In un mondo fatto soprattutto di apparenze, l’arroganza padroneggia su un grande trono ricolmo di egoismo e insicurezza. D’altronde chi bello vuole apparire, un po’ deve ostentare. Magari anche schiacciando il resto per adeguarsi allo stereotipo del cafone che tanto va di moda. Le persone continuano a ripetere di ambire a un mondo diverso ma, in fin dei conti, non dimostrano cotanta voglia di cambiare. Così la vera bellezza muore sotto i colpi dell’incuranza di ciascuno. Inutile lamentarsi di ciò che non funziona, se non v’è la disposizione a cambiare… Cosa, in fin dei conti, non facile! Lo sappiamo, non c’è bisogno di sottolinearlo… O forse, sì! Viviamo in un’epoca in cui la quotidianità sembra semplice e, invece, ogni situazione diventa uno scarabocchio di emozioni incontrollate. Colpa dello stress, dicono. Allora ci si sfoga litigando con il collega, il partner, il vicino… Volano parole cattive e insulti sprezzanti, la rabbia si accumula e viaggia da una bocca all’altra. Stressati e incapaci di misurare le situazioni, ci si tuffa in abbuffate di combattimenti d’urla taglienti e sguardi d’odio. Se questo non basta, si fa pure ricorso all’alterigia: “io sono meglio di te, caro mio! Tu non sai chi sono io!”. L’IO smisurato urla a chiare lettere cercando di spodestare empatia e reciprocità, l’individuo si scolla dai suoi pari e dalla società pensando di potercela fare da solo. La stupidità prende il sopravvento e si trasforma in normalità. Questa è la vera catastrofe. Lasciare che l’insolenza vinca sull’umiltà, l’idiozia sull’intelligenza e la stoltezza sulla saggezza. Ci si fa influenzare con facilità e il soggetto intelligente si sente sempre fuori luogo, cercando di adeguarsi ai “modelli” in voga. Insieme alla vergogna della particolarità, cresce il vizio di indossare finte maschere di infelicità.
Il risultato è quello di apparire poco interessanti e noiosamente comuni. Adeguarsi conduce verso vie tristi, conviene quindi impegnarsi per trovare il proprio posto su questa Terra. In primis, bisogna partire da se stessi poiché solo la conoscenza di quello che siamo può portarci dove vogliamo. Se sapete chi siete e cosa volete, avete già fatto più di metà del lavoro. Una volta trovata la strada, fidatevi del vostro intuito e lasciate perdere gli altri. La gente consiglia in base a esperienze che sono prettamente personali, seguire suggerimenti che non fanno parte di voi porterà lontano dal vostro cammino. Armatevi della furbizia tipica di chi persegue un obiettivo e intende raggiungerlo in maniera limpida, tenace e avvincente. Aggrappatevi al fatto che siete unici, la vostra singolarità vi condurrà nel posto desiderato. Siate voi, al di là di tutto. Accettatevi, ragionate con spirito critico, rompete gli schemi e volate con audacia.