Anche se oramai l’intero pianeta è alle prese con l’impatto della pandemia, si può dire che il nostro sia il paese con più “esperienza” sul campo, ad esclusione della Cina. L’Italia ha fatto da apripista per quanto rigurda la gestione del virus e tutto ciò che ne consegue, attirando su di sé l’attenzione dei media e dei cittadini esteri. Viene da chiedersi di quale reputazione goda la Penisola, ahinoi tragicamente flagellata da una contingenza incredibile ed imprevedibile, che ha davvero pochi precedenti nella storia. Ebbene, l’opinione generale sul nostro paese è ben più favorevole di quanto possiamo immaginare: secondo le indagini condotte da Zwan, agenzia di reputation marketing italiana, e SEMrush, piattaforma SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità online, l’Italia è percepita come un vero e proprio modello da seguire a livello internazionale. Fattore, questo, che potrebbe costituire un notevole vantaggio al termine della crisi sanitaria, remando a favore di una rapida ripresa economica.
Le ricerche cui si è appena fatto cenno presentano criteri di analisi differenti, ma ugualmente rappresentativi del sentire comune. Zwan si è affidata all’algoritmo del Reputation Rating, basato sulla tecnologia blockchain: sono stati schedati e confrontati i sentiment delle principali testate mondiali e i certificati pubblici dei singoli stati (specie in ambito sanitario). SEMRush ha invece effettuato una Web Reputation analysis, prendendo in esame milioni di post condivisi sui social da utenti che hanno espresso un proprio parere sulla gestione dell’emergenza.
Se si dovesse stilare una classifica, dunque, l’Italia sarebbe al primo posto, seguita da Corea del Sud ed Estonia. La prima deve il suo risultato al sistema di rigidi controlli che pone le sue fondamenta nell’app “Corona 100m” (nonostante le polemiche legate alla privacy dei cittadini). La seconda, invece, sta giovando della digital transformation avviata 5 anni or sono, che consente di rispettare il distanziamento sociale ed il lockdown pur senza compromettere l’apparato economico-produttivo statale.
Si rileva un atteggiamento critico, al contrario, nei confronti di paesi quali Germania e Francia, dovute alla scarsità di controlli e al ritardo nel mettere in atto le misure di prevenzione, come confermato anche dalla ricerca “BBC – Oxford COVID-19 Government Response Tracker”.