“Quanti tipi e quali modalità di attesa conosciamo? Che sia una oziosa estensione di tempo intrisa di nulla, perché in fin dei conti nulla ci attende all’orizzonte; o che sia un lento e piacevole pregustare l’evento gioioso che il destino ci ha fissato sul calendario; o che, al contrario, sia un’interminabile tortura pensando a qualcosa di arduo o di tenebroso che potrebbe avverarsi nel domani: sta di fatto che l’attesa ha delle proprietà, o anzi delle qualità che condizionano il nostro andare avanti. Serenità, trepidazione, turbamento, ansia, speranza, preghiera, scongiuro, ripensamento: sono aspetti caratteristici dell’attendere. E si può attendere invano e infinitamente che la cosa succeda o non succeda. Attendiamo gli eventi che qualcuno ha preparato per noi, o che noi stessi costruiamo poco a poco, mattone su mattone, sperando sempre che un giorno, quel giorno, la costruzione intera rifulga sul nostro orizzonte, premiandoci e gratificandoci. O attendiamo invano, rassegnati e afflitti, l’orizzonte salvifico che forse non si avvererà mai”.
Scrive così nella nota iniziale, Giuseppe Vetromile, autore di “Proprietà dell’attesa”, edito RPlibri. Il tema trattato è caro e ricorrente. Quanto costa aspettare? Potremo mai dire ne è valsa la pena? E l’attesa avrà mai una fine?
In questa raccolta ogni componimento sembra collegarsi a quello precedente ed offre uno scorcio diverso sull’argomento in discussione. Se presi da soli, i titoli sono in grado già di provocare una serie di riflessioni; tanto per citarne alcuni: l’attesa è un turno che non ti spetta/l’attesa è nuda/l’attesa che si incarna in una vecchia foto di mio padre/della mia stupida attesa su questo granello impotente del creato. Il progetto è chiaro agli occhi del lettore, un percorso intrapreso da tempo, durante il quale l’autore è riuscito a realizzare una catena di prospettive suggestive ed altamente evocative.
Secondo il Vetromile, l’attesa è “durata poco sul millimetro del davanzale”, “è vestita di cenere cova sotto l’ora del tramonto” e “sono sempre in agguato i temporali sul confine dell’attesa”. È stupida, infinita, è una casa amara di speranze.
L’aspettativa è pura illusione, un gioco della mente che crea – incastra – convince. È speranza plausibile o vana. È l’andamento frenetico degli orologi, è cogliere esattamente l’istante del non stato. Un’attesa lunga un anno, parafrasi di giorni dallo sviluppo lento, uno spazio in cui ritrovarsi per smarrirsi. Il poeta non percorre una linea sola, attraversa con il proprio sentire i diversi mondi, vorrebbe essere distratto, tenta di non accorgersi della ciclicità dei tempi, le cose lasciate che comunque, vivono insieme a quelle da perdere. Lui sa di non poter evitare, sa che non si può riparare.
È ricerca cosciente a cui non può sottrarsi, è centro della profondità dei sentimenti, una speranza lo anima: rimanere attraverso i suoi versi. Essere, esserci.
In un tempo diverso dalmio e dal tuoma ugualenei cuori edistinto nei modi
Da un altro piano di tempo ti dico che ti amo
o forse è una burrasca del mio cuore
a desiderare la tua luce
ed ora non capisco più questa strada
questa tua mano che mi conduce altrove
Eppure combacia bene ogni mia parola
alle tue labbra rosse di ciliegio
al tuo sguardo dolce di cielo e di voli
e il cammino al tuo fianco è sempre
un soffio di vento verso la gioia
Mi unisce a te la tua poesia forte
e precisa come una fede
sicura come la vita
Declinerò questo amore verso su verso
in un silenzio fatto di sguardi furtivi
e di sogni immaginati al chiaro di luna
in un tempo diverso dal mio e dal tuo
ma uguale nei cuori distinto nei modi
Note biografiche:
Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Svolge la sua attività letteraria a Sant’Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali. Numerosissimi sono stati i primi premi. Ha pubblicato più di venti di libri di poesie.
Ha ideato e gestisce il sito “Transiti Poetici”, sul quale pubblica recensioni e note di lettura di libri di poesia e di narrativa.
Attualmente sta curando l’Antologia Poetica Virtuale Transiti Poetici in più volumi. È il fondatore e il responsabile del Circolo Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari nazionali. Organizza incontri ed eventi letterari, anche in diretta video utilizzando idonei siti presenti in rete internet. È l’ideatore e il coordinatore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia.