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RUSSIA, CORTE AJA EMETTE MANDATI D’ARRESTO PER SHOIGU E GERASIMO – Russia blocca 81 media Ue

La Corte penale internazionale ha emesso oggi mandati d’arresto contro l’ex ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, e per il capo di Stato Maggiore, Valery Gerasimov. Lo rende noto un comunicato della stessa corte che afferma che i due sarebbero responsabili di “crimini internazionali” commessi “almeno” tra l’ottobre del 2022 e il marzo del 2023, compreso il ruolo in presunti crimini di guerra per attacchi contro obiettivi civili e crimini contro l’umanità per “azioni disumane” nel corso della guerra in Ucraina.

“Ci sono motivi ragionevoli di credere che abbiano responsabilità penali individuali per i crimini menzionati”, si legge ancora sul comunicato della Corte in relazione dei mandati d’arresto per Shoigu e Gerasimov. Responsabilità – prosegue – che vanno dall’aver “commesso questi atti insieme ad altri” all’aver “ordinato di commettere questi crimini” o aver “mancato di esercitare un controllo adeguato sulle forze armate” nel momento dell’invasione russa dell’Ucraina.

Soddisfazione arriva dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky il quale evidenzia che si tratta di “due figure chiave della leadership militare russa” ed “entrambi sono accusati di aver commesso crimini atroci contro i civili in Ucraina durante i bombardamenti da parte della Russia delle infrastrutture cruciali” del Paese teatro del conflitto che va avanti dal 24 febbraio di due anni fa.

“Questi barbari attacchi con missili e droni continuano a uccidere persone e a infliggere danni in tutta l’Ucraina – prosegue in un post su X – Ogni criminale coinvolto nella pianificazione e nell’esecuzione di questi attacchi deve sapere che sarà fatta giustizia. E speriamo di vederli dietro le sbarre”. Per “questa decisione è un chiaro segnale del fatto che la giustizia per i crimini russi contro gli ucraini è ineludibile” e “dimostra chiaramente che nessun grado militare né porta di governo può proteggere i criminali russi dalle loro responsabilità”. Il presidente ucraino auspica “ulteriori mandati d’arresto per togliere alla Russia la sua percezione di impunità”, che “da decenni alimenta i crimini russi”. “La responsabilità – conclude – è l’unico modo per fermarli”.

Russia blocca 81 media Ue

La Russia ha imposto restrizioni nei confronti di 81 media europei in risposta alla decisione del Consiglio europeo di ”vietare le trasmissioni” da oggi di Ria Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta. Lo comunica il ministero degli Esteri russo sul suo sito Internet. Nell’elenco dei media europei presi di mira figurano anche il sito della Rai, di La Stampa e di Repubblica, come spiega l’agenzia di stampa Ria Novosti.

Nell’elenco compaiono anche i giornali tedeschi Der Spiegel, Die Zeit e Frankfurter Allgemeine Zeitung, i quotidiani francesi Le Monde, La Croix, l’agenzia di stampa Afp e emittente radiofonica Radio France. La Russia ha poi imposto restrizioni ai quotidiani spagnoli El Mundo ed El Pais, oltre all’agenzia di stampa Efe, così come all’emittente statale austriaca Orf. Limitazioni sono state poste, tra gli altri, anche a pubblicazioni Politico ed Euobserver.

”In risposta alla decisione presa dal Consiglio della Ue il 17 maggio di vietare ‘qualsiasi attività di trasmissione’ su tre media russi (Ria Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta) in vigore DA IERI, Martedì 25 giugno, vengono adottate contro restrizioni all’accesso introdotte dal territorio della Federazione Russa alle risorse radiotelevisive di numerosi media degli Stati membri dell’Ue e degli operatori di tutta Europa, che diffondono sistematicamente false informazioni sullo svolgimento dell’operazione militare speciale” in corso in Ucraina, si legge nel comunicato del ministero degli Esteri russo.

I russi, prosegue la nota, hanno ripetutamente e a vari livelli avvertito che ”le molestie politicamente motivate nei confronti dei giornalisti e i divieti infondati nei confronti dei media russi nella Ue non passeranno inosservati”. Il comunicato nota che ”nonostante ciò, Bruxelles e le capitali dei paesi dell’Unione hanno scelto di intraprendere la strada dell’escalation, costringendo Mosca ad adottare contromisure speculari e proporzionali con un altro divieto illegittimo. La responsabilità di tale sviluppo spetta esclusivamente alla leadership dell’Unione europea e i paesi che hanno sostenuto tale decisione”, ha sottolineato il ministero.

Data:

26 Giugno 2024
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