della politica italiana dalla “cultura dell’incontro” e del “dialogo” che il Papa ama evocare. Papa Bergoglio, nel quadro delle relazioni tra lo Stato italiano e la Santa Sede, ricordando l’inserimento nella Costituzione repubblicana dei Patti Lateranensi e l’Accordo di revisione del Concordato, del quale a breve si celebrerà il trentesimo anniversario, si è soffermato sugli effetti dolorosi della crisi economica, ed in modo particolare, sulla insufficiente disponibilità di lavoro, sottolineando la necessità, oggi più che mai, a moltiplicare gli sforzi, per alleviare le conseguenze e per cogliere ed irrobustire ogni segno di ripresa.
“Tante sono le questioni di fronte alle quali le nostre preoccupazioni sono comuni e le risposte possono essere convergenti.“Il compito primario spetta alla Chiesa – ha detto il Papa – che è quello di testimoniare la misericordia di Dio e di incoraggiare le opportune risposte di solidarietà”