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POMPEI TRA IL SACRO E IL PROFANO (parte II)

Il Sacro

La città nuova

Bartolo Longo il 13 novembre del 1875 trovato il quadro in un convento a Napoli lo mandò a ritirare, l’effige della Madonna arrivò a Pompei su di un carro di letame condotto da un venditore di letame. La prima pietra del Santuario fu posta l’8 maggio del 1876. Bartolo Longo Scrisse la novena dei quindici sabati la cui recita si narra lo fece guarire da una grave malattia. Nel 1883 il 14 ottobre fu celebrata la prima Supplica alla Madonna del Rosario, supplica scritta da Bartolo Longo stesso, visti i primi miracoli con la recita della Supplica fu istituita la sua celebrazione la prima domenica di ottobre e l’8 maggio. Il Beato a Pompei fondò il periodico Il Rosario e la nuova Pompei, l’orfanotrofio femminile, l’Ospizio per i figli dei carcerati retto dai Fratelli delle scuole Cristiane di San Giovanni Battista della Salle, l’istituto per le figlie dei carcerati retto dalle suore, di cui istituì l’ordine, delle Figlie del santo Rosario di Pompei, per l’assistenza e l’educazione dei bambini e delle ragazze le prime scuole cristiane, la tipografia, la legatoria, le officine, la la scuola di arti e mestieri e la serale, la stazione per la quale diede il terreno, le case per gli operai del Santuario.

Il 5 maggio del 1901 fu inaugurata la facciata del Santuario. Bartolo Longo costruì le opere di carità fino al giorno della sua morte il 5 ottobre del 1926.

Bartolo Longo capì che Pompei avrebbe avuto una duplicità di affluenza turistica, nello stesso territorio c’era la sua grande opera nella città nuova costruita attorno alla magnificenza religiosa del Santuario e quella antica con gli Scavi archeologici, per cui invogliò a costruire e dotarla di farmacie, alberghi, ferrovia l’ufficio postale, Pompei divenne un paese di carità a vocazione turistica e nel 1928 divenne Comune.

Il Santuario fu eletto a Basilica pontificia da Leone XIII nel 1901 è composto da tre navate divise da colonne, stile neoclassico ricordante la Basilica di S. Pietro a Roma. Originariamente era formata da una sola navata, ampliato successivamente per l’afflusso dei pellegrini.

Nella parte superiore è formato da una cupola principale sovrastante la navata principale in specifico l’altare, e due secondarie, poste ai lati delle navate in cui sono posti gli altari minori. Nella inferiore si accede alla Cripta.

La facciata è formata da due stili differenti, ionico nella parte inferiore e corinzio nella parte superiore.

Nel Santuario è presente un Museo dei tesori, la stanza di Bartolo Longo, e diverse cappelle minori, e la cappella di Bartolo Longo dove è esposto il Beato in una teca sotto l’altare, la cappella delle confessioni. Essendo Pompei Diocesi pontificia all’interno del Santuario ci sono gli uffici vaticani e la sede Vescovile.

Accanto al Santuario si erge il campanile, costruito successivamente dal 1912 al 1925 quando fu inaugurato. Alto 80 metri è diviso in tre parti in stile corinzio, caratterizzato da cinque piani, nell’ultimo si affaccia la terrazza panoramica con balaustra dal quale si può ammirare la Pompei nuova e antica.

Ora delle tante opere costruite da Bartolo Longo è rimasto ben poco, non c’è più la tipografia e la legatoria che impiegava molti uomini, delle scuole e rimasto poco, le case operaie ospitano alcune casa famiglia, l’orfanotrofio non esiste più, la struttura ospita le scuole statali in una parte e nell’altra ci abitano alcune suore. Anche la città della carità, Pompei nuova pensata dal Beato Bartolo Longo è cambiata, sviluppatasi urbanisticamente negli anni sessanta, settanta, come qualsiasi altra città, colorendola purtroppo anche di grigio, per il Comune sotto inchiesta per infiltrazioni camorristiche, per le luci rosse delle case squillo, per l’invasione di bulli dei paesi limitrofi.

POMPEI TRA IL SACRO E IL PROFANO (parte I)

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Data:

14 Ottobre 2020