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PASSEGGIATA ARTISTICA IN ITALIA ATTRAVERSO “IL LUNGO OTTOCENTO” (VI^ Parte)

Il Romanticismo

Quando Hayez realizzò l’autoritratto presente in quest’articolo, aveva all’incirca 35 anni, siamo nel 1831 e si era trasferito già da una decina d’anni a Milano. In quell’anno, ai giardini pubblici si era installato un circo che causò un gran chiacchiericcio perché vi era una gabbia con un leone maschio e una tigre femmina che convivevano pacificamente.

Hayez si riprende defilato a sinistra accanto alla gabbia dei due maestosi animali girandosi verso gli spettatori con occhi stupiti come a dire… ma avete visto che roba?

Francesco Hayez, Autoritratto con leone e tigre in gabbia-circa 1831- Museo Poldi Pezzoli-Milano

Francesco Hayez (Venezia, 1791 – Milano, 1882) è il massimo artista in Italia della pittura del Romanticismo, simbolo del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, come Alessandro Manzoni lo è in letteratura, Hayez lo è in pittura; lo stesso Mazzini lo definì come “il capo della scuola di Pittura Storica che il pensiero nazionale reclama in Italia”.

Ebbe una formazione di stampo neoclassico, nel 1809 si trasferì a Roma dove divenne allievo di Antonio Canova, collezionando premi e riconoscimenti.

Francesco Hayez, Rinaldo e Armida (1814) Galleria dell’Accademia, Venezia

Nel 1814 realizza il dipinto Rinaldo e Armida, (la storia d’amore all’interno del poema di Torquato Tasso ‘Gerusalemme liberata’, in cui il paladino Rinaldo abbandona la crociata per la Maga Armida poi si pente e la lascia, Armida tenta il suicidio ma Rinaldo la salva invitandola a farsi cristiana) è stata una delle opere più apprezzate del periodo che la critica ritiene vicino ai Nazareni, un gruppo di pittori romantici tedeschi attivi a Roma all’inizio del XIX secolo, ma è pure evidente il richiamo, soprattutto nel paesaggio, al pittore neoclassico Andrea Appiani e il debito verso Ingres… Rinaldo ricorda nella posa e nelle proporzioni ‘sbagliate’ il mistero della Grande odalisca di Ingres.

Negli anni romani Hayez oltre allo studio e alla pittura si vota a una vita sregolata e sarà proprio per questo, una relazione con una donna sposata e la conseguente aggressione che subisce dal marito tradito, che lascerà Roma, su consiglio del Canova, per non destare troppo scandalo.

Si recò a Milano e saranno gli ambienti intellettuali milanesi, fra cui anche il Manzoni a renderlo un artista ‘patriottico’; diresse più tardi l’Accademia di Brera.

La sua arte è impostata su valori di carattere neoclassico, ha forma nitida, chiara, elegante, è in grado di trasportare la grazia canoviana sulla tela, ma dimostra una sensibilità nuova nell’affrontare le tematiche, che sono sia storiche che politiche, come per esempio i Vespri siciliani, dipinto ispirato a una ribellione scoppiata a Palermo all’ora dei vespri di Lunedì dell’Angelo nel 1282 contro i dominatori francesi, metafora per Hayez degli ideali risorgimentali.

Francesco Hayez- Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri – Pinacoteca di Brera- Milano

Due anni prima aveva realizzato il suo primo quadro di ispirazione medievale “Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri”, che venne considerato il manifesto del Romanticismo italiano, si ispirava ad un evento del XIV secolo.

Pietro Rossi signore di Parma, spodestato dagli Scaligeri, signori di Verona, fu chiamato dal doge di Venezia Dandolo, mentre era nel castello di Pontremoli, che stava difendendo, ad assumere il comando dell’esercito veneto, a combattere cioè contro i della Scala, suoi nemici, che avevano mire anche su Venezia.

Pietro accettò, e combatté con valore i veronesi, ma trovò presto la morte, fu trafitto da una lancia, durante l’assedio di Monselice.

Nel dipinto l’evento si svolge all’interno di un’architettura gotica, Pietro è al centro completamente armato, mentre viene pregato dalla moglie e da due figlie a non accettare l’impresa.

Nel dipinto vengono esaltati i valori dell’eroismo e del patriottismo verso le libertà repubblicane (Venezia fu una repubblica dal VII secolo al 1797) contro la tirannia degli Scaligeri, signori di Milano.

Il fatto storico non è rappresentato con una scena bellica ma sottolinea la difficoltà della scelta, tra l’amore e le responsabilità verso la famiglia e quello verso la patria.

Oltre che per i dipinti con soggetti epici, mitologici e patriottici, Hayez è noto per aver ritratto gli uomini più famosi del suo tempo, tra cui, Alessandro Manzoni e Camillo Benso conte di Cavour e per i ritratti di incantevoli giovani donne dai bellissimi volti come cammei, ma inquiete, discinte o nude, come se per caso la spallina dell’abito fosse scesa, un qualcosa che allude ad una grande sensualità, alle grazie femminili a cui l’uomo non sa resistere. Si intravedono in questi dipinti di donne discinte o nude, Betsabea, Tamar o Maddalena i ‘rimasugli sensuali’ dei disegni giovanili erotici, dove Hayez si ritrae con la sua amante Carolina Zucchi, senza pudore, nelle loro estrose pose amatorie.

Francesco Hayez- La Meditazione- 1851-Galleria d’arte moderna Achille Forti-Verona

Tuttavia, viene a crearsi in Hayez un forte pessimismo, evidente nella serie delle Malinconie (1840-1842) e delle Meditazioni (1850-1851), come se le sensuali forme femminili fossero la causa della perdita dell’eroismo patriottico?

In realtà è l’Italia che è discinta.

Il dipinto “La Meditazione”, avrebbe dovuto intitolarsi “L’Italia nel 1848” ma causa la censura austriaca venne mutato il nome, il significato politico dell’opera è sottolineata da due scritte in rosso, la prima è “Storia d’Italia” che compare sul dorso del libro che la fanciulla tiene in mano, la seconda sono le date delle cinque giornate di Milano “18.19.20.21.22 marzo-1848” che sono state dipinte sulla croce, è quindi metafora dell’Italia sconfitta sia nei moti che nella prima guerra d’indipendenza.

Anche la celebre opera di Hayez, Il Bacio, partecipa a questo pessimismo, anche se è diventata un’icona, ripresa nel lungo bacio d’addio dei protagonisti del film neorealista Senso di Luchino Visconti, stampata e divulgata sulle scatole dei cioccolatini Perugina e poi ripresa da Mario Schifano.

La scena del bacio appassionato fra i due giovani è un’allusione politica agli ideali del Risorgimento, suggerito sommessamente da alcuni dettagli, il ragazzo ha il mantello e il volto coperto da un cappello e un pugnale alla cintola, è un cospiratore, forse un carbonaro e la fanciulla si aggrappa a lui perché ha timore di non vederlo più.

Esistono tre versioni del “Bacio”, molto simili in quanto varia solo il colore dell’abito della donna.

Francesco Hayez- il Bacio- 1859 -Pinacoteca di Brera-Milano

Nella prima versione l’abito della donna è di colore azzurro perché simboleggia la bandiera francese, mentre l’uomo indossa il verde e il rosso dell’Italia, rappresenta quindi il bacio tra l’Italia e la Francia, la nazione alleata per liberare la prima dallo straniero austriaco.

Nella seconda versione l’abito della donna è bianco e con il verde e il rosso dell’abito dell’uomo, riprende i colori della bandiera italiana, quasi a ribadire che l’Italia è sola e da sola deve liberarsi dal giogo degli austriaci.

La terza versione, è uguale alla prima, ma a fianco dei due amanti c’è in terra un velo bianco, questa versione Hayez la tenne per sé, forse con quel velo bianco steso a terra, se veramente nel primo caso il bianco serviva per evocare i colori francesi, quel velo bianco a terra può essere simbolo di sprezzo, in riferimento alla decisione di Napoleone III di richiedere l’armistizio lasciando all’Italia una vittoria a metà.

L’uso di personaggi mitologici e di scene ambientate in un passato lontano e indefinito è una tecnica a cui Hayez ricorre spesso per rappresentare e divulgare gli ideali del Risorgimento evitando la censura dell’oppressore “austriaco”.

(Continua)

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Le parti precedenti ai links:

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(I%5EParte)_29215.html#.Y9_gKnbMKUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(II%5EParte)_29288.html#.Y-iqHHbMKUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(III%5EParte)_29368.html#.Y_oq9HbMKUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(IV%5EParte)_29543.html#.ZAMukXbMKUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/PASSEGGIATA_ARTISTICA_IN_ITALIA_ATTRAVERSO_-quot;IL_LUNGO_OTTOCENTO-quot;_(V%5EParte)_29624.html#.ZA2KUXbMKUk

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Data:

13 Marzo 2023