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PER LA FIGC ORE DECISIVE TRA PROTOCOLLO E RIFORMA LEGA PRO

Probabilmente siamo alla stretta finale. Dopo due mesi di tira e molla in cui si è detto di più e di tutto su uno sport che si stava piegando sempre più su se stesso, sembra essere arrivato il momento della verità. Nelle prossime ore, infatti, potrebbero arrivare le prime importanti decisioni sia per quanto riguarda il protocollo di garanzia sanitaria – che potrebbe voler dire tanto nell’ottica di una possibile ripresa del campionato – che per quanto concerne il futuro della Lega Pro.

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Trapela, intanto, cauto ottimismo dopo le parole concilianti rilasciate al Corriere della Sera – e successivamente espresse anche nel Question Time alla Camera dei deputati – dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: “Sono legittimi gli interessi economici, ma il campionato dovrà riprendere in assoluta sicurezza. Per il campionato ci baseremo su elementi scientifici, oggi non disponibili. A metà maggio si potrà fare una previsione realistica, quando vedremo la curva dei contagi. Ricominciare a giocare pone una serie di questioni legate a trasporti, alberghi, a centinaia di persone che si muovono. Di chi è la responsabilità? Il protocollo, che dovremmo avere pronto entro questa settimana, dovrà definire anche questo. Da parte mia farò di tutto per ripartire. Sarebbe surreale per un ministro dello Sport demonizzare il calcio. Se, tuttavia, il Governo dirà che non ci sono le condizioni per ripartire cercheremo di limitare i danni economici per le società e sostenere tutto il mondo dello sport. Intanto il calcio potrebbe capire se è in linea con quel che accade nel Paese e provare a rivedere il proprio sistema e ad autoriformarsi”.

Un pensiero, quest’ultimo, condiviso anche dalla stessa Figc che, non a caso – proprio perché ritiene strategica per il calcio italiano la proposta di riforma che partirà dalla Lega Pro – ha fatto sapere, tramite una nota ufficiale, di aver rinviato il Consiglio Federale per un ulteriore approfondimento della proposta stessa.

Ma tornando al Ministro Spadafora va detto che – dopo le fredde e contrastanti parole dei giorni precedenti – ha fatto un nuovo passo indietro. Probabilmente sta pagando la forte pressione esercitata dai mass media e dai vertici del calcio italiano che spingono per avere risposte e soprattutto per tornare in campo.

Tuttavia, le conseguenze che ne potrebbero derivare dal punto di vista economico e sociale unitamente alle parole morbide del Ministro Spadafora fanno capire che c’è tutta la volontà di aprire agli allenamenti di squadra e al campionato.

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AVVIO BUNDESLIGA – Come previsto, intanto, la Cancelliera Federale, Angela Merkel, ha dato – al termine dell’incontro con i 16 Governatori delle Regioni tedesche – il via libera alla ripresa della Bundesliga. Nonostante siano in aumento i calciatori risultati positivi al test del coronavirus (ad oggi si contano una decina di casi fra prima e seconda divisione), il campionato tedesco, dunque, dovrebbe riaprire i battenti il 15 o il 22 maggio. La data, però, sarà ufficializzata nelle prossime ore dalla Lega tedesca.

Una decisione che, molto probabilmente, indirizzerà anche le scelte delle Federazioni e dei governi di Inghilterra, Spagna, Portogallo e Italia, paesi che non si sono ancora espressi definitivamente a tale riguardo preoccupati dall’andamento del COVID19. Non sembra preoccuparsi, invece, il Governo tedesco nonostante i diversi giocatori risultati positivi ed ora in quarantena.

Resta il dubbio se non sia il caso di allargare la quarantena all’intera squadra piuttosto che ai soli calciatori contagiati come prevede il protocollo tedesco. Sarà interessante vedere, a tal proposito, cosa risponderà alla Figc – su questo punto del protocollo – il Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile.

(Foto da adnkronos.com Afp e Fotogramma – si ringrazia)

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7 Maggio 2020