Un Appello Accorato per la Pace
“La guerra rende disumani, induce a tollerare crimini inaccettabili”, ha denunciato ancora una volta Papa Francesco durante l’Angelus, facendo un nuovo accorato appello per la pace nel mondo. Il Pontefice ha esortato a pregare per la pace nelle aree martoriate dalla guerra: Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar e Sudan. “I governanti ascoltino il grido dei popoli che chiedono pace”, ha aggiunto.
Preghiera per le Vittime degli Abusi
Il Papa si è unito alla Chiesa in Italia, che domani riproporrà la giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti degli abusi da parte dei preti. “Ogni abuso – ha affermato – è un tradimento di fiducia, un tradimento alla vita. La preghiera è indispensabile per ritessere fiducia”.
Giornata Mondiale dei Poveri
Durante la Giornata Mondiale dei Poveri, celebrata nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un monito contro una fede che si riduce a devozione innocua e che non disturba i potenti. “Nelle angosce del nostro cuore e del nostro tempo, c’è un’incrollabile speranza che brilla”, ha sottolineato il Papa.
Papa Francesco ha invitato a riflettere su due realtà: angoscia e speranza, che sempre si sfidano a duello nel campo del nostro cuore. L’angoscia, ha spiegato il Papa, è un sentimento diffuso nella nostra epoca, amplificato dalla comunicazione sociale che rende il mondo più insicuro e il futuro più incerto.
“Se il nostro sguardo si ferma soltanto alla cronaca dei fatti, dentro di noi l’angoscia ha il sopravvento. Vediamo il sole oscurarsi e la luna spegnersi, vediamo la fame e la carestia che opprimono tanti fratelli e sorelle, vediamo gli orrori della guerra e le morti innocenti”, ha detto Francesco. “Corriamo il rischio di sprofondare nello scoraggiamento e di non accorgerci della presenza di Dio dentro il dramma della storia”, ha avvertito il Papa, invitando a non perdere mai la speranza.
Il Tema dei Migranti
Papa Francesco ha riaffermato che è assolutamente necessario affrontare nei Paesi d’origine le cause che provocano le migrazioni. Ha sottolineato l’importanza di programmi che garantiscano uno sviluppo autentico nelle aree colpite dall’instabilità e dalle ingiustizie più gravi, promuovendo il bene di tutte le popolazioni, in particolare dei bambini.
“Se vogliamo risolvere un problema che tocca tutti noi, dobbiamo farlo attraverso l’integrazione dei Paesi di origine, di transito, di destinazione e di ritorno dei migranti. Nessun Paese può essere lasciato solo e nessuno può pensare di affrontare la questione isolatamente attraverso leggi più restrittive e repressive”, ha osservato il Papa.
“Dobbiamo rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, affinché le condizioni degli emigranti siano umanizzate”, ha dichiarato Francesco, citando esempi recenti di accoglienza senza restrizioni, come nel caso della Polonia durante la guerra in Ucraina e delle nazioni come la Giordania o il Libano nel Medio Oriente.