Prodi: “Democrazia diretta fortemente rischiosa”
“Attenzione che la democrazia diretta è fortemente rischiosa. Ho idee ben precise, ci ho meditato a lungo, il vero problema, vedete, è che in tutto il mondo ci si sta indirizzando verso quella che io chiamo una delega di autorità”. Lo ha detto Romano Prodi al ’Festival del sarà’ a Bologna, a margine della sua relazione dedicata alle vie della seta, economia, attrattività e sviluppo lungo la rotta cinese, commentando l’argomento in programma domani al Festival, “Rappresentativa vs diretta – La sfida della democrazia del XXI secolo”.
“A volte viene fatta attraverso una democrazia tradizionale, a volte attraverso la democrazia rappresentativa, ma il vero grande rischio non è lo strumento che si usa in democrazia ma il fatto che sembriamo stanchi di un processo democratico, allora dalle Filippine fino al Brasile si ha questa delega verso l’alto e non va mica bene”.
Tutti i numeri e le novità della manovra
La manovra si compone sia di politiche di incremento della spesa che di misure che aumentano le entrate. In particolare, vengono previsti 30 miliardi di maggiori spese mentre 15 sono maggiori entrate. Tra queste ultime, 6,5 miliardi provengono dalle misure individuate nel Decreto Fiscale mentre 8,5 miliardi provengono da maggiori entrate individuate con le misure del Disegno di Legge di Bilancio. Il resto è coperto in deficit, con 14,4 miliardi di euro. E’ quanto si legge nel documento di sintesi della manovra.
LOTTA A EVASIONE – Con la manovra viene avviato un corposo piano di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali. Si prevede un inasprimento delle pene per i grandi evasori, l’abbassamento della soglia del contante da 3000 a 2000 euro fino al 2021 e a 1000 euro dal 2022. Inoltre, dal decreto fiscale proverranno circa 3 miliardi di nuove risorse da misure di contrasto all’evasione. Tra queste, si introducono misure di lotta all’illecita somministrazione di manodopera e all’aggiramento della normativa sugli appalti da parte di cooperative o imprese fittizie, che evadono in tal modo l’Iva e non versano le ritenute sui redditi dei lavoratori.
ITALIA CASHLESS – “Italia Cashless: essere onesti conviene”. Recita così il titolo del capitolo del documento di sintesi della manovra incentrato sul piano per favorire i pagamenti elettronici e istituire un principio fondamentale. Il piano prevede l’introduzione di un superbonus da riconoscersi a partire dall’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili (carte di credito, bonifici bancari, bancomat), oltre all’istituzione di estrazioni e premi speciali per chi paga con moneta elettronica. Le detrazioni attualmente previste per il pagamento di professionisti come idraulici e medici andranno ad aggiungersi ai bonus per i pagamenti elettronici in un unico “superbonus della Befana”: per la misura sono previsti 3 miliardi a partire dal 2021, con l’obiettivo di far emergere il sommerso.
QUOTA 100- Non è previsto alcun ritocco a Quota 100, mentre saranno prorogate di un anno l’Ape sociale e Opzione donna. La prima misura consente ai soggetti in determinate condizioni di necessità che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi di andare in pensione. Opzione donna è invece garantita a tutte quelle lavoratrici che hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni al 31 dicembre 2019 e un’età pari o superiore a 58 anni (se sono dipendenti) e a 59 anni (se sono autonome). Inoltre viene ripristinata una rivalutazione degli assegni pensionistici lordi tra 1.500 e i 2.000 euro: la misura interessa circa 2,5 milioni di pensionati. Viene confermata anche l’esenzione dal canone Rai per gli anziani a basso reddito.
TAGLIO CUNEO – La manovra avvia un piano pluriennale di taglio delle tasse sul lavoro: nel triennio infatti è previsto un taglio del cuneo fiscale sia per i 4,5 milioni di lavoratori con redditi lordi tra i 26.600 e i 35.000 mila euro, finora esclusi dal bonus Renzi, che i 9,4 milioni di lavoratori con redditi da 8mila a 26.6000 euro, che percepiscono già il bonus Renzi. Nel 2020 la dote per il cuneo fiscale è di 3 miliardi di euro e la partenza della misura è prevista per il 1° luglio 2020, mentre dal 2021 il taglio entrerà a regime e costerà 5 miliardi di euro annui. Per i lavoratori finora esclusi dal bonus Renzi, il taglio del cuneo libera in busta paga circa 500 euro all’anno nel 2020 e 1000 euro in più a partire dal 2021.
RINVIO POS – Si è deciso di spostare a luglio 2020 la data in cui far scattare la norma inserita nel dl fiscale che riguarda la multa per i commercianti che rifiutano i pagamenti col bancomat. “Il motivo è che riteniamo essenziale intervenire innanzitutto sui costi di commissione delle carte di credito, per non gravare di ulteriori costi i commercianti”, spiega il documento di sintesi della manovra.
SUPERTICKET – Viene abolito il superticket, la tassa da 10 euro a ricetta su visite ed esami. L’ipotesi è di far partire la sua cancellazione da settembre con una dotazione di 165 milioni di euro e di circa 500 milioni di euro a regime dal 2021. I fondi per la Sanità poi aumentano di 2 miliardi nel 2020, e vengono stanziati 2 miliardi per l’edilizia sanitaria.
MICROTASSE – “Si è molto parlato delle microtasse presenti in manovra. In totale, si stima un recupero di circa 5 miliardi di euro” indica il documento.
NUOVA SABATINI – Per le imprese il governo rifinanzia la misura Nuova Sabatini, che consente finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari, e conferma il Piano Impresa 4.0. Il ministero dello Sviluppo economico sta definendo una rimodulazione del superammortamento e dell’iperammortamento che privilegi la green economy. In più, per le imprese ritornerà l’Aiuto alla crescita economica (Ace), una misura che agevola le imprese che puntano a rafforzare il proprio capitale ma che era stata eliminata con la Legge di Bilancio 2019. Nel 2017, l’Ace ha interessato circa 622mila imprese tra ditte individuali e società di persone e di capitali.
GREEN NEW DEAL – Per il Green New Deal vengono stanziati 10,5 miliardi suddivisi tra due fondi di investimento assegnati a Stato ed enti locali in favore dello sviluppo sostenibile, delle infrastrutture sociali e degli incentivi alle fonti rinnovabili. Nei prossimi 15 anni, i due fondi avranno una dotazione complessiva di oltre 50 miliardi. Per alimentare questi fondi si attingerà sia alle risorse europee non spese della programmazione 2014-2020 che da quelle residue del fondo investimenti creato dalla Legge di Bilancio 2018 e rinnovato dalla Legge di Bilancio 2019. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato anche l’intenzione di emettere green bonds, titoli di Stato specificamente destinati ad ambiente e sostenibilità. Il ddl sulla transizione ecologica del Paese, annunciato nella Nota di Aggiornamento al Def, definirà meglio i dettagli del “programma verde”, di cui il primo elemento è il decreto ambiente del ministro Costa (che vale 450 milioni in tre anni).
SPENDING REVIEW – Con la manovra, viene migliorata l’efficienza della spesa pubblica con una nuova azione di spending review per i Ministeri, che consente di ottenere 1 miliardo nel 2020 e 1,2 miliardi nel 2021 e nel 2022. Inoltre si interviene per iniziare un percorso di semplificazione del complesso sistema delle tax expenditures e rimodulando alcuni sussidi dannosi per l’ambiente (SAD): interventi da cui si ricava circa 1 miliardo nel 2020, 1,3 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022.
Si parte con un graduale azzeramento delle detrazioni Irpef al 19% per i contribuenti oltre una soglia di reddito, escluse quelle per gli interessi sui mutui. Il livello di reddito interessato va da oltre 120mila euro l’anno, con un andamento progressivo fino ai 240mila con l’azzeramento delle detrazioni. L’azzeramento sarà selettivo e non su tutte le spese sostenute per cui è possibile richiedere la detrazione. Non saranno toccate le detrazioni per le spese sanitarie, ma saranno coinvolte spese come quelle veterinarie, per gli asili nido, per le attività sportive o per i corsi universitari dei figli a carico. Per quanto riguarda i sussidi dannosi per l’ambiente, a partire dal 2021 ci sarà l’eliminazione dei benefici per i veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 utilizzati per il trasporto di beni e persone.
CONTRATTI PUBBLICI – Per il rinnovo dei contratti pubblici il governo aggiungerà 225 milioni per il 2020 e 1,4 miliardi a regime dal 2021, che andranno ad aggiungersi agli 1,4 miliardi stanziati precedentemente per il 2020 e agli 1,75 stanziati precedentemente per il 2021. Si tratta in totale di 3,1 miliardi stanziati a regime per i rinnovi.
CARTA BIMBI – Per la famiglia, la manovra prevede un fondo da 2 miliardi nel prossimo triennio. Dal 2020 le risorse degli attuali bonus (nascita, bebè, voucher asili nido) saranno riordinate in un unico fondo che avrà una dote aggiuntiva di 500 milioni. Sarà un’apposita “carta bimbi” da 400 euro al mese a permettere alle famiglie di coprire le rette per gli asili nido o azzerarle per i nuclei a basso reddito. Le risorse serviranno anche ad aumentare l’offerta di posti per gli asili nido, che al momento sono disponibili solo per il 24% dei bimbi tra 0 e 3 anni. In più, con una delega apposita, si avvierà il nuovo assegno unico per la famiglia da lanciare nel 2021. Nuove risorse sono previste per la disabilità (100 milioni per il 2020, 265 per il 2021 e 478 per il 2022) in tre fondi distinti per la tutela del diritto al lavoro, per il trasporto delle persone con disabilità e per i caregiver.
FLAT TAX – Per le partite Iva (sia in regime forfettario che standard) vengono prorogate al 16 marzo 2020 le rate fiscali previste al 18 novembre 2019, con l’effetto di aggiungere 3 miliardi alle entrate previste nel 2020. La proroga si rivolge ai 4 milioni di imprese e professionisti che avevano deciso di rateizzare le tasse quest’anno. Il regime di flat tax per le partite Iva con redditi fino a 65.000 euro annui viene mantenuto.
SUGAR TAX – E’ prevista una sugar tax, che non si applicherà alle merendine ma alle bibite gasate.
CEDOLARE SECCA – La cedolare secca sarà confermata e resa strutturale, ma l’aliquota salirà al 12,5% dal 10%. “Bisogna tuttavia ricordare che la cedolare secca al 10% sarebbe scaduta quest’anno e l’aliquota sarebbe passata al 15% senza un nostro intervento”, chiosa il documento di sintesi della manovra.
RISTRUTTURAZIONI – Vengono prorogate le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, le ristrutturazioni edilizie, per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito della ristrutturazione. Viene introdotta per il 2020 una detrazione pari al 90% delle spese sostenute per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il “bonus facciate”) per restituire un nuovo volto alle nostre città.
IMPOSTA IMBALLAGGI – E’ prevista l’introduzione di una imposta sugli imballaggi di plastica con decorrenza dal 1° giugno 2020 (aliquota 1 euro per kg).
GIOCHI – “Si prevede – si legge nel documento di sintesi della manovra – di aumentare il prelievo erariale unico applicabile agli apparecchi da intrattenimento (499 milioni di incassi stimati nel 2020)”.
Lamorgese: “Esame rapido per domande asilo in zone frontiera”
L’esame “accelerato per le domande di asilo presentate in zone di frontiera” è stato annunciato dalla ministra Luciana Lamorgese nel corso del question time alla Camera. “Mi riferisco alla lista dei Paesi sicuri – dice – ed elencati dal ministro degli Esteri il 4 ottobre 2019. L’attuazione di tali provvedimenti consentirà di esaminare le domande di asilo degli stranieri provenienti da tali Paesi entro i termini particolarmente ridotti, comunque non superiori a 9 giorni dalla presentazione della domanda”.
Rispondendo all’interrogazione della deputata Laura Ravetto (Forza Italia), Lamorgese aggiunge che a lavori di sistemazione ultimati, l’hotspot di Lampedusa che può ospitare 96 persone potrà ospitare fino a 439 migranti. “La situazione dell’hotspot è costantemente seguita – sottolinea la ministra dell’Interno – la struttura è stata interessata in passato anche da numerosi incendi, l’ultimo dei quali nel marzo 2018, che ne hanno ridotto la capacità ricettiva a 96 unità. E’ mia intenzione assicurare la massima celerità nel ripristino della piena funzionalità del centro e ho già dato impulso per accelerare le opere di riqualificazione in corso”.
“Alcuni interventi sono già stati realizzati – dice ancora Lamorgese – Quelli riguardanti l’ampliamento della capacità alloggiativa inizieranno alla fine del mese e consentiranno, entro marzo 2020, di disporre di ulteriori 132 posti. Inoltre ci sarà anche un’area per i minori non accompagnati”. E “al completamento degli interventi, il centro potrà disporre di locali alloggiativi per 439 posti”.
RAVETTO – “È davvero inammissibile che il governo tenti di risolvere l’emergenza immigrazione nel nostro Paese aumentando in modo inaccettabile i posti letto negli hotspot” dice Laura Ravetto, deputata di Forza Italia. “Ho replicato al ministro che gli hotspot dovrebbero essere strutture per smistare chi arriva nel nostro Paese e in cui i migranti si trattengono per pochissimo tempo e non possono essere trasformati in centri di accoglienza. Questo vale ancor di più per Lampedusa dove il 90% delle persone che arrivano non sono profughi bensì migranti economici provenienti dalla Tunisia – Paese con cui l’Italia ha in essere accordi bilaterali – che andrebbero immediatamente rimpatriati. La verità – afferma in una nota – è che con un accordo di Malta scritto sull’acqua e con il messaggio dei porti aperti, si porterà Lampedusa al collasso’’.
Bonafede: “Nessuna tutela a imprese che evadono”
“Come si fa a parlare di difficoltà delle imprese? Le imprese che con operazioni inesistenti frodano il fisco per una somma superiore a 100mila euro non vano tutelate”. Lo ha detto, intervenendo in replica in commissione Giustizia alla Camera, il guardasigilli Alfonso Bonafede, riferendosi alle polemiche sulle norme che prevedono il carcere per gli evasori.
“Come fanno alcune forze politiche, soprattutto di centrodestra, a giustificare davanti ai cittadini il fatto di dire che chi ruba in un supermercato deve pagare e poi essere più morbidi davanti a chi froda il fisco per oltre 100mila euro?”, chiede il ministro, ricordando che il pacchetto di misure entrato nel dl fisco prevede il carcere per chi evade con dichiarazioni fraudolente attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per una somma superiore ai 100mila euro.
Prescrizione – “La narrazione in base alla quale con la riforma della prescrizione dal 1 gennaio prossimo succederà l’apocalisse è oggettivamente sbagliata, perché le nuove norme avranno effetto sui processi non prima del 2024”, ha precisato Bonafede.
Carceri – “Attualmente il sovraffollamento nelle carceri italiane è al 128%. E’ necessario intervenire con l’ampliamento dei posti” e con “il potenziamento delle espulsioni dei detenuti stranieri, che sono il 33%”, sottolinea il ministro della Giustizia.
Mafia Capitale – “Non commento le sentenze e non mi esprimo sulla decisione della Corte di Cassazione”, ha invece risposto a una domanda dei cronisti sulla sentenza della Cassazione.
Salvini: “Permessi a chi ha massacrato? Col ca…”
“Un permesso premio a chi ha massacrato, a mafiosi che hanno massacrato? Ma col ca… che gli do il permesso. Non vedo l’ora di tornare al governo per sistemare un po’ di cose”. Lo dice Matteo Salvini in diretta Fb.
Salvini definisce “indegna” la sentenza della Corte Costituzionale su “possibili permessi premio anche a chi ha ergastoli per mafia e terrorismo”. “Mi sale la pressione, ma che testa hanno questi giudici? Premio/ergastolo, premio/mafia: è un ossimoro, è un’antitesi. Ma che ca… di Paese sta diventando l’Italia?”.
“Vedremo con i nostri uffici di Camera e Senato se è possibile ricorrere perché è una sentenza che grida vendetta – attacca Salvini – O proviamo a cambiare la sentenza oppure la Costituzione, se è questa l’interpretazione che ne viene data”.
A stretto giro la replica di Stefano Ceccanti del Pd su Fb: “Il segretario della Lega Salvini vuole far studiare agli uffici dei suoi gruppi se e come sia possibile fare ricorso contro la sentenza della Corte sull’ergastolo ostativo. E’ sufficiente leggere l’articolo 137 comma 3 della Costituzione: ’Contro le decisioni della Corte Costituzionale non è ammessa alcuna impugnazione’. Non occorrono grandi uffici per trovarlo…”.
“Tutto il M5S sostiene Raggi”, Di Maio chiude le polemiche
“Vincenzo (Spadafora, ndr) ha già chiarito il suo pensiero. Io posso dire due cose: la prima è che il Movimento tutto sostiene Raggi, il lavoro che ha fatto e sta facendo da sindaco di Roma, una città che abbiamo trovato in macerie”. Così Luigi Di Maio, rispondendo alle domande dei giornalisti a Bastia Umbra in merito alle polemiche di oggi, con i senatori M5S Lezzi e Paragone all’attacco del ministro pentastellato Spadafora.
“Un po’ alla volta quella città la faremo risorgere dalle macerie ma per accelerare questo processo c’è bisogno di poteri speciali per il sindaco di Roma. Finalmente abbiamo pronto il ddl per attribuire, come in tutte le capitali europee che si rispettino, poteri speciali al sindaco di Roma”, ha continuato. “Mi auguro che il Parlamento possa discuterlo, che si possa trovare un’intesa con tutte le forze politiche. Questa non è una questione di partito, è una questione che spero possa coinvolgere in maniera bipartisan maggioranza e opposizione”, ha proseguito il leader del Movimento, auspicando l’approvazione del ddl “entro la metà dell’anno prossimo”.
Il ’caso’ scoppiato stamane nasce dalle parole del responsabile dello Sport e fedelissimo di Di Maio, che ieri a Omnibus su La7 aveva affermato: “Roma e la sua amministrazione sono un problema, come M5S siamo tutti responsabili”. Poi oggi la precisazione: “Le mie parole di ieri su Roma e i suoi problemi erano molto chiare e non erano un attacco a Virginia Raggi. Pochi possono dire di averla sostenuta quanto me anche quando era più difficile di oggi e tutti tacevano”.