Com’è lo sguardo di un bambino, di una ragazzina dopo aver subito l’abbraccio unto viscido, sporco di colui che fino a poco tempo prima considerava la persona da amare, un padre, uno zio, l’amico del papà, don…o quel qualcuno conosciuto in rete per fare amicizia.
E’ la stessa persona con cui ha giocato, si è lasciato conquistare dalla dolcezza di una carezza ,da quelle parole: l’incontro poi, quella mano che indugia sempre più e tocca in quei posti. Fa paura! E’ difficile anche guardare il proprio corpo mentre è vano il tentativo di cancellare quelle mani e tanto altro! Quella bambina, quel piccolo a volte sa anche come si potrebbe chiamarlo e avrebbe voglia di gridarlo invece, quel grido rimane dentro !
E’ brutta quella parola: PEDOFILO! Vite violate, vergogna, ripugnanza di tante vittime rifugiate nella paura, nel terrore di quegli stessi adulti che comprano il loro silenzio con minacce o blanditi da false e mancate promesse di non rivivere quei momenti terribili. Dove è quella giustizia che dovrebbe salvare le vite oltraggiate nelle case ,nelle chiese e in tutti quei luoghi dove si consumano questi episodi di abominevole brutalità? Ci indignano abbastanza verso questo fenomeno di notevole gravità sociale?
Parlare di abuso e di violenza sui minori provoca sconcerto, ma nonostante l’allerta sociale, perché non siamo capaci di emettere e applicare leggi a “tolleranza zero” verso i colpevoli di azioni infamanti nei confronti dei bambini. E come mai la nostra società continua a rimuovere questo “problema” relegandolo nella zona buia di fenomeno sommerso? E’ questo il posto per un crimine aberrante, condotto su esseri indifesi ormai segnati in modo negativo nella loro crescita, nella loro vita!
La violenza viene riconosciuta in tutte le sue forme di abuso? Indagini condotte su personale medico, prime sentinelle d’allarme per questi “fatti”, hanno dato risultati sconcertanti: un numero consistente di essi afferma di non avere informazioni e formazione adeguate per intervenire in maniera efficace, di non aver avuto elementi di sospetto abbastanza forti, o di non essere informato attraverso una programmazione di interventi su come riconoscere gli abusi.
A quando un piano d’azione sulla violenza sui bambini ,corredato di leggi e regole che tutelano il bambino con politiche dirette a “riconoscere” tutte le forme di abuso sui bambini? Priorità sulla prevenzione a cominciare dall’educazione sessuale nelle scuole e nelle famiglie volte al rispetto del sesso! E nel viverlo in assoluta tranquillità dello scambio affettivo. Istituzione di azioni che permettano accesso in sicurezza per tutti coloro ,compresi i bambini ,di poter denunciare la violenza.
Promuovere e pubblicizzare tutti i percorsi di formazione e azioni volte alla tutela delle giovani vittime , applicare piani di intervento per la rieducazione di coloro definiti bruti e maniaci, ricordando che tale fenomeno è presente anche nelle “persone normali”, nell’obiettivo di attuare strategie d’intervento capaci di coniugare la tutela del minore con il trattamento psicologico e di assistenza degli abusanti. E necessario incentivare l’ausilio di cure e terapie adeguate che servano ad aumentare la responsabilità nell’abusante , mettendolo in condizione di non nuocere più e di controllare la sua perversione. A questa società civile, così come a tutti gli attori coinvolti: agli adulti, ai media, alle istituzioni e agli organi di controllo, la responsabilità di tutela e difesa dei minori.