Salvini denunciato per odio razziale
Una denuncia per odio razziale nei confronti del ministro dell’InternoMatteo Salvini. A sporgerla un’associazione che da tempo con i suoi volontari si occupa di migranti, Baobab Experience. Oggetto della denuncia un post di qualche giorno fa del vicepremier che ha scatenato l’indignazione dell’Associazione. Commentando sui social la sentenza della Cassazione in base alla quale la frase “dovete andare via” rivolta ad alcuni immigrati minacciati ed aggrediti è un’aggravante con finalità di discriminazione, ovvero di odio razziale o etnico, Salvini aveva scritto per ben tre volte “Andate via!“, accompagnando il tutto con una faccina sorridente.
L’associazione ha così deciso di passare alle vie legali. “Il ministro dell’Interno – si legge in una nota di Baobab – ha delegittimato la sentenza a mezzo Twitter riproponendo, di fatto e ripetutamente, la stessa locuzione: “andate via”. Per questo – scrivono – appare configurarsi il reato di diffusione idee fondate sull’odio etnico o razziale: Salvini fomenta un’allarmante intolleranza sociale“.
“Riteniamo – accusa ancora Baobab – che il clima di intolleranza, di questi ultimi mesi, verso migranti ed immigrati nel nostro paese sia strettamente connesso alla politica respingente e denigratoria delle migrazioni, e anzi, che lo alimenti nel peggior modo possibile. L’accoglienza è lo specchio della civiltà, si tratta di un concetto semplice che esprime una rosa di significati che parlano di diritti umani e di libertà di movimento. […]. Crediamo infatti che la politica e la sua sete di consensi facili abbia le maggiori responsabilità di quanto sta accadendo nel Mediterraneo e per le strade delle nostre città. La propaganda facile e le parole dure come pietre – aggiunge Baobab – stanno facendo riemergere un razzismo preoccupante che sentiamo il bisogno di fermare”.
La reazione del ministro? Un post su Facebook corredato di faccine sorridenti ad accompagnare alcune foto di volontari e assistiti dall’associazione e la didascalia: “L’associazione Baobab Experience mi ha denunciato per “odio razziale”. La colpa? Aver scritto su Facebook: “Andate via!”. Non scherzo“, aggiunge, allegando il link alla denuncia.
Rai, Foa va avanti: “Resto al mio posto”
“Oggi ho informato i miei colleghi del Consiglio di Amministrazione che sono ancora in attesa di indicazioni dell’Azionista e che nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del Cda come consigliere anziano, nell’esclusivo interesse del buon funzionamento della Rai”. Lo scrive in una nota il consigliere d’amministrazione Marcello Foa, al termine del Cda di oggi in viale Mazzini.
Dopo la bocciatura della commissione di Vigilanza della sua nomina a presidente Rai, arrivata ieri, Foa precisa: “Voglio sottolineare che in queste prime riunioni il clima all’interno del Consiglio è stato ottimo, di confronto franco e leale con colleghi di grandissimo valore e che lo spirito che ci unisce è quello di servizio per la più grande azienda culturale del Paese”.
Secondo l’opposizione, però, Foa non può restare al suo posto. “Il diritto e la prassi – scrive su Facebook il deputato del Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai – che in assenza di un presidente e di un vicepresidente un Cda sia presieduto dal consigliere anziano, in questo caso non si applica, poiché la commissione di Vigilanza non ha dato il proprio assenso proprio al fatto che il consigliere Foa sia presidente e quindi possa presiedere il Consiglio”.
Intanto, anche il Financial Times dedica un articolo alla vicenda Rai. Secondo il quotidiano della City, la battuta d’arresto del governo sulla vicenda Rai mostra la tensione esistente tra Silvio Berlusconi e la Lega, che ha fatto campagna con Forza Italia su una piattaforma di centrodestra a marzo e poi successivamente ha dato vita a un governo più populista con il partito anti-establishment dei 5 stelle.
Il giornale sottolinea che “il governo ha subito un’umiliante sconfitta dopo che Fi, il partito dell’ex premier Berlusconi ha rifiutato di sostenere il candidato della coalizione per guidare la Rai”. Le obiezioni di Silvio Berlusconi a Marcello Foa “non sono personali”, scrive il quotidiano, che cita dei ’collaboratori’ del leader di Fi e ricorda come il candidato proposto per la guida della Rai, considerato vicino a Matteo Salvini, abbia lavorato fino al 2011 per il Giornale. Secondo gli “osservatori” cui fa riferimento il FT, Berlusconi potrebbe cercare invece “l’occasione di strappare alcune concessioni per il proprio partito, quali il controllo di un canale Rai o di un dipartimento, per completare il suo impero mediatico composto da magazine e network televisivi”.
Vaccini, salta obbligo a settembre
Sono stati presentati in prima commissione al Senato due emendamenti identici di Lega e M5S al dl milleproroghe che spostano di un anno, al 2019-2020, il divieto di accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole per l’infanzia per i bambini le cui famiglie non hanno presentato la documentazione sulla vaccinazione effettuata.
“Per il prossimo anno scolastico tutti i bambini, compresi quelli sprovvisti di documentazione sulla loro vaccinazione, potranno accedere alle scuole per l’infanzia. L’obbligo slitta al 2019-2010. Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione”. Così il sottosegretario alla Salute, Maurizio Fugatti (Lega) commenta la presentazione di due emendamenti da parte di M5S e Lega all’art. 6 del Milleproroghe.
Pensione, cosa dobbiamo aspettarci
Pensione, si cambia. Dal prossimo anno ogni biennio si provvederà ad adeguare i requisiti per la pensione con le aspettative di vita. Dal 1° gennaio 2019 l’età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni (71 per l’opzione contributiva), mentre per la pensione anticipata saranno necessari 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini. Per le donne 42 anni e 3 mesi.
Tuttavia non faremo in tempo a metabolizzare questo cambiamento che ci sarà un nuovo adeguamento: nel 2021, infatti, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia salirà di altri 3 mesi, arrivando a 67 anni e 3 mesi.
D’altronde i miglioramenti nel campo della medicina e della farmacologia hanno fatto sì che la speranza di vita si allungasse, attivando un processo costante nel tempo: secondo le previsioni dell’Istat, infatti, ogni biennio le aspettative di vita dovrebbero crescere di circa 2 o 3 mesi, comportando così un aumento dell’età pensionabile.
Quindi è vero che in futuro vivremo di più, ma è anche vero che la maggior parte del tempo la passeremo lavorando. Con la crescita costante dell’età pensionabile (sempre che le previsioni dell’Istat siano confermate), infatti, in futuro non si potrà andare in pensione prima dei 70 anni.