Per la corona britannica, e per Re Carlo III, pare non esserci pace. Dopo la difficile questione inerente al principe Harry ed il contenuto della sua biografia, ora spunta l’accusa di schiavismo. In particolare le critiche, il dibattito e le accuse sono per gli antenati di Carlo ed in particolare su tale Frances Smith, nonna di Elizabeth Bowes-Lyon, la defunta regina madre. Smith sarebbe discendente da proprietari di una piantagione di tabacco della Virginia, direttamente collegati con lo schiavismo di fine 1600 ed inizio 1700.
La nube d’accusa di schiavismo si è poggiata sulla famiglia reale inglese ad inizio aprile scorso, quando il The Guardian pubblicò un documento, che provava che il vicegovernatore della Royal African Company tale Edward Colston, commerciante di schiavi, abbia trasferito mille sterline in azioni dell’azienda al re Guglielmo III nel 1689. La pubblicazione del giornale non mirava a scavare sui legami tra la tratta degli schiavi e la corona britannica, bensì su come la casa reale abbia costruito la sua forza economica e ricchezza nel passato.
Re Carlo ha annunciato, poco dopo le notizie rivelate dal giornale, di voler dare il pieno sostegno alle indagini ed alla ricerca storica sui legami passati tra la monarchia britannica e lo schiavismo in epoca coloniale. In tal senso il monarca ha garantito ai ricercatori il pieno accesso agli Archivi reali e alla Collezione reale.
La ricerca sarà condotta, con risultati finali che saranno presentati nel 2026, dall’università di Manchester insieme alla Historic Royal Palaces, l’ente dei palazzi reali non utilizzati come residenze.
Ora, a distanza di circa un mese, nuovamente il The Guardian ha pubblicato i risultati di un’altra ricerca condotta da una drammaturga, Desirée Baptiste, sui legami tra la Chiesa d’Inghilterra e gli schiavisti in Virginia, ed ulteriori dettagli sulla precedente pubblicazione inerente alla Royal African Company.
Un nuovo documento scoperto negli archivi rivela che ad un capitano di una nave venne ordinato di consegnare almeno 200 schiavi africani a Edward Porteus che li aveva acquistati, e ad altri due uomini. Tale Porteus era proprietario di una piantagione di tabacco in Virginia, dove con tutta probabilità portò gli schiavi a lavorare, ed era un diretto antenato del re. Dopo la sua morte, suo figlio Robert Porteus ereditò la tenuta e successivamente si trasferì in Inghilterra nel 1720. Più in la nel tempo una discendente di Robert Porteus, ovvero Frances Smith sposò l’aristocratico inglese Claude Bowes-Lyon. La nipote di Frances e Claude altri non era che Elizabeth Bowes-Lyon, la defunta regina madre.
Inequivocabilmente i vari documenti e ricostruzioni certificano un collegamento diretto tra la famiglia Windsor, la corona britannica e Re Carlo al traffico di schiavi africani.