Alfonso Gatto e Giovanni D’Alessandro sono due poeti le cui voci, pur distinte, si intrecciano in una celebrazione appassionata dell’amore e della vita. Gatto, con il suo stile elegante e malinconico, esplora l’intimità e la bellezza dei momenti quotidiani, offrendo riflessioni profonde sulla natura umana e i sentimenti. La sua poesia, intrisa di una liricità particolare, riesce a trasformare il semplice in sublime, invitando il lettore a scoprire il valore dei dettagli e a cogliere le sfumature nascoste nelle esperienze quotidiane. D’Alessandro, d’altra parte, si fa portavoce di passioni ardenti e vibranti, con versi che danzano tra corporeità e anima. La sua scrittura è un viaggio sensoriale, in cui il desiderio e la vulnerabilità si intrecciano, creando un’atmosfera di intensa connessione tra i protagonisti delle sue liriche. Entrambi i poeti, attraverso le loro parole, offrono uno sguardo autentico sulle relazioni umane, rivelando come ogni istante condiviso possa diventare un frammento eterno di poesia. Le loro opere, ricche di simbolismi e di immagini evocative, ci invitano a esplorare non solo la dimensione personale dell’amore, ma anche il suo potere trasformativo e catartico. In un mondo che spesso ignora la profondità delle emozioni, Gatto e D’Alessandro riscoprono e rivelano il valore del sentirsi vivi, mettendo in luce come la poesia possa essere un rifugio e un ponte tra anime in cerca di comprensione e bellezza. Con il loro linguaggio incisivo e ricco di significato, riescono a dare voce a ciò che spesso rimane inespresso, creando un legame unico con il lettore.
Alfonso Gatto

È un poeta e scrittore italiano nato il 26 gennaio 1909 a Salerno. Gatto è una figura centrale della letteratura del Novecento, noto per la sua poesia lirica che esplora temi di amore, natura e identità. La sua opera si distingue per una raffinata musicalità e una profonda introspezione, riflettendo sul dolore e la bellezza dell’esistenza umana.
Dopo aver conseguito la laurea in lettere all’Università di Napoli, ha intrapreso una carriera di insegnante e ha collaborato con diverse riviste culturali, contribuendo alla diffusione della poesia contemporanea. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Gatto ha vissuto esperienze traumatiche che hanno influenzato profondamente la sua scrittura, infondendo nelle sue liriche una sensazione di urgenza e di ricerca di senso.
Tra le sue raccolte più celebri si annoverano “Le cose inutili” (1947), “Il più bel gioco” (1950) e “La ricerca della casa” (1962). Gatto è stato anche un appassionato traduttore, portando in italiano le opere di poeti stranieri, tra cui Rainer Maria Rilke e Paul Éluard. La sua produzione letteraria, contraddistinta da una continua innovazione stilistica, ha ricevuto riconoscimenti significativi, e il suo lascito continua a ispirare generazioni di lettori e scrittori, rendendolo un importante punto di riferimento nella poesia italiana del XX secolo.
La scelta
Nella poesia “Nel sole” di Alfonso Gatto, l’autore evoca un’immagine di luce e calore che trascende il semplice atto di osservare il mondo esterno, proponendo una riflessione profonda sull’esistenza e sulla natura umana. Gatto riesce a catturare l’essenza di un momento estivo, in cui la luce del sole si trasforma in un simbolo di vita e di rivelazione. La sua scrittura è pervasa da una sensibilità acuta e da un lirismo che riesce a fondere la quotidianità con una ricerca di verità esistenziale, portando il lettore a esplorare le dimensioni più intime dell’essere. L’immagine di una persona distesa sulla terra diventa un atto di comunione con il mondo, e il calore del sole si fa metafora di esperienze universali e di connessioni profonde.

La luce del sole diventa così un simbolo di speranza e di rivelazione, invitando a guardare oltre l’apparenza delle cose. Gatto ci invita a riflettere su come la luce possa illuminare non solo il paesaggio, ma anche gli angoli più reconditi del nostro essere. Questa poesia, densa di immagini sensoriali e di emozioni, mette in evidenza l’abilità dell’autore di trasformare l’ordinario in straordinario, elevando momenti semplici a esperienze universali.
Per chi già apprezza Alfonso Gatto, “Nel sole” rappresenta un ulteriore esempio della sua maestria poetica. E per i nuovi lettori, è un invito a esplorare il mondo di un autore capace di rendere palpabili le emozioni che ci uniscono tutti.
Giovanni D’Alessandro

Giovanni D’Alessandro è un poeta italiano nato a Benevento il 26 dicembre 1975. Ha frequentato il Liceo Classico e, alla fine del 1994, si è trasferito a Napoli, dove ha acquisito esperienze lavorative in ambito bancario e finanziario. Ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi Federico II.
Ha lavorato come esperto in e-commerce e come impiegato alla CCIAA, per poi abbracciare la carriera di funzionario amministrativo-tributario, trasferendosi a Lugo di Romagna nel 2006, dove attualmente si occupa di fisco, scrive e gioca a tennis, appassionato di ogni forma d’arte e di cioccolato. In ambito letterario, oltre alla presenza di alcuni componimenti in diverse antologie (Pagine d’oro della Poesia italiana, ed. 2019; Al mattin del ver si sogna, ed. 2020; Le nuvole, ed. 2023; Poesie d’amore, ed. 2024), è autore della silloge poetica “Fragili Frantumi” (Lupieditore, 2023) e ha ricevuto prestigiosi premi per la sua attività di autore.
La scelta
Nella poesia “Addosso e dentro”, Giovanni D’Alessandro ci conduce in un’intima esplorazione dei legami umani, dove l’amore si fonde con la natura e la sensualità in un abbraccio poetico. Attraverso un linguaggio ricco e immagini evocative, l’autore cattura la bellezza della vulnerabilità e l’intensità dei sentimenti, invitandoci a riflettere sulla complessità delle relazioni umane. L’autore riesce a farci sentire l’eco delle emozioni in ogni sguardo e in ogni tocco, trasportandoci in un’atmosfera carica di passione e dolcezza. La poesia diventa un rifugio in cui esplorare il desiderio e la fragilità, rendendo l’opera un invito a celebrare la bellezza della nostra esistenza. Ogni verso è intriso di una sensibilità che rivela la ricchezza dei legami, trasmettendo una sensazione di connessione profonda. L’autore ci invita a immergerci nella sua visione, a riconoscere la delicatezza dei momenti condivisi e a celebrare la magia che si cela nel quotidiano. In questo modo, la sua poesia diventa un atto di resistenza all’effimero, un invito a vivere e amare intensamente.

La poesia di Giovanni D’Alessandro si presenta come un delicato viaggio sensoriale, in cui ogni verso è intriso di emozione. L’immagine dello “spicchio di cielo” che entra dalla finestra apre a un mondo di possibilità, mentre l’abbraccio silenzioso tra i corpi trasmette un senso di intimità profonda. L’uso di metafore come “alcova di pietra e legno” evoca un rifugio caldo e accogliente, dove il tempo sembra sospeso. La sensualità è palpabile, espressa con eleganza nei dettagli quotidiani, come “lenzuola intrise d’alchimia”. “Addosso e dentro” diventa così un inno alla connessione umana, celebrando la capacità di immaginarsi e di sentirsi uniti anche nei momenti più fragili. D’Alessandro riesce a trasmettere la bellezza e la complessità dei sentimenti, rendendo la sua poesia un’esperienza unica e coinvolgente.
Bellissima, complimenti 🌺