Papa Francesco ha accolto in udienza i membri della Commissione Teologica Internazionale, sottolineando l’importanza di rimettere Cristo al centro e di sviluppare una teologia della sinodalità. Questi sono i punti focali del suo discorso rivolto ai circa trenta membri della Commissione, istituita da Paolo VI nel 1969 e presieduta dal cardinale Víctor Manuel Fernández.
Fraternità Radicata in Cristo
Francesco ha definito il Concilio di Nicea, di cui si celebreranno i 1700 anni durante il Giubileo del 2025, una “pietra miliare” per la Chiesa e l’umanità. Ha affermato che in Gesù possiamo conoscere il volto di Dio e dell’uomo, e questo significa “fraternità”. La fraternità radicata in Cristo diventa un compito etico fondamentale per tutti.
Un Nuovo Paradigma Culturale e Sociale
Il Papa ha spronato la Commissione a offrire riflessioni utili a un nuovo paradigma culturale e sociale, ispirato all’umanità di Cristo. In un mondo complesso e polarizzato, segnato da conflitti e violenze, l’amore di Dio che si rivela in Cristo e ci viene donato nello Spirito diventa un appello a camminare nella fraternità e a costruire giustizia e pace. Rimettere Cristo al centro significa riaccendere la speranza.
Sviluppare una Teologia della Sinodalità
Francesco ha incoraggiato i presenti a sviluppare una teologia della sinodalità, tema della recente XVI Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi. Ha dichiarato che è il momento di compiere un passo coraggioso per una nuova tappa missionaria, più creativa e audace, ispirata dal kerygma e coinvolgendo tutte le componenti della Chiesa.
Conclusione
Concludendo, Francesco ha detto che la teologia, appoggiata al cuore di Gesù, attingerà alla fonte e porterà frutti nella Chiesa e nel mondo. Ha sottolineato l’importanza di non tralasciare la “dimensione di gioia e umorismo” con l’aiuto dello Spirito Santo.
