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RILEGGENDO POESIA – PIER LUIGI BACCHINI

cms_31453/0.jpgLa rubrica Cronache, curata da Angela Urbano, ci informava che Pier Luigi Bacchini era scomparso “di recente”: nato nel 1927 era morto un mese prima, nel gennaio 2014, mentre il numero cui facciamo riferimento era il 290, uscito a febbraio.

“Pier Luigi Bacchini nasce a Parma, in una famiglia di medici. Seguendo la tradizione familiare, dopo il liceo si iscrive alla facoltà di Medicina, ma preferisce seguire le lezioni di letteratura italiana, e non si laurea. Racconterà, nel 2006, in un’intervista ad Alessandro Rivali: Quando andavo all’ospedale la mattina mi capitava di passare in mezzo ai campi. La via Emilia correva verso nord in mezzo alla pianura e io sognavo qualche cosa d’indefinito. Mi sentivo attratto da qualche cosa che non conoscevo: era la poesia. La passione per la poesia era stata incoraggiata anche dalla nonna materna, che aveva studiato canto al Conservatorio. Letteratura e scienze accompagnano Bacchini per tutta la vita: lavora come informatore per un’azienda farmaceutica e contemporaneamente scrive e collabora con alcune delle più importanti riviste culturali italiane, come Nuovi Argomenti e Paragone, oltre che con L’Almanacco dello Specchio di Mondadori. Anche nell’opera di Pier Luigi Bacchini la letteratura incontra la scienza, con esiti di spiccata originalità linguistica: basti pensare al frequente uso della terminologia scientifica, soprattutto nell’ambito della botanica e della mineralogia.” Questa originalità linguistica, questo connubio tra scienza e poesia, ha aperto un solco: numerosi sono stati i poeti contemporanei che, dopo Bacchini, lo hanno felicemente percorso. Pensiamo a Franco Buffoni, o a Maurizio Cucchi o, rispetto a questi, al più giovane saviglianese (Savigliano è una località in provincia di Cuneo) Sergio Gallo. www.treccani.it ci informa che Pier Luigi Bacchini (1927-2014) ha esordito nel 1954 con la raccolta di poesie Dal silenzio d’un nulla. Nelle sue opere B. indaga spesso il mondo naturale: Canti familiari (1968), Distanze fioriture (1981), Visi e foglie (1993, Premio Viareggio) e Scritture vegetali (1999).

cms_31453/-_Pier_Luigi_Bacchini.jpgNel 2003 ha pubblicato Cerchi d’acqua, in cui si misura con la brevità della poesia giapponese, a cui hanno fatto seguito le raccolte: Contemplazioni meccaniche e pneumatiche (2005) e Canti territoriali (2009). L’anno di svolta nella scrittura di Bacchini, secondo Angela Urbano, è il 1981: l’autore ha 54 anni e Alberto Bertoni lo definisce “autore tardivo”. Giorgio Cusatelli, nella postfazione del volume, riconosce a Bacchini di aver individuato “un sistema binario, articolato nell’accettazione della scienza come nomenclatura del mondo e parallelamente nell’estrapolazione di un topos, la morte, che resta, quale piccola paura privata, inconoscibile.” In ogni caso Bacchini si era distinto anche prima. Debutta sul palcoscenico della poesia italiana nel 1954, a ventisette anni, con la raccolta Dal silenzio d’un nulla (Schwarz editore), che si fregia di un giudizio critico di Francesco Flora. Nel 1956 viene incluso nell’antologia La giovane poesia di Enrico Falqui (Roma, Colombo). Sue poesie vengono successivamente presentate da Carlo Betocchi nella versione radiofonica dell’Approdo letterario. Pubblica Canti familiari (1968), che arriva finalista ai premi Lerici Pea, Carducci, Gatti. Sempre in gioventù conosce e frequenta Salvatore Quasimodo. Nel 2005 Il comune di Parma lo premia con la medaglia d’oro del Premio S. Ilario, per i cittadini benemeriti (nel 2002, con il “San Giacomo d’oro” era stato fatto cittadino onorario di Medesano, la cui natura collinare ritorna a più riprese nella sua opera). Nel frattempo, suoi versi, che anticipano la raccolta successiva, sono di nuovo accolti nell’Almanacco dello Specchio (Mondadori 2006). Sempre nel medesimo anno gli viene conferito alla carriera il Premio Trieste Scritture di Frontiera. Nel 2007, in occasione degli ottant’anni, il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Parma, su iniziativa di Paolo Briganti, gli dedica una serie di studi approfonditi e una bibliografia ragionata e completa, raccolti in un volume edito da UNI.NOVA. L’opera poetica di Pier Luigi Bacchini è ora raccolta del volume Poesie 1954-2013, a cura di Alberto Bertoni (Oscar Mondadori) “Pier Luigi Bacchini è stato per me un esempio importante di poeta che ha trovato ispirazione nella scienza, nel senso della scoperta e reinvenzione poetica di idee scientifiche, fisiche, cosmologiche, naturalistiche, biologiche.”

(Claudio Borghi su https://lombradelleparole.wordpress.com/). Fu marito e padre esemplare. Le sue poesie, se non piacevano alla moglie, da sempre sua prima lettrice, erano subito cestinate. Le autrici e gli autori impegnati sentimentalmente possono prenderne buona nota.

Elica

Quanta folla nel vento
se l’ascolti dal camino notturno
si pensa a quelli di sopra
nelle stanze da letto.
………………La vita
non si sa come sia sorta. Fancis Crick
ci dice che sia caduta dagli spazi
già avvolta ad elica.
……………..Se avvicini uno specchio
alla bocca del dormiente
il vetro si appanna. Allora con molta facilità
ci si ricorda di una propria colpa.
Per il bosco, adesso, o lungo il Rio
il più innocuo cespuglio assume forme strane,
come se invisibili divinità
dessero manate selvagge all’erbaspagna, al frumento:
anche gli animali stanno acquattati, e si stringono
alle covate.

Data:

12 Agosto 2023