Pochi giorni all’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo. La campagna elettorale (dai risvolti più localistici che di ampio respiro continentale) è entrata nel suo momento più delicato e importante. Dalle piazze ai salotti prestigiosi di Porta a Porta, Ballarò, Matrix, i leader si confrontano e scontrano alla ricerca del maggior profitto elettorale.
Al Sud (ventre molle della crisi e della disoccupazione), soprattutto, si giocano i destini dei tradizionali partiti (PD e FI ex Popolo Delle Libertà) i quali nell’ultima competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento Nazionale nel Febbraio 2013, hanno visto depauperato il proprio fortino di voti. Si pensi che nel 2008 il PD guidato da Walter Veltroni aveva raccolto ben 12 milioni di voti (circa il 33,18%). Voti letteralmente evaporati nel 2013. Bersani è riuscito ad ottenere solo 8,6 milioni di voti (pari al 25,41%). Non è andata meglio nemmeno a Silvio Berlusconi leader del centro destra che nel 2008 aveva ottenuto 13,6 milioni di preferenze. Cinque anni dopo, (al seguito della diaspora di Fini e dell’area facente riferimento ad Alleanza Nazionale) i voti sono scesi a circa 7,3 milioni.
Una perdita di fiducia talmente drastica a causa di scandali, inefficienze, bizantinismi politici, e vessazioni e torture fiscali che hanno provocato un inesorabile cesura tra rappresentanti e rappresentati. A fare il pieno di questi bacini elettorali delusi, disillusi, sfiduciati, nauseati dal sistema partitico è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che nell’EuropaTour nel Sud Italia ha riempito le grandi piazze di Palermo, Bari e Napoli. Al grido del “VinciamoNoi” il comico genovese sta letteralmente conquistando i cuori e gli animi di milioni di italiani ormai logorati dalle inesistenti risposte ai loro problemi e sfiancati dal peso devastante della crisi economica.
Quella del Sud è una sfida molto importante. In Puglia, ad esempio, si gioca una fondamentale partita per il futuro dei moderati italiani. Il leader di Maglie, Raffaele Fitto (ex Governatore della Regione e già Ministro della Repubblica Italiana) ha deciso di scendere in campo come capolista al Sud per Forza Italia (in assenza dello storico leader Silvio Berlusconi). La sfida di Fitto è chiara. È una dimostrazione di forza, nel momento di massima debolezza del partito e del suo fondatore. Una forza che lo potrebbe portare, in futuro, anche ai vertici del partito per ridare slancio e vigore all’area dei moderati italiani. Nelle sue ultime uscite, Fitto ha parlato alla testa degli italiani di centro destra (per lo più indecisi e restii ad andare a votare): “gli indecisi si conquistano spiegando loro l’importanza di avere in Europa una presenza forte che possa modificare alcune scelte compiute, che possa cambiare i dati dal punto di vista economico, che possa portare l’Europa a modificare alcune scelte negative. Una presenza forte che aiuti l’Europa ad essere percepita vicina ai cittadini e non lontana. Un’Europa che non ci imponga solo vincoli di bilancio ma che stia attenta a temi come, ad esempio, l’immigrazione clandestina, un’Europa che comprenda che l’Italia e’ uno dei Paesi principali”. Riferendosi ai sondaggi diffusi dai telegiornali nazionali, che stimano Forza Italia al di sotto del 20% ha spiegato “i sondaggi ci regalano il messaggio fazioso del non essere positivi per noi, ma noi li smentiamo. Vogliamo andare oltre il 25%, per andare oltre il 25 maggio, oltre l’Europa, e guardare al futuro. Sto girando una regione al giorno, un territorio vastissimo, da dove sto avendo tanti riscontri. Questa e’ una battaglia elettorale, bisogna crederci e allontanare questo sentimento di rassegnazione che si tenta di diffondere”.
In casa centro destra però bisogna fare i conti con le scissioni e le aspirazioni di nuovi soggetti politici come l’NCD. Il Ministro Angelino Alfano nella convention di Bari di qualche settimana fa, definì Forza Italia “né carne e ne pesce”. “Il Nuovo Centro Destra– ha affermato il Ministro dell’Interno- ha due obiettivi: realizzare il cambiamento attraverso questo governo e poi rifondare l’area dei moderati italiani”.
Un altro importante leader pugliese impegnato (non direttamente) nella competizione elettorale è l’attuale governatore della Regione Puglia Nichi Vendola. L’astro nascente della sinistra italiana e leader di SEL, non brilla più come qualche anno fa. Manca un anno alla scadenza del mandato pugliese. SEL non raccoglie più i consensi dei delusi del PD (ormai letteralmente divorati dai 5 Stelle). Alle europee Vendola porta avanti la battaglia di una nuova Sinistra italiana ed Europea con la lista L’Altra Europa con Tsipras. “La crisi attanaglia tutti e si mangia la classe media e il vero problema è la diseguaglianza. La sinistra ha il torto– ha detto Vendola – di essersi vergognata della parola eguaglianza che invece è la chiave per combattere la crisi…..perché quando le dieci persone più ricche d’Italia detengono uguale ricchezza a 500mila famiglie di operai, non c’è altra strada che la redistribuzione di quella ricchezza che si estranea dal lavoro e produce solo soldi”. “Soffiare sui nazionalismi,spingere le persone ad odiare gli altri popoli, incitare all’odio non può far altro che far sprofondare l’Europa – data anche la crisi economica che stiamo vivendo – agli anni bui del secolo scorso quando negli anni 30 il nazifascismo stese un nero velo sull’Europa; oggi in parecchie nazioni del nostro Continente, come l’Ungheria,la Grecia, la Francia, le teste rasate sono al governo e diventano forze politiche di prima grandezza”- ha affermato il leader di SEL.
Sul fronte PD, al Sud, il giovane Segretario Dem Matteo Renzi potrebbe essere scivolato su una buccia di banana. La decisione di candidare 5 donne come capolista nelle 5 circoscrizioni per le elezioni europee qualche vittima l’ha fatta. In Puglia la vittima è eccellente e si chiama Michele Emiliano (campione di preferenze), sindaco uscente di Bari nonché candidato in pectore alla presidenza della Regione per il passaggio elettorale 2015. Emiliano ci sperava a guidare la lista del Partito Democratico nella Circoscrizione Sud, anzi più che ci sperava se lo aspettava, anche perché in un famoso tweet, durante la nascita e formazione del Governo Renzi, aveva pubblicamente raccontato di essersi sentito telefonicamente con il segretario del suo partito che gli aveva chiesto di non aspettarsi nulla come incarichi di governo o sottogoverno ma di prepararsi alla corsa per le Europee con il ruolo di capolista. Decisione azzardata quella di tenere fermo ai box un condottiero come Emiliano, che al Sud sarebbe potuto essere l’ariete di sfondamento del nuovo corso renziano.
Nelle elezioni politiche 2013 il Centro Destra in Puglia ha ottenuto un ampia vittoria sul centro sinistra. Grillo ha sfondato da solo con circa il 25%