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SALVIAMO LE API – ‘Se l’ape scomparisse, all’umanità rimarrebbero solo pochi anni di vita (A. Einstein)

È ormai di pubblico dominio  la notizia diffusa dalla Commissione Ue la quale ha deciso di bandire l’uso in agricoltura, per due anni, di una serie di neonicotinoidi, pesticidi che causano seri rischi per la vita delle api. La Commissione, infatti, ha individuato una serie di misure tra gli interventi del Green Deal europeo volte a garantire la sostenibilità dei sistemi alimentari quali la strategia dell’UE “Dal produttore al consumatore” e la strategia sulla biodiversità, la normativa sul ripristino della natura, il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, la revisione dell’iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori e la nuova politica agricola comune dell’UE per il periodo 2023-2027.

Secondo le ricerche della European food safety authority (EFSA), che ha valutato gli effetti nocivi prendendo in considerazione il contatto delle api sia con il pesticida usato per conciare i semi sia con le sostanze presenti nel polline o nel nettare delle piante trattate, a ognuno dei tre pesticidi è stata associata un’elevata tossicità.

Alla luce di queste ricerche, l’Ue aveva proposto di eliminare del tutto l’uso di imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, prodotti soprattutto dalla tedesca Bayer e della svizzera Syngenta (e già oggetto di specifico bando temporaneo in Italia, limitato però alla sola concia delle sementi).

Come risposta, le aziende agrochimiche hanno dato inizio a forti azioni di comunicazione e pressioni politiche nel tentativo di scongiurare l’adozione di un divieto su scala europea (dichiarando a rischio 50 mila posti di lavoro ma, soprattutto, un business di 17 miliardi di euro).

Questo ha mobilitato l’intervento di Greenpeace, tesa a convincere i governi europei a non cedere alle pressioni dell’industria dei pesticidi, e di 2,5 milioni circa di cittadini che hanno firmato la petizione di Avaz (organizzazione non governativa internazionale impegnata nel permettere che i processi decisionali di portata globale siano influenzati dall’opinione pubblica).

La Ue, pur non ottenendo il via libera del divieto assoluto da tutti gli stati membri, ha comunque deciso di procedere allo stop biennale sull’uso dei pesticidi incriminati per quanto riguarda le coltivazioni di girasole, mais, colza e grano. È dunque così importante la segreta e continua attività di questi piccoli insetti?

Il valore delle api

Fu Albert Einstein a dire: “Se l’ape scomparisse, all’umanità rimarrebbero solo pochi anni di vita”.

Questo accadrebbe poiché le api sono le principale fautrici dell’importante processo chiamato impollinazione.

Il termine “impollinazione” si riferisce allo spostamento del polline da un fiore che lo produce a un fiore che lo riceve.

Le conseguenze di questo fenomeno hanno un’importanza estrema da un punto di vista ecologico ed economico essendo l’impollinazione necessaria non solo alla formazione del frutto ma anche del seme, che servirà alla pianta per perpetuare la specie e moltiplicarsi.

L’impollinazione che avviene tramite il trasporto del polline da parte di animali è detta zoogama ed è la più efficace.

Tra tutti quelli che partecipano all’impollinazione, a oggi, le api rappresentano il 90% degli insetti impollinatori. Così, visitando un fiore, l’ape si copre involontariamente di polline, che sarà in parte deposto, sempre involontariamente, su un altro fiore.

Tuttavia, dall’autunno 2006, uno scenario inquietante e in parte misterioso, ha iniziato a manifestarsi su scala mondiale: le api lasciano gli alveari per non farvi più ritorno.

Gli scienziati americani parlano di “colony collapse disorder” che è stato tradotto come “sindrome da collasso delle colonie”. Negli alveari che “collassano” non si trovano più api adulte e le rare api sopravvissute sono state infettate da virus e di funghi.

I pesticidi hanno svolto un ruolo determinante nella scomparsa progressiva delle api, soprattutto i prodotti appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi.

Questi prodotti avvolgono il seme per poi penetrare nella pianta durante la crescita fino a comparire sul polline che gli insetti raccolgono.

Abolire l’uso di questi pesticidi potrebbe consentire un ritorno delle api e dei preziosi prodotti che esse sono in grado di creare. L’utilità delle api è infatti essenziale per l’apiterapia, ossia il trattamento delle malattie con prodotti raccolti, trasformati e secreti dalle api, e in particolare miele, polline, pappa reale, propoli e veleno.

Tutelare le popolazioni di insetti pronubi e la loro biodiversità anche attraverso la riduzione dei composti chimici impiegati in agricoltura, rispettando i cicli naturali di rigenerazione dei suoli, mantenendo l’integrità degli habitat, è fondamentale per assicurare l’integrità degli ecosistemi e dei loro servizi forniti all’uomo. La perdita di biodiversità e il conseguente collasso dell’ecosistema con i servizi e benefici da esso offerti, sono due delle maggiori minacce che l’umanità dovrà affrontare immediatamente. 

Data:

6 Gennaio 2025

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