Arriva una svolta drammatica nella vicenda del piccolo Gioele di quattro anni del quale si erano perse le tracce oramai da quindici giorni e che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso. In questi giorni Daniele Mondello, il papà del bambino aveva lanciato numerosi appelli affinché chiunque sapesse qualcosa venisse allo scoperto. Disperato per l’assenza di notizie, tramite un messaggio sui social ha invitato, chiunque potesse farlo, ad unirsi nelle ricerche per ritrovare suo figlio. All’appello hanno risposto in circa trecento persone che si sono unite alla famiglia e agli esperti per setacciare la boscaglia di Caronia. Nella tarda mattinata di mercoledì 19 agosto uno dei tanti volontari che ha partecipato alle ricerche, precisamente un carabiniere in congedo, ha segnalato il ritrovamento del busto di un bambino a circa seicento metri di distanza dal punto in cui, lo scorso otto agosto, era stata trovata morta la madre del bimbo, Viviana Parisi. Dopo il primo macabro ritrovamento è stata ritrovata anche una testa che si trovava distante dai resti del tronco e degli abiti. Il carabiniere in congedo si chiama Giuseppe Di Bello ed è originario di Capo d’Orlando, il quale ha dichiarato: “Ho trovato Gioele dove gli altri non avevano cercato”. Anche Ambrogio Ponterio, Vice Dirigente del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco che coordina sin dal primo giorno le ricerche del bimbo ha dichiarato: “Le zone vanno esaminate a vari livelli, ci sono livelli in cui si cerca una persona viva, ci sono livelli in cui si cerca qualcosa di più. Poi ci sono livelli in cui si cercano parti introvabili e si va con un’altra intensità di ricerca che comunque è stata fatta. E’ arrivata questa persona che è un conoscitore dei luoghi, con strumenti atti a farsi spazio tra la vegetazione, aveva un falcetto che gli ha consentito di passare dove riescono ad intrufolarsi gli animali selvatici.”
Secondo gli investigatori i resti ritrovati sono quasi certamente del piccolo Gioele in quanto fortemente compatibili con quelli di un bambino di tre o quattro anni, come Gioele Mondello ma, per la conferma definitiva si dovrà attendere il risultato del Dna. Dopo il ritrovamento il corpo martoriato è stato trasportato per effettuare l’esame autoptico per capire le cause e le dinamiche della morte del piccolo Gioele. Tra i punti da chiarire c’è lo stato mentale di Viviana che, a quanto pare, durante il lockdown per arginare la diffusione del coronavirus, aveva sofferto di depressione e, alla quale, era stato certificato uno stato paranoico con manie di persecuzione. Un altro punto da chiarire è il motivo dell’allontanamento e della bugia riferita al marito: il voler andare ad acquistare un paio di scarpe per Gioele in un vicino centro commerciale per poi percorrere tutt’altra strada. Nell’ipotesi in cui Viviana fosse precipitata dal traliccio dell’alta tensione resterà da chiarire perché non ci siano impronte sul traliccio, anche se il materiale con cui è costituito sembrerebbe non trattenerle. In ultimo bisognerà capire le cause e le dinamiche di entrambi i decessi, le risposte dovrebbero arrivare dall’autopsia sui corpi ritrovati.