Roscigno è un comune della provincia di Salerno con 675 abitanti. Fa parte del Parco Nazionale del Cilento, una terra ricca di tesori da scoprire. Il nome del paese deriva dal dialetto “russignuolo”, che significa usignolo. Il comune di Roscigno è diviso in due parti: Roscigno Vecchia e Roscigno Nuova. La prima è il centro storico. A causa di numerosi smottamenti è rimasto per un periodo completamente disabitato. Per questo furono emanate due ordinanze del genio civile, che la resero una città vacante intorno al 1902. Attualmente a Roscigno Vecchia vive un solo abitante (Giuseppe Spagnuolo), trasferitosi in una delle vecchie case dopo la morte dell’unica vera ultima abitante, Dorina.
I motivi dell’abbandono
Da secoli i residenti di Roscigno devono fare i conti con l’instabilità del terreno. Fu ricostruita infatti 3 volte a causa di frane, frequenti in un territorio carsico. La prima intorno al 1600, poi intorno al 1700, ed infine, all’inizio del ‘900. Gli abitanti di Roscigno Vecchia si trasferirono allora dalla parte bassa del centro storico, denominata “Piano”. Da qui nasce il mito che Rossigno viene spesso definito il “paese ambulante”. Verso la fine del ‘700, si formò un laghetto in seguito all’affondamento del terreno. Un abitante del luogo si tuffò per misurare e vedere il fondo, purtroppo le tracce si persero per 8 giorni fino al ritrovamento del suo corpo.
La Pompei del Novecento
Così lo definì un cronista de Il Mattino, quando nel 1982 scoprì il borgo abbandonato e iniziò a discuterne i miglioramenti. Come gli antichi pompeiani, i roscignoli sfuggirono alle forze della natura. Solo che la fuga fu molto più lenta e durò per quasi un secolo. Ma la maggior parte dei residenti non volle lasciare le proprie case sia perché non vedeva grandi rischi e, soprattutto perché non aveva abbastanza soldi per costruire nuove case. Molte persone emigrarono in America e in Svizzera. A metà degli anni ’60, il pericolo di frane divenne evidente, così, grazie agli aiuti dei familiari emigrati sopraggiunse il momento di lasciare il paese. Perfino il National Geographic ha fatto un servizio per rivelare questa storia speciale.
Il paese patrimonio mondiale Unesco
Il borgo antico di Roscigno è una vera città museo, dove troviamo anche uno dei primi musei della civiltà contadina. Nella piazza principale ci si imbatte nella fontanella con annesso abbeveratoio. Le antiche case che circondano il paese e la settecentesca Chiesa di San Nicola di Bari, danneggiata da un incendio più di duecento anni fa, sconsacrata e abbandonata. Uno spettacolo che giustifica questo riconoscimento. Il paese conserva le caratteristiche urbanistiche e architettoniche del centro agricolo e pastorale del XVIII e XIX secolo.
Le case del borgo
Il borgo è diviso in vari gruppi abitativi tipici del Cilento. Casette in pietra, avvolte in malta e sabbia, con tetto in tegole di terracotta. E’ possibile osservare anche la struttura interna di alcune delle case più fatiscenti Il piano terra era adibito a stalla, bagno, cantina e ripostiglio. Al primo piano soppalco in legno con camera singola e cucina con camino. Una soffitta ben ventilata, utilizzata per conservare o asciugare il cibo.
Giuseppe Spagnuolo
Quando ogni famiglia si trasferì nel nuovo villaggio, tre contadini continuarono a resistere nelle vecchie case senza elettricità, acqua corrente e fogne. Erano Luigi, Grazia e Teodora, meglio conosciuta come Dorina. Una ex suora che ha vissuto da sola nel villaggio per 85 anni. Dopo la sua morte nel 2000, la sua scelta di solitudine fu ereditata da Giuseppe Spagnuolo nel 2001.
La sua scelta
Un uomo di circa 60 anni, con barba e capelli folti, occhi vivaci, la voce calda e la pipa in bocca. Giuseppe ha trascorso la sua infanzia qui. Amava definirsi non l’ultimo né l’unico abitante del vecchio Roscigno, ma il “primo del nuovo millennio”. Un residente abusivo e un uomo libero, proprio come il soprannome che si è scelto. Giuseppe “Libero” Spagnuolo viveva in compagnia dei suoi gatti e guida i turisti nel borgo. Anche lui, dopo il servizio del National Geographic è diventato famoso in tutto il mondo.
Il 19 gennaio di quest’anno Giuseppe Spagnuolo è morto. Con lui è scomparso anche l’ultimo abitante di Roscigno Vecchia, il custode del borgo fantasma.