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Putin: “Atto di aggressione”

Putin: “Atto di aggressione”

cms_8941/putin_russia_AFP.jpgL’azione degli Stati Uniti e dei loro alleati in Siria “non resterà senza conseguenze“. L’avvertimento arriva dall’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, dopo i raid condotti dagli americani insieme a britannici e francesi contro obiettivi del regime. “Tutta la responsabilità sta a Washington, Londra e Parigi – dice in una nota – Gli Stati Uniti, Paese che ha il più grande arsenale di armi chimiche, non ha il diritto morale di accusare altri Paesi”. Dopo l’intervento dell’ambasciatore, anche il presidente russo Vladimir Putin ha commentato gli attacchi, definendoli “un atto di aggressione contro una nazione sovrana“.

“La Russia condanna fortemente l’attacco in Siria, dove i militari siriani stanno aiutando il governo legittimo nella guerra contro il terrorismo – afferma Putin in una nota diffusa dal Cremlino – Con le loro azioni, gli Stati Uniti stanno peggiorando sempre di più la catastrofe umanitaria in Siria, portando sofferenze ai civili”. Il presidente russo ha quindi avvertito che le ultime operazioni potrebbero provocare “una nuova ondata di rifugiati da quel Paese e dalla regione intera”.

Gli Stati Uniti, accusa ancora Putin, hanno lanciato “un’aggressione contro uno Stato sovrano che è in prima linea nella lotta contro il terrorismo”, sottolineando che i raid sono stati condotti “in violazione della carta delle Nazioni Unite e dei principi del diritto internazionale”.

Anche l’Iran ha condannato “fortemente” i raid, avvertendo che ci saranno “conseguenze regionali”. Secondo quanto si legge sul canale Telegram del portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, “gli Stati Uniti e i loro alleati, senza alcuna prova e prima anche di una presa di posizione dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), hanno condotto questa operazione militare contro la Siria e sono responsabili delle conseguenze regionali di questa azione avventurista”.

Raid Siria, scontro all’Onu

cms_8941/Siria_raid_Afp.jpgIl Consiglio di sicurezza dell’Onu ha bocciato una risoluzione proposta dalla Russia per condannare l’attacco militare di Usa, Regno Unito e Francia contro la Siria. Il testo non ha raccolto i 9 voti necessari per la sua approvazione. A favore hanno votato solo Russia, Cina e Bolivia. Otto i contrari e 4 gli astenuti.

Il voto ha avuto luogo durante una riunione di emergenza del consiglio a New York, convocata dalla Russia per prendere in considerazione la bozza di risoluzione che esprimeva una “grande preoccupazione” per “l’aggressione” contro uno Stato sovrano che viola, secondo Mosca, “il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni unite”.

L’attacco, compiuto prima dell’alba su tre obiettivi (un centro di ricerca a Damasco, un deposito di armi chimiche a ovest di Homs, un altro deposito e un centro di comando sempre nei pressi di Homs), è arrivato a una settimana dal sospetto raid con agenti chimici sulla città ribelle di Douma. “Missione compiuta!”, ha scritto in un tweet Trump che, dopo le minacce, è passato ai fatti. “Un attacco perfettamente eseguito. Grazie alla Francia e alla Gran Bretagna per la loro saggezza e per la potenza delle loro efficienti forze armate. Non poteva esserci un risultato migliore”, si legge ancora. Gli Stati Uniti “non tollereranno l’uso di armi chimiche contro uomini, donne e bambini“, ha ribadito con forza il vicepresidente Mike Pence. “La notte scorsa, le forze statunitensi hanno compiuto uno straordinario sforzo militare contro gli impianti di armi chimiche e ridotto notevolmente la capacità della Siria di produrre armi chimiche”, ha detto.

ONU – Per il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “non esiste una soluzione militare alla crisi, la soluzione deve essere politica“. “Dobbiamo accelerare il processo politico”, ha affermato, sottolineando l’obbligo per gli Stati membri di “agire coerentemente con la Carta delle Nazioni Unite e con il diritto internazionale”.

“Il Consiglio di sicurezza – ha precisato – ha la responsabilità primaria del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”. “Esorto gli Stati membri del Consiglio ad esercitare tale responsabilità e ad evitare azioni che potrebbero aggiungere sofferenza al popolo siriano. Per otto lunghi anni il popolo siriano ha vissuto una serie di orrori”, ha scandito Guterres.

All’inizio della sessione, il segretario generale ha poi riconosciuto di essere deluso dal fatto che il Consiglio di sicurezza “non sia riuscito a concordare un meccanismo efficace contro l’uso di armi chimiche in Siria”. La situazione in Siria richiede una “indagine approfondita” e il team dell’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche è già arrivato in Siria ed è “pronto a recarsi sul luogo” del presunto attacco con armi chimiche.

USA – “Locked and loaded”. Pronti ad usare la forza. Così si definiscono gli Stati Uniti se la Siria userà ancora armi chimiche. Lo ha spiegato Nikky Haley, ambasciatore degli Usa all’Onu, riferendo il contenuto di una conversazione con il presidente Donald Trump dopo il raid compiuto in Siria con la collaborazione di Francia e Regno Unito. “Ho parlato stamane con il presidente. Ha detto che se il regime siriano usa questo gas velenoso ancora una volta, gli Stati Uniti sono pronti ad usare la forza“, ha detto intervenendo al Consiglio di Sicurezza.

Il tempo per le parole è finito. Abbiamo avuto 5 meeting del Consiglio sulla Siria in questa settimana”. L’azione “non è una vendetta, né una punizione, né per una simbolica dimostrazione di forza. Abbiamo agito per scoraggiare il futuro uso di armi chimiche”, ha aggiunto.

“Abbiamo dato alla diplomazia chance dopo chance. I nostri sforzi risalgono al 2013. La Siria si è impegnata a rispettare la convenzione sulle armi chimiche. Ma come abbiamo visto dallo scorso anno, questo non è successo”, ha proseguito. “Il regime siriano, con il ripetuto ricorso alle armi chimiche, ci ha spinto ad agire. Il raid di ieri è un messaggio chiarissimo: gli Stati Uniti non consentiranno al regime di Assad di usare le armi chimiche“.

RUSSIA – Al Consiglio di sicurezza dell’Onu l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha lanciato un duro attacco agli Stati Uniti, definendo i raid contro obiettivi in ​​Siria un’azione aggressiva di Washington e dei suoi alleati (Regno Unito e Francia). “Gli Usa stanno ulteriormente aggravando una situazione umanitaria già catastrofica”, ha detto Nebenzia, che ha accusato Washington di destabilizzare con la sua “escalation” tutto il Medio Oriente.

Secondo il diplomatico russo, Trump e i suoi alleati ignorano la legge internazionale e questa azione “neocoloniale” richiama il comportamento degli “hooligans”. “Questo è teppismo nelle relazioni internazionali, e non teppismo minore, dato che stiamo parlando di grandi potenze nucleari”. “Il Consiglio di sicurezza è stato completamente ignorato e la sua autorità è stata minata“, ha tuonato ancora Nebenzia.

GB – Il coinvolgimento del Regno Unito negli attacchi aerei contro la Siria è stato un “intervento umanitario” giusto e legale, ha detto l’ambasciatore del Regno Unito presso l’Onu, Karen Pierce. “Il regime siriano ha ucciso il suo stesso popolo per sette anni” e l’uso di armi chimiche “è un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità”, ha affermato Pierce.

L’ambasciatrice ha quindi elencato quattro condizioni per una risoluzione diplomatica alla crisi siriana. Per prima cosa Damasco deve terminare il suo programma di armi chimiche e distruggere le sue scorte, quindi deve esserci un’immediata cessazione delle ostilità, che comprenda l’accesso umanitario alla popolazione civile. Il regime siriano deve poi tornare ai colloqui di Ginevra, i negoziati di pace delle Nazioni Unite che si sono conclusi lo scorso anno, e infine “deve render conto per l’uso di armi chimiche e di altri crimini in Siria”.

FRANCIA – “La Francia non ha assolutamente dubbi sulla responsabilità del regime di Assad nell’attacco chimico a Douma” ha evidenziato l’ambasciatore francese all’Onu, François Delattre, sottolineando che quanto successo richiedeva una “forte risposta”. “Coloro che sfidano questo dovrebbero rivedere i fatti e le informazioni pubblicate in un rapporto reso disponibile in precedenza dalla Francia”, ha aggiunto Delattre.

Assad: “Raid fallimento Occidente”

cms_8941/Assad_serio_xin.jpgI raid della scorsa notte riflettono “il fallimento” delle potenze occidentali nel raggiungere i loro obiettivi in Siria dopo la sconfitta dei terroristi. E’ quanto ha detto il presidente siriano Bashar al Assad nella sua prima dichiarazione dopo l’operazione di Francia, Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi del regime di Damasco.

La Siria non si lascerà intimidire dall’attacco condotto da Stati Uniti, Regno Unito e Francia. “L’aggressione – ha scandito il presidente Bashar al Assad citato dalla Sana – renderà soltanto la Siria ed il popolo siriano più determinati nel continuare a combattere e distruggere il terrorismo in ogni angolo del Paese”.

’’L’attacco ha avuto luogo dopo che le forze colonialiste che sostengono i terroristi hanno realizzato di aver perso il controllo e con questo hanno sentito di aver perso credibilità davanti al loro popolo e al mondo’’, ha aggiunto Assad nel corso di una conversazione telefonica con il presidente iraniano Hassan Rohani. Rohani, dal canto suo, ha risposto che l’Iran continuerà a sostenere il regime siriano.

Bombardieri e tornado, le armi del raid

cms_8941/storm_shadow_afp.jpgPioggia di Tomahawk, Tornado britannici e il nuovo missile da crociera navale francese. Sono le armi e i mezzi schierati da Stati Uniti, Regno Unito e Francia nel raid congiunto scattato nella notte in Siria, a una settimana esatta dall’attacco chimico di Douma, attribuito al regime di Damasco. Circa 120 missili Tomahawk sono stati lanciati dagli Stati Uniti, la Gran Bretagna ha impiegato 4 Tornado, mentre Parigi ha fatto debuttare il nuovo missile da crociera navale.

Gli Stati Uniti in cielo hanno schierato bombardieri B-1B che hanno lanciato missili da crociera. Il Pentagono, però, non ha offerto informazioni specifiche sul numero di aerei impiegati e sugli armamenti.

I B-1B sono in grado di lanciare missili JASSM con testate da 450 kg e un raggio di oltre 370 km, come evidenzia la Cnn. Anche in questo caso, quindi, c’è la possibilità di colpire senza esporsi alla reazione della contraerea siriana. All’azione, poi, ha partecipato almeno una nave della flotta a stelle e strisce.

Come nell’azione condotta un anno fa, l’arma di riferimento è il missile Tomahawk. Nel 2017, ne furono lanciati 58. Nell’azione appena condotta, è stata raggiunta e probabilmente superata quota 120, come ha fatto sapere il Pentagono e come ha confermato il segretario alla Difesa, James Mattis, che rispondendo ad una domanda ha fatto riferimento a “più del doppio delle armi impiegate nel raid di un anno fa”. I tomahawk, con testate da oltre 450 kg, possono essere lanciati da incrociatori, cacciatorpediniere e sottomarini.

Le caratteristiche dei missili, che volano a quote relativamente basse, consentono di modificare in corsa i parametri relativi all’obiettivo e al punto di impatto. Se gli Usa hanno puntato sulla tradizione, la Francia ha utilizzato per la prima volta i nuovi missili da crociera navale lanciati da una fregata Fremm multimissione: ogni Mcdn, in dotazione alla marina dallo scorso anno, è lungo circa 7 metri, pesa 2 tonnellate, vola a 1000 km orari e può colpire con precisione anche un bunker sotterraneo a 1000 km di distanza dal punto di lancio.

La Gran Bretagna, come ha reso noto il ministero della Difesa, ha impiegato 4 Tornado armati con missili Storm Shadow. I jet sono decollati dalla base di Akrotiri, a Cipro, e sono entrati in azione nell’area di Homs. I missili Storm Shadow hanno una testata da circa 400 kg e hanno un raggio di 400 km: tali caratteristiche hanno consentito ai Tornado di lanciare i missili anche ad una distanza relativamente considerevole dall’obiettivo individuato.

La Francia ha fatto alzare in volo i suoi Rafale, anch’essi in grado di essere armati con missili Storm Shadow e pertanto capaci di colpire anche senza entrare nello spazio aereo siriano.

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Data:

15 Aprile 2018