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Russiagate, nuove rivelazioni sulla Trump family

cms_6865/Trump_Trumpjr_fg_3.jpgSarebbe stato lo stesso Donald Trump a dettare la dichiarazione che suo figlio Trump Jr doveva rilasciare riguardo all’incontro con l’avvocatessa russa avvenuto nel 2016, durante la campagna elettorale. E’ quanto scrive il Washington Post, secondo il quale il tycoon scrisse la nota ufficiale del figlio mentre era a bordo dell’Air Force One, di ritorno dal vertice del G20 tenutosi il 7 e 8 luglio ad Amburgo (Germania).

Pochi giorni prima, il New York Times aveva infatti pubblicato la notizia dell’incontro e, a margine del G20, sia Ivanka Trump sia il marito Jared Kushner lavorarono a stretto contatto con avvocati e consiglieri per costruire una risposta efficace.

L’ultima parola, riferiscono fonti al Post, fu però quella del presidente che, in aereo, impose la versione del comunicato, dove si dichiarava che nell’incontro con l’avvocatessa russa si sarebbe discusso “principalmente di un programma legato alle adozioni di bambini russi” e che non sarebbero stati toccati temi relativi alla campagna elettorale. Affermazioni rivelatesi poi fuorvianti e inesatte.

Secondo il quotidiano, i consiglieri del presidente ora temono che il coinvolgimento diretto di Donald Trump, nella dichiarazione del figlio, lo possa mettere in una posizione giuridica pericolosa, rendendolo passibile in linea di principio di un’accusa di copertura dei fatti.

Tuttavia per uno degli avvocati della squadra legale del presidente, Jay Sekulow, le informazioni “oltre ad essere senza conseguenze, sono imprecise e non pertinenti”.

Venezuela, arrestati leader opposizione

cms_6865/Polizia_Venezuelana_afp_1.jpgLa polizia venezuelana ha fatto irruzione nella casa del leader di opposizione venezuelano Leopoldo Lopez, che si trovava agli arresti domiciliari e lo ha portato via per rinchiuderlo nuovamente in carcere. A darne notizia è stata la moglie Lilian Tintori su Twitter. Lo stesso è accaduto al sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, anche lui agli arresti domiciliari, secondo fonti del partito citate dai media locali.

Lopez, leader del partito di opposizione ’Voluntad Popular’, era stato scarcerato l’8 luglio scorso e gli erano stati concessi gli arresti domiciliari dal Tribunale Supremo per motivi di salute.

Rinchiuso nel carcere militare di Ramo Verde dal febbraio 2014, nel settembre dell’anno successivo era stato condannato a 13 anni e 9 mesi di carcere perché accusato di pesanti responsabilità, tra cui incitamento alla violenza, oltre che incendio e danni alle proprietà dello Stato nelle rivolte contro Nicolas Maduro scoppiate nel 2014. La sua condanna e la sua detenzione sono state più volte denunciate dalla comunità internazionale.

“Urgente. Hanno appena portato via Leopoldo da casa. Non sappiamo dove si trovi e dove lo portano. Se gli succede qualcosa Maduro è responsabile”, ha scritto sul suo account Twitter la moglie di Lopez, Lilian Tintori, subito dopo l’arresto.

Il primo vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, il parlamento controllato dall’opposizione, Freddy Guevara, ha denunciato il fatto che la polizia si è portata via tanto Lopez quanto Ledezma “per metterci paura e demoralizzarci, quando quelli che si trovano in questa condizione dal 30 luglio sono loro”.

“Sequestrano il sindaco Ledezma per la posizione ferma e chiara sulla frode del 30 luglio e la sua visione sulla lotta che dovrà venire. Il suo messaggio è già passato. Sequestrano Leopoldo Lopez perché semplicemente non si è piegato di fronte alle pressioni e alle false promesse del regime. Continuano a sbagliarsi con lui”, ha scritto Guevara.

GENTILONI – “Arresto dei leader opposizione inaccettabile. Italia impegnata contro rischio dittatura e guerra civile” ha scritto su Twitter il premier Paolo Gentiloni sulla situazione in Venezuela.

MADURO E LE SANZIONI USA – Il presidente venezuelano Nicolas Maduro si è detto “orgoglioso” delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti in risposta all’elezione dell’Assemblea costituente. Washington ha deciso di congelare i beni del successore di Hugo Chavez negli Usa e vietare agli americani di trattare o avere rapporti commerciali con lui.

“Non obbedisco agli ordini imperialisti, non obbedisco ai governi stranieri, sono un presidente libero”, ha detto Maduro, secondo il quale le sanzioni di Donald Trump testimoniano la sua “disperazione” e il suo “odio” per il governo socialista. “Stai facendo il più grande errore della tua vita interferendo con il Venezuela – ha aggiunto – non prendo ordini dall’impero, continua le tue sanzioni, Donald Trump”.

Olimpiadi 2028 a Los Angeles esulta Trump

cms_6865/olimpiadi_losangeles_afp.jpgIl presidente degli Stati Uniti Donald Trump è “orgoglioso” che le Olimpiadi del 2028 si tengano a Los Angeles. “Per la prima volta in una generazione, le Olimpiadi tornano negli Stati Uniti e sono orgoglioso di sostenere LA 2028”, ha dichiarato il capo della Casa Bianca, dicendosi sicuro che i Giochi uniranno l’ideale olimpico e lo spirito americano.

’’Mi congratulo con il comitato olimpico americano per la messa a punto del piano che consentirà a Los Angeles di dimostrare il meglio della creatività, dell’innovazione e dell’ospitalità americana’’, ha affermato Trump, che poi ha aggiunto: “Nessun Paese ha vinto più medaglie olimpiche o ha addestrato più atleti olimpici e paraolimpici. L’America è sempre brillante durante i Giochi, e LA 2028 non sarà un’eccezione”.

PESCANTE – Per Mario Pescante, membro italiano del Cio, l’accordo raggiunto da Parigi e Los Angeles, con la benedizione del Cio, per l’assegnazione dei Giochi del 2024 alla città transalpina e del 2028 a quella statunitense “è una soluzione che salvaguarda le Olimpiadi e che dà respiro fino al 2028”.

Una doppia assegnazione, con tanto di contributo extra di 1,8 miliardi di dollari alla città californiana, che aumenta il rammarico del mondo sportivo italiano per la candidatura sfumata di Roma. Un fatto che ancora oggi Pescante definisce “una coltellata”. “Dio li perdoni perché non sanno quello che fanno”, dice il membro del Comitato olimpico internazionale, sottolineando “non solo il parere negativo” della sindaca Virginia Raggi e della sua Giunta ma anche “il modo in cui è arrivato, senza nemmeno riceverci”.

Per l’Italia a questo punto le speranze di una nuova candidatura si riducono ulteriormente: “Dopo due candidature perse per strada di cosa vogliamo parlare? Un Paese che per due volte rinuncia in questo modo alla candidatura che credibilità può avere?”. Tornando poi all’accordo Parigi-Los Angeles, Pescante spiega che “questa è l’unica soluzione per guadagnare tempo e per salvaguardare le Olimpiadi, soprattutto perché concordata. Poi magari in 11 anni la situazione internazionale cambierà”.

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1 Agosto 2017