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Perizia psichiatrica per Marine Le Pen

Perizia psichiatrica per Marine Le Pen

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Marine Le Pen dovrà essere sottoposta a perizia psichiatrica per aver diffuso su Twitter le foto di esecuzioni dello Stato islamico. Lo ha denunciato la stessa presidente di Rassemblement national: “Dai magistrati bisogna aspettarsi di tutto, credevo di aver visto tutto, e invece no”. “Per aver denunciato gli orrori di Daesch attraverso dei tweet – ha ’cinguettato’ Marine Le Pen – la giustizia mi sottopone ad una perizia psichiatrica. Fino a dove vogliono arrivare?“.

Denunciata la misura della magistratura di Nanterre, la leader dell’estrema destra francese ha fatto sapere che non intende in alcun modo sottoporvisi. “Non ci andrò, beninteso, aspetto di vedere come i magistrati mi costringeranno”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato: ’’Una procura ordina una perizia psichiatrica per Marine Le Pen. Non ho parole! Solidarietà a lei e ai francesi che amano la libertà!’’.

Schiaffo di Alibaba a Trump

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La guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti ha spinto il colosso dell’e-commerce Alibaba a rivedere i piani per la creazione di circa 1 milione di posti di lavoro negli Usa nel corso dei prossimi 5 anni. A renderlo noto è lo stesso fondatore e presidente del portale, Jack Ma, che ha parlato di “una promessa fatta nel 2017, quando c’erano rapporti amichevoli tra i due Paesi e relazioni commerciali razionali. Queste premesse che non ci sono più e così la nostra promessa non potrà essere mantenuta”.

“La situazione attuale ha determinato questa decisione ma non smetteremo di lavorare duro per promuovere un sano sviluppo delle relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti”, ha comunque assicurato Ma.

Ocse all’Italia: “Non tagliate legge Fornero”

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L’Ocse rivede al ribasso, tagliandola di 0,2 punti, la stima della crescita del Pil italiano nel 2018, che ora viene fissata all’1,2 per cento. Nella revisione dell’Economic Outlook appena diffuso, l’Organizzazione conferma invece all’1,1 per cento la previsione per la crescita del nostro paese nel 2019. L’Ocse indica fra la possibili ragioni del rallentamento del Pil l’incertezza sulle scelte politiche, l’aumento dei tassi di interesse e una minore crescita dell’occupazione, che potrebbe trattenere la spesa delle famiglie.

Dalla capoeconomista dell’Ocse, Laurence Boone, arriva anche l’invito a “non disfare la riforma Fornero“.

“Ci sono segnali” che indicano come la crescita dell’economia mondiale – con la netta ripresa registrata dopo la crisi scoppiata nel 2008 – “potrebbe avere toccato il picco”, con un aumento del Pil globale stimato sia nel 2018 che nel 2019 al +3,7% “con un aumento dei rischi al ribasso” scrive l’Ocse nella revisione dell’Economic Outlook, evidenziando come “la crescita è diventata meno omogenea, con prospettive differenti fra le principali economie”, soprattutto fra quelle emergenti.

Rispetto alle stime del maggio scorso la stima sul Pil globale è stata tagliata di 0,1 punti per il 2018 e di 0,2 per il prossimo anno. L’Ocse definisce “sorprendentemente bassi” sia l’inflazione sia l’andamento delle retribuzioni che però “dovrebbero continuare a crescere gradualmente”.

’’L’Ocse non deve intromettersi nelle scelte di un Paese sovrano che il governo democraticamente legittimato sta portando avanti. Il superamento della legge Fornero è nel contratto e verrà realizzato. Quasi due terzi degli italiani sono con noi. I burocrati se ne facciano una ragione. Siamo stati eletti anche per questo e manterremo l’impegno preso’’, replica alla Boone su Facebook il vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.

“Non raccoglierei polemiche, queste valutazioni non mi sembrano possano essere supportate da fatti, dai riscontri reali“, dice dal canto suo il premier Giuseppe Conte aggiungendo: “Io so che stiamo facendo una riforma strutturale e una manovra seria: noi vogliamo essere credibili, innanzitutto per i nostri cittadini e poi lo saremo anche per i mercati. Sappiamo come stiamo lavorando e non ci preoccupano valutazioni.

Menoona torna in Italia

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Menoona torna a casa. Il Ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi, ha confermato con grande soddisfazione che la giovane Menoona Safdar, trattenuta contro la propria volontà in Pakistan dalla sua famiglia, si è appena imbarcata su un volo diretto in Italia. L’esito positivo, che ha posto fine a una grave violazione dei diritti fondamentali della giovane donna, è stato reso possibile, a seguito del personale interessamento del Ministro, dall’efficace azione della nostra Ambasciata a Islamabad in stretto raccordo con la Farnesina.

Menoona era stata costretta a lasciare la scuola e a tornare in Pakistan con l’inganno perché il padre voleva che sposasse un uomo scelto dalla famiglia. Tramite una lettera, la ragazza, 23 anni, aveva deciso di rivolgersi alla sua vecchia scuola, in provincia di Monza, per chiedere aiuto. Menoona era in quarta superiore quando suo padre, all’inizio del 2015, le avrebbe impedito di continuare a frequentare la scuola, costringendola a restare a casa. Nel 2017, i genitori l’hanno riportata in Pakistan insieme alla sorella, dove l’hanno lasciata per poi rientrare in Italia.

Privata dei documenti, la 23enne sarebbe stata lasciata in Pakistan dai genitori come punizione, per aver voluto studiare e non aver acconsentito alle nozze con l’uomo che loro avevano scelto per lei. Dopo aver ricevuto la missiva l’istituto ha denunciato l’accaduto ai carabinieri e alla Procura di Monza. Quindi il caso è passato alla Farnesina.

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21 Settembre 2018