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REFERENDUM IN SVIZZERA

Anche in Svizzera, così come in Francia, Germania, Austria, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito, è stato dato il via libera ai matrimoni omosessuali. A stabilirlo sono i risultati del referendum appena concluso nel paese d’Oltralpe: le proiezioni parlano di un “sì” al 64%, con pareri favorevoli in tutti e quattro i cantoni.

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Ma non è tutto: nulla è stato lasciato al caso, dato che il quesito referendario interrogava i cittadini anche sulla possibilità di adozioni congiunte da parte di coppie dello stesso sesso. Via libera dunque alla fecondazione tramite accesso a donazioni di spermatozoi per le coppie lesbiche, pur ammettendo il diritto futuro, da parte del figlio, a conoscere il padre naturale. Analogamente, anche per la donazione di ovuli e per l’utero in affitto resta escluso l’anonimato.

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A dirla tutta, le unioni gay erano già state approvate in parlamento nel 2020, ma l’iter legislativo era stato bloccato da una raccolta firme indetta dai conservatori. Il Consiglio federale ha poi pensato di porre il quesito direttamente alla popolazione in un referendum, unitamente a quello sulla tassazione dei grandi capitali. Su quest’ultimo tema, proposto per la precisione dai giovani Socialisti, l’esito delle votazioni è ancora tutto da scoprire, sul filo del rasoio tra il “no” e il “sì”. La richiesta è quella di “sgravare i salari e tassare equamente il capitale per lottare contro le disparità nella ripartizione della ricchezza e dei redditi”. Ciò significa che se dovessero prevalere i voti a favore gli introiti provenienti da dividendi, azioni, affitti e interessi sul patrimonio saranno soggetti a un’imposta aggiuntiva, quasi il doppio rispetto a quella comune. Un sondaggio condotto il primo settembre scorso aveva pronosticato la vittoria del “no”, con il 55% di contrario contro il 40% di favorevoli.

Data:

27 Settembre 2021