Traduci

Ridotti i poteri a Cantone, P. Chigi: “Rimedio a breve”

cms_6071/cantone_anac_FTG.jpgNessuna volontà politica di ridimensionare i poteri dell’Anac, sottolineano fonti di palazzo Chigi a proposito della questione del decreto di riforma del codice degli appalti.Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in missione a Washington, è stato in contatto con il presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Sul punto, assicurano le stesse fonti, sarà posto rimedio già in sede di conversione del Dec in maniera inequivocabile.Soddisfatto per la decisione. Così, a quanto si apprende, il presidente dell’Anac Cantone dopo aver preso atto della volontà di Palazzo Chigi di porre rimedio alla modifica.Intanto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, auspica una “verifica” da parte del Cdm sugli effetti della cancellazione del comma 2 della legge 211 sugli appalti, che avrebbe come conseguenza la riduzione dei poteri dell’Anac in materia di vigilanza.”Verificheremo – dichiara prima di prendere parte a un dibattito sul futuro del centrosinistra – vediamo se in effetti la norma produce quelle conseguenze e sulla base di questo credo si debba fare una riflessione”. La lotta alla corruzione – è stato poi domandato al ministro – non è uno dei punti forti dell’azione del governo? “Assolutamente sì – replica Orlando – ripeto, verificheremo se tecnicamente la norma può produrre quegli effetti e credo che il Cdm debba e possa fare una riflessione”.

CGIL – “Ancora una volta, in spregio a trasparenza e correttezza, si è consumato l’ennesimo colpo di mano in Consiglio dei Ministri sugli appalti” denuncia invece il segretario confederale della Cgil, Franco Martini.”Aver tolto i poteri all’Anac è un atto grave non solo nel metodo, ma ancor più nel merito e – sostiene – il messaggio che esce dal Cdm è chiaro: il settore degli appalti deve rimane zona franca, dove regolarità e trasparenza debbono ancora abdicare alla corruzione”.Per il dirigente sindacale “si tratta di un atto inconcepibile, una totale mancanza di rispetto del Parlamento”, motivo per cui “occorre porre rimedio e chiediamo al governo e al ministro Delrio di intervenire immediatamente”.

M5S – Gli esponenti del Partito democratico “fanno finta di litigare tra di loro, come sulla scandalosa vicenda Anac: quelli del governo hanno tolto i poteri all’Anac per il controllo sugli appalti e alcuni senatori dello stesso partito fingono di litigare con il governo dicendo ’dovete reintrodurre quella norma’” afferma in conferenza stampa a Montecitorio Luigi Di Maio.”E’ chiaro che un partito che è stato coinvolto in scandali come Trivellopoli e Mafia Capitale non potrà mai fare regole anticorruzione certe. E quando le fa per sbaglio poi dopo le elimina”, aggiunge il vicepresidente della Camera.

Epidemia morbillo in Italia, il monito dell’Ue: “Vergognatevi”

cms_6071/termometro_letto_FTG.jpgDeplorevole, vergognoso. Il commissario Ue alla Salute e alla sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis non usa mezzi termini per mettere l’accento sul calo delle vaccinazioni in Italia e sull’aumento dei casi di morbillo nel 2017. “Sui giornali di oggi – scrive Andriukaitis su Twitter – epidemia di morbillo in Italia. Primo caso di morte per morbillo in Portogallo. Aumento dei casi di morbillo in Germania. Deplorevole. Anti-vaccino, vergognatevi”.Solo qualche giorno fa i Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie negli Usa, avevano lanciato un allarme ai viaggiatori sull’aumento dei casi di morbillo in Italia, raccomandando a chi deve recarsi nel nostro Paese di assicurarsi di essere vaccinati contro l’infezione.

Ma come si trasmette e quali sono i sintomi del morbillo?

Si tratta, scrive il Ministero della Salute sul proprio sito web, di una malattia infettiva causata da un virus a RNA del genere Morbillivirus, della famiglia dei Paramyxovirus, che si localizza in vari organi e tessuti. La recettività (possibilità di essere infettati da un agente patogeno) è universale e il morbillo è una delle malattie più contagiose che si conoscano.Prima dell’introduzione dei vaccini antimorbillosi, quasi tutti i bambini si ammalavano di morbillo prima del 15esimo anno di vita. Il morbillo, precisa il ministero, è una malattia endemo-epidemica, ossia è sempre presente nelle collettività, presentando picchi epidemici ogni 3-4 anni, legati al fatto che i nuovi nati vengono a formare gradualmente una massa cospicua di soggetti suscettibili all’infezione. Il morbillo lascia un’immunità che dura per tutta la vita; anche l’immunità indotta dal vaccino è di durata molto lunga.Si tratta inoltre di una malattia molto contagiosa, che si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse con tosse, starnuti o semplicemente parlando. Il periodo di contagiosità va da poco prima del periodo prodromico a 4 giorni dopo la comparsa dell’esantema. Nelle persone con alterazioni del sistema immunitario il morbillo può assumere un decorso particolarmente grave e prolungato, con persistenza dell’eliminazione del virus per molte settimane dopo la fase acuta.

Quali sono i sintomi? Dopo un periodo di incubazione che può variare da un minimo di 7 a un massimo di 18 giorni (solitamente circa 10 giorni), si ha la comparsa di febbre, raffreddore, tosse secca, congiuntivite, chiazze rossastre sulla mucosa della bocca e della faringe e macchioline bianche sulle gengive, all’altezza dei molari (macchie di Koplik). Questo periodo dura 4-5 giorni, al termine del quale compare un’eruzione cutanea maculo-papulosa che dal collo e dal capo si estende a tutto il corpo. L’inizio dell’esantema è solitamente accompagnato da un innalzamento della febbre che diminuisce poi piuttosto rapidamente e persiste per 5-6 giorni, poi scompare così come è iniziato.Il decorso del morbillo può essere mite nei lattanti, se ancora in parte protetti da anticorpi di origine materna ma, solitamente, la malattia è più grave nei bambini molto piccoli e negli adulti. Le complicanze più frequenti del morbillo sono rappresentate dalle otiti dell’orecchio medio, dalle polmoniti e broncopolmoniti (5-6% dei bambini), dalle laringiti e laringotracheiti, dalla diarrea. La complicanza più grave è l’encefalite/encefalomielite, un’infiammazione a carico del cervello e del midollo spinale) che si presenta in circa 1 caso su 1.000.Una complicanza del morbillo, rarissima, ma dagli effetti devastanti, è la panencefalite sclerosante subacuta (PESS). Si tratta di una encefalite a lenta evoluzione, che può manifestarsi in un caso su 100.000 a distanza di molti anni dall’infezione con virus morbilloso, per lo più in persone che hanno avuto il morbillo nei primi due anni di vita. Tuttavia, ricorda il ministero della Salute, il morbillo può essere prevenuto con il vaccino specifico.

Il vaccino fa parte dell’immunizzazione morbillo-parotite-rosolia (MPR). Nel bambino il calendario vaccinale raccomanda la prima dose a 13-15 mesi, la seconda a 5-6 anni. Per gli adolescenti e gli adulti che non sono mai stati vaccinati, sono previste due dosi a distanza di almeno 4 settimane. A seconda dell’età e dello stato immunitario nei confronti della varicella è anche possibile la co-somministrazione del vaccino trivalente MPR con quello monovalente contro la varicella o l’impiego del tetravalente MPRV.

Fisco, ma quale rottamazione: spunta soluzione più vantaggiosa

cms_6071/soldi_euro_FTG2.jpgEliminare i debiti di 20 milioni di persone e far incassare allo Stato oltre 35 miliardi di euro. Si può. E senza imbrogli. La legge 3/2012 (tutti i segreti), nata dopo i suicidi di imprenditori per difficoltà economiche, è per tutti: partite Iva, chi non riesce a pagare le rate dopo aver perso il lavoro, piccoli artigiani, chi ha una start up o un’impresa agricola. Il cosiddetto ’Concordato dei piccoli’ ha potenzialità enormi per il consumatore – può far fronte ai debiti in modo coerente con le proprie risorse – per il creditore e per il bilancio pubblico, stimabile in oltre due punti di Pil.

Una norma senza scadenza, a differenza della rottamazione delle cartelle esattoriali, ma complessa e quasi sconosciuta. Per questo gli esperti chiedono al governo chiarimenti e semplificazioni. Dai dati del monitoraggio forniti all’AdnKronos dal ministero della Giustizia risulta che nel 2016 sono 948 i piccoli debitori insolventi o consumatori sovraindebitati che hanno chiesto assistenza a un Organismo di composizione delle crisi. Numeri bassi per un bacino potenzialmente enorme.

Un italiano su tre ha un debito con Equitalia: da incassare per conto di enti pubblici ci sono 817 miliardi, il 43% (351) è difficilmente recuperabile: 147,4 miliardi sono dovuti da soggetti falliti, 85 da persone decedute e imprese cessate, 95 da nullatenenti. Recuperando il 10% del denaro ’incagliato’, circa 35 miliardi di euro, il risultato sarebbe superiore a una manovra finanziaria. I crediti nei confronti dei privati invece sono quasi 60 miliardi, di cui 47 riferiti al settore bancario-finanziario-leasing, secondo Unirec, l’associazione confindustriale delle imprese dei servizi a tutela del credito. Nell’ipotesi più cauta il recupero su questo fronte supererebbe i 6 miliardi.

Dei 948 casi assistiti nel 2016 da un Occ, Organismo di composizione della crisi – 89 in Italia di cui 72 hanno risposto alla rilevazione del ministero della Giustizia – il 16% (152 casi) è in fase di valutazione; per il 50% (474) è stato scelto il piano del consumatore; per il 29% (275) è stato avviato l’iter di accordo ai creditori; il 5% (47) ha seguito la procedura di liquidazione del patrimonio. Chi ha fatto ricorso alla norma si concentra al Nord (50%), rispetto al Centro (20%) e al Sud e Isole (30%). Dall’inizio dell’anno a Milano sono 63 le istanze arrivate sulla scrivania del presidente del tribunale fallimentare, Alida Paluchowski.

Nel 2016 – secondo i dati forniti dal ministero della Giustizia – sono state concluse 152 procedure, in particolare 56 casi di proposta di accordo (37%); 82 di piano del consumatore (54%); 11 casi di liquidazione del patrimonio (7%). I costi per il lavoro dei professionisti e la complessità delle tre procedure scoraggiano i debitori. E’ un professionista (avvocato, commercialista, notaio) nominato dal presidente del tribunale o dall’Occ a vagliare la soluzione migliore. Varie le decisioni lungo la Penisola, fino agli sconti record: a Como il tribunale ha decretato la riduzione dei debiti fiscali di un lavoratore dipendente da 509mila euro a 5mila (-89%), da circa 1,4 milioni a 350mila euro a favore di un’imprenditrice, a Busto Arsizio ha limato una cartella Equitalia da 86mila a 11mila euro (-87%).

Il piano del consumatore è la proposta di abbattere e rateizzare i debiti, viene approvato mediante omologa del giudice (entro sei mesi dal deposito del piano) se il debitore è ritenuto meritevole dello sconto. L’accordo presentato da enti e imprese non fallibili richiede che sia accettato dal giudice e dai creditori che rappresentano il 60% dei propri debiti. Con la liquidazione invece il debitore mette a disposizione il suo patrimonio che viene venduto da un liquidatore nominato dal tribunale, con i soldi guadagnati si ripagano i debiti.

Autore:

Data:

21 Aprile 2017