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PAROLE DI CINEMA E D’ARTE

La sua ultima sequenza è purtroppo arrivata alcuni anni fa! Oggi, a distanza di quattro anni lo salutiamo con affetto ma non lo dimentichiamo!

(Torino, 18 marzo 1939 – Roma, 11 luglio 2016)

Dalla laurea in Legge, alla macchina da presa. E’ la storia di un giovane torinese appassionato di cinema e fumetti che nel primo dopoguerra già si lancia verso il futuro! Ora ci ha lasciato, ma la sua scettica e affettuosa ironia non la dimenticheremo. Ci lascia con il tipico vuoto che segue alle partenze improvvise, delle cose che ci sembrano senza senso. Il vuoto che lascia è il vuoto dei grandi.

Pochi mesi prima di lui, il 9 gennaio 2016 se n’era andato anche un suo amico Gianni Rondolino, già professore ordinario di Storia e Critica del Cinema all’Università di Torino e storico del cinema italiano, con il quale il giovane Dado iniziò la sua Grande Avventura al Centro Universitario Cinematografico di Torino, con la creazione della collana Centrofilm per cui scrisse monografie dedicate a Ingmar Bergman e a Frank Capra.

Per lui la vita non fu mai disconnessa dalla passione per la settima arte in tutti i suoi aspetti e per la scrittura. Non a caso il suo ultimo lavoro: “Attraverso lo schermo”, pubblicato poche settimane prima della sua morte, è un’autobiografia dedicata alla sua vita che è stata sempre in rapporto con il cinema.

Il lavoro instancabile e la passione costante per la macchina da presa lo portano a realizzare film e spot televisivi, a vincere premi e menzioni, ma anche a scrivere pregevoli romanzi gialli ma anche feuilletton, spesso di ambiente torinese, che ben si attaglia alla sua molteplice vena creativa. Tra il 1963, appena ventiquattrenne, e il 1968 scrive e dirige quasi 500 fra Caroselli e altri spot pubblicitari.

Chi dice che non si può fare arte con la pubblicità non ha visto le produzioni di Corrado Farina! Indimenticabile il Carosello de: La pancia non c’è più, con Mimmo Craig. Anche nel documentario aziendale Corrado propone delle novità e sposta il tiro verso il “corto” a soggetto: da non perdere è l’avventura surreale di Alfa 75 Superstar, dove la macchina si aggira negli Studi di Cinecittà interagendo con le produzioni.

Il suo amore per l’originalità dell’espressione e il piacere di andare fuori dagli schemi si conferma in un’interessante serie creata nel 1985. Si tratta di Dialoghi degli Etruschi, otto brevi filmati realizzati per l’Istituto Luce in occasione dell’Anno degli Etruschi, nei quali, oltre alle testimonianze di noti etruscologi come Mauro Cristofani e Massimo Pallottino, ci sono quelle delle statue parlanti rappresentate dagli stessi Etruschi.

Come si può raccontare in due parole la vita di un uomo, tanto ricco di passioni e interessi? Impossibile! Ma si può tracciare un’immagine, più che altro una storia visiva, del suo “stile”, d’uomo e d’artista. Corrado Farina fu disincantato ed elegante, sempre sul pezzo e mai fuori ruolo e soprattutto un uomo schivo, ma che non sapeva e non voleva essere serioso, come spesso accade ad alcuni suoi colleghi, ma che si rivelava sempre ricco di umorismo: un uomo dalla spiccatissima e travolgente ironia. Raccontava testi e storie spesso condite con il gusto del fantastico ma anche del giallo e a volte dell’horror sempre coniugati con garbo, senza mai scadere nel trash.

Oltre a esperienze di grande cinema,come nella storia della strega e la fanciulla di Baba Yaga e il fantasma dell’Opera di Un posto al buio, Corrado Farina creò un lungometraggio: Hanno cambiato faccia del 1971, con Adolfo Cieli, dal tema vampiresco e sociale d’incredibile attualità ancora oggi. Immagini giustapposte lo rappresentano, ma tracciare un’immagine unica di quest’artista, come dicevamo, non è facile, e di immagini Dado se ne intendeva. Lui che fece tanta pubblicità di grande qualità, fatta anche d’immagini iconiche che divengono un simbolo, lui che amava l’arte tout court, difese più volte a spada tratta nei suoi articoli anche altri artisti che operavano in un campo cinematografico adiacente: i pittori di cinema.

Si tratta di un gruppo di artisti e grafici che dagli anni ’50 crearono i famosi manifesti pubblicitari dei film. Il manifesto perdurò fino agli anni ’80, prima dell’avvento del trailers e della TV di massa. Corrado li apprezzava moltissimo. Spesso anche questi artisti, come anche i creatori di spot pubblicitari, benché abbiano centinaia di appassionati estimatori, non venivano e non vengono ancora apprezzati dalla storia dell’arte ufficiale per quel che valgono.

Data:

9 Novembre 2020