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“Per crollo possibili concause”

“Per crollo possibili concause”

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Il crollo del viadotto del ponte Morandi potrebbe essere stato determinato da “una serie di concause”, non soltanto dalla rottura di uno strallo. Lo ha spiegato Roberto Ferrazza, presidente della Commissione ispettiva del Mit, dopo il sopralluogo sulle macerie del ponte, oggi a Genova. La dinamica “non è ancora del tutto chiara – ha aggiunto Ferrazza – Non è chiaro quale sia stato l’innesco ma il ponte non è caduto nella sua proiezione: prima si è storto, poi è caduto“.

“Bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie – ha concluso – considerando che c’è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato“. Intanto arriva il via libera per le verifiche propedeutiche alla messa in sicurezza delle parti del ponte Morandi rimaste in piedi: ad effettuarle saranno i tecnici di Autostrade con i consulenti della procura.

ASCOLTATI I TESTIMONI – Sono poco meno di una decina i primi testimoni del crollo, ascoltati in queste ore dalla squadra mobile di Genova nell’ambito dell’indagine sul disastro. Ad essere sentite sono state alcune persone che si trovavano lungo il torrente Polcevera e che potrebbero fornire indicazioni ’visive’ che potrebbero rivelarsi utili per integrare la ricostruzione degli eventi, affidata ai periti dei pm. In particolare sarebbero tre le testimonianze più interessanti, che raccontano da punti di vista diversi la tragedia. Oggetto delle testimonianze, tra cui una prima fornita da una donna che si trovava nella zona dell’Ikea, a poche centinaia di metri dal luogo del crollo, e una seconda fornita da un’ex infermiera, sono le differenti percezioni riguardo all’evento e alla caduta del viadotto e al ’ruolo’ degli stralli – i tiranti del ponte – al momento del disastro.

PRIME 15 CASE A SFOLLATI – “Domani consegneremo, insieme al sindaco di Genova Marco Bucci, i primi 15 appartamenti agli sfollati del crollo del ponte Morandi. Si tratta di alloggi di proprietà della Regione e del Comune” ha detto all’Adnkronos il governatore della Liguria, Giovanni Toti, fiducioso sui tempi: ’’Riteniamo che nel giro di 4-5 settimane, a partire da oggi, l’emergenza abitativa di tutte le famiglie sfollate sarà risolta”.

POLEMICHE – Intanto non si placa la polemica politica. “Nel 2008 Matteo Salvini votò a favore del cosiddetto ’Salva Benetton’, che diede al gruppo le concessioni molto vantaggiose per Autostrade” scrive su Twitter la deputata del Pd Debora Serracchiani, allegando lo screenshot dell’elenco dei voti, tra cui si legge il nome di Matteo Salvini e accanto ’favorevole’. “Salvini governava con Berlusconi, ora non se lo ricorda più? Meglio rinfrescargli la memoria” conclude Serracchiani.

Ora i ponti fanno paura

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Nelle ore successive alla tragedia del ponte Morandi, sulla piattaforma Change.org sono nate diverse petizioni popolari, in primis quella in cui i cittadini chiedono al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, l’annullamento governativo della concessione ad Autostrade per l’Italia Spa, il subentro statale e la proposta di passare a una gestione simile al modello svizzero, dove ogni automobilista paga un abbonamento fisso annuale per usufruire della rete autostradale.

Un’iniziativa di solidarietà, lanciata da un sedicenne, per chiedere ad Autostrade per l’Italia di istituire subito un fondo in memoria delle vittime di questa tragedia. Infine, sulla scia della preoccupazione legata alle disastrose condizioni del ponte Morandi e al successivo crollo, sono nate altre petizioni per chiedere la messa in sicurezza di alcuni ponti per cui si teme un’altra tragedia analoga: il ponte Preti di Strambinello a Torino e il ponte di Catanzaro (peraltro progettato anch’esso dall’ing. Morandi). Mentre alcuni cittadini in Sicilia chiedono la chiusura di un ponte di cui denunciano le pessime condizioni sulla SP 74 di Palermo, tra Ficarazzi e Bagheria, dove da mesi il limite è 10 km/h per evitare che le vibrazioni possano farlo crollare.

Ilva,ArcelorMittal: “Non conosciamo decisione Avvocatura”

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ArcelorMittal non ha ricevuto alcuna comunicazione dall’Avvocatura dello Stato su un eventuale via libera per l’acquisizione dell’Ilva. Secondo quanto ricordano infatti fonti vicine all’azienda, interpellate dall’Adnkronos in riferimento alle voci su un parere positivo all’operazione da parte dell’organo, l’iter prevede che l’Avvocatura comunichi la decisione al ministero dello Sviluppo economico e questo, solo successivamente, si attivi per contattare i soggetti interessati alla vicenda, tra cui anche i sindacati. Al momento, quindi, il colosso indiano è in attesa di una comunicazione da parte del ministero guidato da Luigi Di Maio.

Al via nuovo bando Fari

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Il Forte di Castagneto Carducci in Toscana così come l’Ottagono di Ca’ Roman, una piccola isola fortificata nella Laguna di Venezia. Sono solo due dei nove immobili pubblici del nuovo bando di gara, il quarto, ’Valore Paese-FARI’ che l’Agenzia del Demanio lancia proponendo al mercato ulteriori edifici situati lungo la costa. Il progetto a rete, promosso dal 2015, mira al recupero e riuso dei fari e degli edifici costieri per finalità turistiche, culturali e sociali, in linea con i principi di sostenibilità legati alla cultura del mare. Rispetto alle tre edizioni precedenti, grazie alle quali sono state assegnate in concessione 29 strutture a privati che ne stanno curando la riqualificazione, l’iniziativa si amplia quest’anno con edifici costieri di proprietà di Comuni e Regioni, che gestiranno i bandi con il supporto dell’Agenzia (GUARDA LE FOTO).

Le gare si chiuderanno il 27 novembre prossimo e sono rivolte a tutti gli operatori che possono sviluppare un progetto dall’elevato potenziale per i territori e a beneficio di tutta la collettività, e che favoriscano la messa in rete di siti di interesse storico-artistico e paesaggistico, migliorandone la fruizione pubblica e dando vita ad un circuito che consenta di sviluppare un modello di accoglienza turistica intesa non solo come ricettività, ma anche in relazione ad attività formative, di natura sociale e culturale e di scoperta del territorio.

Traffico intenso per il controesodo

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E’ stato un fine settimana di traffico intenso ma scorrevole sulle strade e autostrade gestite da Anas, sia per i primi flussi di controesodo che per le ultime partenze per le località di villeggiatura, concentrate soprattutto nella giornata di sabato.

Da questa mattina si è registrato invece l’aumento del traffico in direzione delle grandi aree metropolitane, con intensificazione dei flussi durante il pomeriggio.

Nella giornata di sabato gli spostamenti di lunga e media percorrenza hanno interessato prevalentemente le statali 51 “di Alemagna”, 12 “dell’Abetone e del Brennero” e 309 “Romea” in Veneto, la statale 1 “Via Aurelia”, in provincia di Grosseto, la statale 101 “Salentina di Gallipoli” e la Tangenziale Ovest di Lecce in Puglia, la statale 18 “Tirrena Inferiore” in Calabria, l’autostrada A29 “Palermo – Mazara del Vallo” in Sicilia e la A2 Autostrada del Mediterraneo, dove si sono registrate fino a due ore di attesa agli imbarchi di Villa San Giovanni.

Anche la giornata di ieri ha fatto registrare traffico intenso ancora lungo la A2, in particolare in provincia di Salerno, oltre che sulle dorsali Jonica (statale 106), Tirrenica (statale 18 e statale 1 “Via Aurelia”) e Adriatica (statale 16), ma senza particolari disagi o criticità. Il traffico sostenuto proseguirà nelle ore serali.

In Molise, a seguito degli eventi sismici che hanno interessato la regione nei giorni scorsi, è ancora chiusa al traffico, a scopo precauzionale, la statale 647 “Fondo Valle del Biferno” dove sono in corso ispezioni tecniche sui viadotti che attraversano l’invaso del Liscione. In Sardegna la circolazione è interdetta sulla SS125 “Orientale Sarda” nel comune di Posada, in provincia di Nuoro, a causa della rottura di una condotta idrica in prossimità della sede stradale.

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20 Agosto 2018