“Ci vogliono 106 secondi per colpire Berlino, 200 secondi per colpire Parigi e 202 per Londra”. Sulla tv di stato russa, Russia 1, si parla in via teorica del lancio di missili contro le principali capitali europee. I secondi citati si riferiscono all’eventuale lancio di missili Sarmat da Kaliningrad, dove – si dice nel programma ’60 minuti’ – tali armi non sono presenti. In studio, secondo il video diffuso su Twitter dall’esperta Julia Davis, spiccano le posizioni minacciose di Aleksey Zhuravlyov, leader del partito nazionalista Rodina. C’è anche chi, però, fa notare che in una guerra nucleare non ci sarebbero vincitori: “Non ci sarebbero sopravvissuti”.
https://twitter.com/i/status/1519763655608479746
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Il Sarmat, in grado di colpire Europa e Usa. Il presidente Vladimir Putin si è congratulato con i vertici dell’esercito, riporta l’agenzia Tass, osservando che la nuova arma “farà riflettere chi cerca di minacciare la Russia“.
E gli Stati Uniti, come prescrivono gli accordi internazionali, erano al corrente che la Russia intendeva testare il missile perché avevano ricevuto una notifica di Mosca. “E’ stato di routine, non è una sorpresa”, ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, secondo cui “non riteniamo il test una minaccia per gli Stati Uniti o i loro alleati”. Washington – hanno detto fonti americane alla Cnn – ha seguito la traiettoria del lancio. Il missile Sarmat non è ancora operativo negli arsenali russi.Il missile è stato lanciato dal cosmodromo di Plesetsk, nella regione di Arkhangelsk. Le autorità russe hanno spiegato che si è trattato del primo di una serie di test programmati.Ha la gittata più lunga al mondo, fino a 18.000 km, e può trasportare anche testate ipersoniche con un peso fino a 10 tonnellate il missile balistico intercontinentale Sarmat testato lo scorso 20 Aprile dalla Russia. La sua unicità è stata anche sottolineata dal presidente Vladimir Putin, secondo il quale il Sarmat “non ha analoghi al mondo”. Quest’arma, secondo quanto ha detto Putin citato dalla Tass, “garantisce in modo affidabile la sicurezza della Russia” e “farà pensare coloro che, nel fervore di una frenetica retorica aggressiva, stanno cercando di minacciarla”. Il presidente russo ha anche definito il lancio “un grande e significativo evento per lo sviluppo di promettenti armi per l’esercito russo”.
Putin ha anche spiegato che per la fabbricazione del Sarmat sono state utilizzate “solo unità, componenti e parti” russe. La Tass ha riferito che il test è stato effettuato da un silo nel cosmodromo di Plesetsk nella regione di Arkhangelsk. Gli obiettivi del lancio sono stati “completamente raggiunti” e le caratteristiche di progettazione del razzo sono state “confermate in tutte le fasi del suo volo”, ha aggiunto la Tass. Citando fonti del complesso militare-industriale, l’agenzia ha ricordato che il lancio di Sarmat era stato più volte rimandato.
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Si stima che siano poco meno di 6mila unità le testate nucleari all’interno dell’arsenale russo, all’inizio di febbraio 2022. Di queste, quelle utilizzabili sono circa 4.477 unità, di cui 1.588 sono quelle già schierate ed operative, considerando sia le armi strategiche sia le non strategiche. Delle testate operative, 812 sono quelle disposte in sistemi missilistici balistici di terra, 576 sono invece quelle destinate all’utilizzo di sistemi balistici montati sui sottomarini nucleari e ulteriori 200 quelle operabili dai bombardieri equipaggiati per l’utilizzo di armi atomiche.
Delle restanti testate, 2.889 sono invece quelle non schierate e in deposito di cui la maggior parte (1.912) è rappresentata da testate non strategiche e da una consistente minoranza di testate strategiche (977). Le rimanenti 1.500 testate circa sono invece quelle ritirate e in fase di smantellamento. In quanto non ancora dismesse totalmente, però, queste testate rimangono potenzialmente ancora reinseribili e, pertanto, da considerare nel computo. E’ quanto emerge dallo studio dedicato all’arsenale atomico russo, a cura di Alessandro Ricci, pubblicato su Iriad Review.
Il totale di armi nucleari strategiche possedute dalla Russia, tra schierate e non schierate, ammonta a circa 2.565 unità. La maggior parte di queste, circa 1.185, è destinata all’utilizzo tramite missili intercontinentali. 800 sono quelle invece destinate ai sottomarini nucleari e 580 quelle per i bombardieri.
A fianco delle testate strategiche, la Federazione Russa destina le rimanenti 1.912 testate nucleari del proprio arsenale a una varietà di armi non strategiche, sistemi cosiddetti dual use, ovvero sistemi convenzionali anche in grado di essere equipaggiati con testate nucleari. Si tratta per lo più di sistemi di difesa del proprio spazio aereo, ma anche di bombardieri e missili da crociera utilizzati anche dalle forze di terra, dai sistemi di difesa aerea e dalla Marina, compresa l’aviazione navale e la Guardia costiera.
(fonte AdnKronos – foto dal web)