Traduci

PUTIN E ZELENSKY – Scontro di Dichiarazioni e la Questione delle Risorse

La guerra tra Russia e Ucraina non si combatte solo sul campo di battaglia, ma anche attraverso i messaggi incrociati tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Con un destinatario principale sullo sfondo, Donald Trump, destinato a diventare il perno dell’eventuale soluzione negoziale del conflitto, i due leader si scambiano accuse e dichiarazioni che mirano a influenzare l’opinione pubblica e la comunità internazionale.

Putin Attacca Zelensky

Mentre le forze armate di Mosca cercano di avanzare nel Donbass, Putin cerca di demolire la legittimità e la credibilità di Zelensky come interlocutore. Il presidente russo ha dichiarato alla tv pubblica che Zelensky è “illegittimo” e non ha alcun diritto di firmare documenti in potenziali trattative di pace. “I negoziati possono essere tenuti con chiunque. Ma a causa della sua illegittimità, Zelensky non ha il diritto di firmare nulla. Se Zelensky vuole prendere parte ai colloqui, delegherò le persone che condurranno tali colloqui. Ma la questione chiave è la firma finale dei documenti”, ha affermato Putin.

La Russia ha ampiamente utilizzato nella sua propaganda l’affermazione che Zelensky sia un presidente illegittimo, nel tentativo di screditare il governo ucraino dopo il congelamento delle elezioni presidenziali. Tuttavia, i principali giuristi costituzionalisti ed esperti legali ucraini ritengono che l’affermazione sia falsa e infondata.

La Replica di Zelensky

La risposta di Zelensky non si è fatta attendere. Via social, il presidente ucraino ha scritto: “Putin ha confermato ancora una volta di avere paura dei negoziati, di avere paura dei leader forti e di fare tutto il possibile per prolungare la guerra”. Zelensky ha ribadito la sua determinazione a difendere l’Ucraina e a cercare una soluzione pacifica al conflitto.

La Questione delle Risorse

Putin ha riproposto un altro ‘pezzo forte’ del suo repertorio: senza le armi occidentali, Kiev sarebbe costretta a una rapida resa. “Non resisteranno per un mese se i soldi e, in senso lato, le pallottole finiscono. Tutto finirebbe in un mese e mezzo o due”, ha dichiarato il presidente russo. Tuttavia, anche il Cremlino deve fare i conti con la questione delle risorse.

La Cina e l’India hanno sospeso l’acquisto di petrolio russo in vista del mese di marzo, dopo che le sanzioni USA contro la ‘Flotta fantasma’, assicuratori e intermediari introdotte dall’Amministrazione Biden poco prima della fine del mandato, hanno innescato un drastico aumento dei costi del trasporto marittimo. Il dipartimento del Tesoro ha colpito 183 petroliere coinvolte nel trasporto di petrolio russo, venduto a prezzi superiori al tetto imposto dalle sanzioni. La scadenza prevista consente il carico di petrolio russo fino al 27 febbraio e il completamento delle transazioni entro il 12 marzo.

Implicazioni Economiche

Lo scorso anno, il petrolio russo ha coperto il 36 per cento delle importazioni di greggio in India e quasi il 20 per cento in Cina. La sospensione degli acquisti da parte di questi due grandi importatori potrebbe avere un impatto significativo sull’economia russa. Solo pochi giorni fa, intervenendo al Forum di Davos in collegamento, Trump ha collegato la fine della guerra a un intervento sul prezzo del petrolio: “Se il prezzo cala, la guerra finisce”.

Conclusioni

La guerra tra Russia e Ucraina continua a essere caratterizzata non solo dai combattimenti sul campo, ma anche dalle dichiarazioni e dalle strategie dei leader coinvolti. Mentre Putin cerca di screditare Zelensky e di mantenere il controllo delle risorse, Zelensky ribadisce la sua determinazione a difendere l’Ucraina e a cercare una soluzione pacifica. La questione delle risorse energetiche e le sanzioni internazionali giocano un ruolo cruciale nel determinare l’evoluzione del conflitto e le possibilità di una sua risoluzione.

Autore:

Data:

29 Gennaio 2025

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *