Dopo il trofeo conquistato dal Chelsea in Europa League anche la “Coppa dalle grandi orecchie” termina la sua corsa in Inghilterra. Allo stadio “Wanda Metropolitano” di Madrid, infatti, il Liverpool, in una finale ancora tutta inglese, supera il Tottenham 2-0 e conquista per la sesta volta – su nove finali disputate – la Champions League. Un successo meritato che conferma lo splendido stato di forma dei Reds. Si tratta della seconda vittoria contro il Tottenham – su tre gare disputate in competizioni europee – dopo quella maturata in semifinale di Coppa Uefa per 1-0 nel lontano ’73. Per il Tottenham, invece, alla prima finale disputata, il sogno Champions è rimandato.
LA PARTITA
Il tecnico del Liverpool, Jürgen Klopp, con il 4-3-3 schiera: Alisson; Alexander-Arnold, Matip, van Dijk, Robertson; Henderson, Fabinho, Wijnaldum; Salah, Firmino, S.Mané.
Con il 4-2-3-1, invece, il tecnico del Tottenham, Mauricio Pochettino, risponde con: Lloris; Trippier, Alderweireld, Vertonghen, Rose; M.Sissoko, Winks; Alli, Eriksen, Son; Kane.
Il primo tempo, abbastanza equilibrato, non regala un grande spettacolo. Liverpool e Tottenham, probabilmente per l’enorme posta in palio, fanno difficoltà ad impostare azioni degne di nota. Eppure la partita era iniziata nel migliore dei modi soprattutto per il Liverpool.
L’arbitro Skomina, infatti, dopo appena venti secondi assegna un calcio di rigore ai Reds – per un fallo di mano di Sissoko – che Salah (2’) trasforma senza indugi. Gli Spurs accusano il colpo e non riescono ad imprimere il giusto ritmo alla gara, mentre il Liverpool, forte del vantaggio acquisito, non rischia più di tanto. Così, al di là di alcune fiammate, la partita non decolla e solo nel finale arriva la prima vera conclusione nello specchio della porta. Robertson (38’) ci prova dalla media distanza, ma è bravo Lloris a deviare in angolo. Nella ripresa il copione non cambia di molto. Le due squadre commettono molti errori in fase di disimpegno e giocano con poca intensità. La prima vera occasione della ripresa, tuttavia, è sempre del Liverpool. Milner (68’) tira dal limite, ma la sfera termina di poco fuori alla sinistra del portiere. Nel finale, però, gli Spurs si buttano in avanti alla ricerca del pareggio e si rendono pericolosi con una doppia conclusione di Alli e Lucas (80’), ma Allison para. Poco dopo ci riprovano con Eriksen (84’), ma ancora una volta il portiere dei Reds si fa trovare pronto. Passa qualche minuto però e il Liverpool chiude definitivamente la partita. Origi (88’) sfrutta a dovere una ripartenza e chiude con un preciso diagonale che si insacca nella porta difesa da Lloris per la gioia dei propri sostenitori.
ANALISI E COMMENTI
La squadra di Klopp, dunque, sale sul gradino più alto d’Europa battendo per la terza volta, in questa stagione, gli Spurs di Pochettino. In realtà, almeno in questa partita, le due squadre non sono sembrate così distanti. Il Tottenham, pur non brillando, ha avuto il merito di restare in partita fino alla fine, ma solo nel finale ha tirato veramente in porta. Troppo poco per cercare di ribaltare il risultato. Il Liverpool, d’altro canto, forse condizionato dall’immediato vantaggio, ha giocato con maggiore attenzione cercando di non scoprirsi. Ne è venuta fuori una partita poco spettacolare e poco inglese. Gioco lento e prevedibile con diversi errori in fase di costruzione delle due squadre, mentre è andata meglio la fase difensiva soprattutto del Liverpool. Meno bene per il Tottenham che è la squadra che ha incassato più gol (19) in questa competizione. Insomma, il Liverpool e il Tottenham delle gare precedenti avevano fatto vedere ben altro. Al di là di queste considerazioni, tuttavia, il Liverpool ha meritato questa coppa per continuità e rendimento. Da incorniciare la rimonta in semifinale contro il Barcellona, una gara dalle forti emozioni e dal significato profetico.
(Foto da: it.uefa.com e adnkronos.com – Si ringrazia)