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PIET MONDRIAN – EVOLUZIONE

Tra il 1910 e il 1911 il pittore olandese Piet Mondrian  dipinse il trittico “Evoluzione” legato a stilemi simbolisti.

Nell’opera, viene rappresentata  l’adesione dell’artista stesso alla dottrina mistico-filosofica della teosofia, ed è rappresentato il processo di evoluzione spirituale necessario all’uomo per accedere a quella “vera comprensione” teorizzato dalla teosofia. 

Al centro di ognuno dei tre pannelli che costituiscono l’opera si trova il corpo nudo di una donna.

La posizione frontale e fissa indica che si tratta di un’immagine sacra. Il trittico, ugualmente, è un riferimento all’arte cristiana. La geometria e la sintesi delle forme si riconduce, invece, alla teoria teosofica dei tre stadi dell’evoluzione spirituale. Partendo dalla figura di sinistra si notano alcune leggere differenze nei corpi dipinti. I seni sono orientati verso il basso come anche l’ombelico e i due triangoli che decorano lo sfondo dietro alla figura.

Sul pannello centrale, invece, le punte dei seni e dell’ombelico sono rivolte verso l’alto. Nel terzo pannello, infine, le forme sono maggiormente equilibrate. Intanto sul fondo, ha dipinto una stella a sei punte inscritta all’interno di un rombo, risultato di due triangoli equilateri che si intersecano orientandosi in modo opposto verso il basso e verso l’alto. Una lettura storica e critica del trittico Evoluzione indica un progressivo abbandono dell’istinto a favore della razionalità spirituale. Nello stadio più evoluto poi, l’emotività, la forza della natura e la razionalità si equilibrano e sono in perfetta armonia.

I colori utilizzati sono stati scelti con cura ed hanno tutti un significato simbolico.

Dominano soprattutto il blu ed il verde, ma sono così vicini che sembrano impossibili da distinguere. E poi ecco il significato dei colori:

  • Verde: Rappresenta il mondo della natura
  • Rosso: Rappresenta l’istinto e la passione ed è presente soprattutto nel pannello a sinistra
  • Blu: Rappresenta la realtà spirituale
  • Giallo: Rappresenta la mente e la razionalità

Quest’opera rappresenta ciò a cui tenderà Piet Mondrian per tutta la vita, ossia conciliare il dualismo tra spirito e materia: si trattava dunque di arrivare a un’arte pura, slegata dalla realtà tangibile e da ogni passato canone di bellezza.

La composizione doveva essere costruita su rette tra loro ortogonali e non linee diagonali che richiamavano alle reazioni emotive e quindi al mondo empirico: è proprio da qui che nasce uno scontro mai risanato tra Piet Mondrian e Theo van Doesburg, il quale reinserì la linea diagonale nei suoi dipinti, vedendo l’arte come la guida per un’architettura neoplastica con un valore funzionale all’interno della società.

L’enfasi assegnata alle linee orizzontali e alle linee verticali diventa il punto cardine della ricerca dell’artista: le prime simbolo del principio del maschile e dell’universale, le seconde simbolo del principio del femminile e dell’individuale; l’incontro tra queste due realtà scaturisce in un’opera aperta che non viene mai racchiusa in una cornice: le linee si aprono verso l’infinito e l’opera continua nello spazio, portandoci ad abbandonare il mondo reale verso la spiritualità, proprio come espresso in quest’opera.

Data:

15 Gennaio 2025