(Adnkronos) – Il Fellowship Program di Gilead, “con più di una decade di storia, ha permesso di supportare la ricerca scientifica italiana. È un esempio virtuoso di collaborazione tra l’azienda farmaceutica privata, le università e gli ospedali pubblici, da finalizzare e rendere coesi questi sforzi per migliorare la qualità di vita del paziente, grazie a un impulso alla ricerca”. Sono le parole di Giordano Madeddu, professore associato di malattie infettive all’università di Sassari, tra i vincitori del Fellowship Program, all’evento di premiazione, oggi a Milano, della 13esima edizione dei Bandi di Gilead Sciences, dedicati agli enti di ricerca e di cura, ma anche alle associazioni di pazienti che operano nell’area delle malattie infettive, delle patologie oncologiche e ematologiche. “Il progetto premiato – spiega Madeddu – ha l’obiettivo di analizzare i disturbi neuropsicologici, che sono molto frequenti nella popolazione delle persone con Hiv, soprattutto se donne, e il focus del progetto è quello di valutare, con dei questionari, i disturbi legati a depressione, ansia, qualità del sonno e correlarli con la qualità della vita e l’aderenza alla terapia. Sappiamo che vi è la possibilità che questi disturbi provochino una riduzione dell’aderenza” alla terapia “portando a un rischio di fallimento dei trattamenti. Il nostro obiettivo, quindi, è focalizzare l’attenzione su questi aspetti, cercare di identificarli precocemente ed eventualmente permettere alla donna di gestire la sua problematica – conclude – in modo da migliorarne la qualità della vita”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Traduci