Salvini-Di Maio: “Nessuna banca in difficoltà”
Incontro Di Maio-Salvini a Palazzo Chigi. Al termine del vertice, il vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno ha chiarito di non aver parlato di Rai, al contrario di quanti hanno scritto alcune agenzie e giornali: “E’ una questione che stanno risolvendo, com’è giusto che sia, Salini e Foa”.
Con il collega di governo, ha aggiunto, “abbiamo parlato di economia, manovra, conti pubblici. Nessuna banca sarà in difficoltà: siamo positivi e lavoriamo come Lega e M5S in sintonia per la crescita e il cambiamento del Paese, come prevede il contratto di governo”.
DI MAIO – “Molti i temi affrontati nel corso dell’incontro con Matteo Salvini a palazzo Chigi – fa sapere in serata Di Maio con una nota -: dalla manovra, le cui misure sono per noi irrinunciabili, al sostegno alle banche, senza però che a rimetterci siano i cittadini. Andiamo avanti compatti e senza incertezze per realizzare tutti i punti che sono contenuti nel contratto di governo. Contratto che resta la pietra angolare della nostra azione politica e attraverso cui realizzeremo quel cambiamento tanto atteso”.
Rabbia No Tap, bruciate tessere e bandiere M5S
Nonostante il vento forte e la pioggia, circa 200 persone hanno partecipato al sit in organizzato in corso Matteotti sul lungomare, davanti alla delegazione della Guardia Costiera di Melendugno, in provincia di Lecce, per protestare contro la decisione del governo di proseguire con la costruzione del gasdotto della Trans Adriatic Pipeline che trasporterà gas naturale all’Azerbaijan all’Europa il cui approdo è previsto sula spiaggia di San Foca. A organizzarlo il Movimento No Tap. Era presente anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì.
Durante la manifestazione è stata bruciata una bandiera del Movimento 5Stelle che, prima e durante la campagna elettorale delle politiche era schierato in maniera decisa contro l’infrastruttura e i manifesti con le foto dei leader dei grillini. Come è già accaduto ieri, via social, alcuni aderenti al Movimento hanno distrutto le proprie tessere elettorali. “In questo momento – scrive il Movimento No Tap in una nota – può sembrare che le speranze di veder bloccato il gasdotto Tap siano appese alle iniziative dei parlamentari del movimento 5stelle che hanno ancora a cuore il bene di questo Paese e delle comunità che lo abitano”.
Su un quotidiano è stata definita “la fronda” di parlamentari che “è composta da tante piccole foglie che decidono di rimanere verdi anziché seccare tristemente come stanno facendo via via tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Spesso le fronde hanno un ramo solido su cui crescere e spesso è rappresentato da un esponente di spicco, magari con un incarico ministeriale. Il ramo di questa fronda sarebbe dovuto essere Barbara Lezzi, la ministra per il Sud, una che ha costruito la sua campagna elettorale sulla causa no tap. E invece no. Quel ramo è seccato, attaccato da un disseccamento simile a quello degli ulivi pugliesi. Seccato per la disinformazione e l’ipocrisia, per l’interesse di mantenere in vita un governo impossibile che sempre più spesso rigurgita intolleranza”.
“Le speranze dei cittadini – prosegue il Movimento NO Tap – sono appese a una fronda che per adesso è molto esile (solo qualche parlamentare, per ora). Speriamo che questa fronda cresca mettendo a nudo la gravità delle scelte operate da questo governo su Tap e Ilva. Ma nel frattempo vogliamo ricordare al Paese e al Governo che esiste un’altra fronda, molto più ampia e robusta. Quella dei cittadini che da anni si oppongono a Tap, svelando la sua natura fraudolenta e offrendo una grande sponda agli esponenti politici che hanno a cuore la democrazia e il benessere delle comunità. Quei cittadini che hanno portato davanti alla magistratura le contraddizioni e gli scandali di questo folle progetto.Il Salento e l’Italia sono appesi alla fronda del senso civico collettivo. Non facciamola seccare. Denunciamo e lottiamo”.
Le 100 scadenze che ’strozzano’ le imprese
Piccole e medie imprese ’strozzate’ da 100 scadenze tra fisco e burocrazia. Sebbene sia in arrivo la fatturazione elettronica, nel 2019 il numero delle scadenze e degli adempimenti fiscali è infatti destinato ad aumentare fino a sfiorare quota 100, in particolar modo per le realtà produttive di piccola dimensione che intrattengono scambi commerciali con l’estero (import ed export). E’ quanto rileva l’Ufficio Studi della Cgia.
Nel 2019, infatti, la pressione fiscale italiana è destinata ad attestarsi al 41,8%, stesso livello del 2018 e il numero delle scadenze fiscali, invece, subirà una forte impennata, soprattutto per le piccole imprese che lavorano con partner stranieri. Non per tutti, comunque, sarà così. Anche se in misura quasi impercettibile, i lavoratori autonomi potranno contare su un piccolo alleggerimento. Un’impresa artigiana senza dipendenti, ad esempio, lungo i 12 mesi del 2019 dovrà versare all’erario o inviare la propria documentazione fiscale all’Amministrazione finanziaria 29 volte (una in meno rispetto al 2018), ma una impresa commerciale con 5 dipendenti lo dovrà fare 88 volte e una piccola impresa industriale con 50 dipendenti addirittura 99.
E in entrambi questi ultimi due casi, le scadenze aumenteranno di 10 unità a causa degli effetti delle disposizioni previste dalla Legge di Bilancio 2018 che, a partire dall’anno venturo, ha stabilito che entro la fine del mese successivo bisognerà inviare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle cessioni e all’acquisto di beni e prestazioni di servizi rivolte a soggetti non residenti nel territorio italiano.
La riduzione per l’azienda artigiana, invece, è riconducibile al fatto che dall’anno prossimo, con l’introduzione della fatturazione elettronica, verrà abolito lo spesometro. A regime, pertanto, questi lavoratori autonomi risparmieranno due adempimenti. Nel 2019, comunque, ne conteremo solo uno in meno, perché a febbraio dovranno comunque inviare la comunicazione relativa al secondo semestre 2018.
Quanto alla elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della Cgia, tra liquidazioni e versamenti di acconti e saldi di imposta, invii e trasmissioni telematiche all’ Inps e all’Agenzia delle Entrate, “il peso della burocrazia fiscale ha raggiunto livelli inaccettabili – sostiene l’associazione mestrina – costringendo le imprese a sostenere non solo perdite di tempo inammissibili, ma a sobbarcarsi anche dei costi aggiuntivi spesso proibitivi. E a differenza delle altre, le piccolissime imprese sono le più penalizzate. Non potendo contare su uffici amministrativi interni da dedicare anche a queste problematiche, le piccole aziende sono costrette ad esternalizzare queste incombenze, pagando però un conto salato nel momento in cui sono chiamate ad onorare i servizi ricevuti”.
“Mentre gli imprenditori chiedono da tempo di abbassare il carico tributario e di alleggerire l’oppressione fiscale, la politica, che ad ogni piè sospinto non manca l’occasione per annunciare imminenti sburocratizzazioni e mirabolanti tagli alle tasse – commenta il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo – nei fatti sta spingendo il sistema fiscale nella direzione opposta, incrementando le scadenze e, quando va bene, rinviando a tempi migliori la riduzione delle imposte”.
Come spiega invece il segretario della Cgia, Renato Mason, “in linea generale in nessun altro Paese d’Europa viene richiesto uno sforzo fiscale come quello presente in Italia. E nonostante la nostra giustizia civile sia lentissima, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione rimanga la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, le nostre imprese continuano a reggere la sfida e a presidiare i mercati internazionali con performance sorprendenti”.
Apocalypse meteo
Venti fortissimi, piogge intense, temporali violenti, scuole chiuse: è allerta maltempo sull’Italia. Una burrasca sta colpendo il Paese da Nord a Sud, Capitale compresa. Anche a Roma infatti - come a Venezia, Vicenza, Treviso, Livorno e Procida – lunedì le scuole di ogni ordine e grado restano chiuse.
A seguito dell’allerta meteo diramata dalla Protezione civile della Regione Lazio, la sindaca Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza che prevede la sospensione dell’attività educativa e scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado, compresi asili nido e scuole dell’infanzia, su tutto il territorio cittadino.
Gli istituti, comunica il Campidoglio, saranno comunque presidiati dai dirigenti scolastici e dai funzionari comunali dei servizi educativi e scolastici. Il provvedimento si è reso necessario per prevenire situazioni di pericolosità per l’incolumità di bambini e studenti, nonché per motivi legati alla sicurezza e alla circolazione stradale.
VENETO – Per maltempo, lunedì 29 e martedì 30 scuole di ogni ordine e grado chiuse poi a Vicenza, oltre che in provincia. Lo ha deciso il prefetto di concerto con il direttore dell’ufficio scolastico provinciale per non ostacolare eventuali interventi che potrebbero rendersi necessari per far fronte alle previste criticità.
VENEZIA – Previsioni meteo in peggioramento anche in Laguna: disposta quindi la chiusura degli asili e delle scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio metropolitano di Venezia per lunedì 29 e martedì 30 ottobre.
TREVISO – Sulla base dell’avviso effettuato dalla Regione Veneto, che parla di aumento del rischio idraulico, anche il Comune di Treviso ha deciso per lunedì la chiusura delle scuole.
FRIULI – Il Comune di Pordenone, sentito il prefetto, a causa delle avverse condizioni meteo ha deciso in via prudenziale di chiudere lunedì 29 e martedì 30 tutte le scuole di ogni ordine e grado, dagli asili nido alle superiori. La decisione è stata assunta durante il vertice del Coc (il centro operativo comunale che si riunisce in questi casi di emergenza) a cui hanno preso parte il sindaco Alessandro Ciriani, gli assessori Emanuele Loperfido e Cristina Amirante e i referenti comunali della protezione civile.
ALTO ADIGE – Piove poi ininterrottamente in tutto l’Alto Adige da quasi 24 ore. “E’ caduta in un giorno la pioggia di un mese intero – spiega Dieter Peterlin del Servizio Meteo della Provincia – e non smetterà almeno fino a martedì”. Continui gli interventi dei vigili del fuoco: allagamenti e piccole frane a Cornedo, Lana, Fleres, Magrè, Montagna, Racines. Laives a San Giacomo.
TRENTINO – Le precipitazioni insistenti hanno causato gravi danni anche in Trentino: numerosissimi interventi per strade e garage allagati, per parziali esondazioni di torrenti e piccole frane su tutto il territorio provinciale. Suonata inoltre la sirena di allarme a Levico, per l’esondazione del fiume Brenta, che ha costretto a chiudere la strada per Barco. Preoccupa anche il Sarca, che è esondato in località Prabi; tanto che la vecchia strada fra Arco e Ceniga è stata chiusa.
LIGURIA – Secondo il bollettino della protezione civile della Regione, l’allerta nella zona centrale della Liguria, che va lungo la costa da Spotorno a Camogli comprese, più l’entroterra della Val Polcevera e dell’alta Valbisagno e gli interni di Valle Stura ed entroterra savonese fino alla Val Bormida, è arancione fino alle 6 del mattino di lunedì 29 e poi scatta l’allerta rossa per tutta la giornata, fino alle 18. Poi viene nuovamente declassata a gialla e resta in vigore fino alla mezzanotte.
PORTOFINO – Sull’entroterra di levante della zona E, che comprende il territorio di Valle Scrivia, Val d’Aveto e Val Trebbia, l’allerta rimane arancione fino alle 6 di lunedì 29, poi scatta il livello rosso fino alle 18 e da lì il giallo fino alla mezzanotte.
TOSCANA – Maltempo in forte intensificazione per la giornata di lunedì 29 anche sulla Toscana. La Sala Operativa della Protezione civile regionale ha infatti emesso un codice rosso per vento e mareggiate dalle 7 alla mezzanotte di lunedì. Inoltre ha esteso il codice arancione per temporali forti fino alla mezzanotte di lunedì per tutta la Regione: è atteso un ulteriore peggioramento con piogge diffuse a prevalente carattere di temporale nella seconda parte della giornata.
LIVORNO – La centrale operativa della Protezione civile regionale ha inoltre diramato un’allerta meteo arancio per temporali e vento forte sul territorio di Livorno a partire dalle 7 del 29 ottobre e fino a mezzanotte. Per questo motivo il sindaco ha deciso di disporre la chiusura preventiva delle scuole di ogni ordine e grado e dei parchi pubblici per l’intera durata dell’allerta.
LAZIO – Sulla Capitale la situazione non cambia: circa 120 gli interventi dei Vigili del Fuoco del Comando di Roma effettuati dalle 20 di sabato sera sino alle 11 di domenica mattina nel Comune e Provincia. A causa dei forti venti si registrano cadute di tegole dai tetti, alberi e rami pericolanti, insegne pubblicitarie e pali pericolanti. Al momento sono stati effettuati circa 150 interventi, di cui 80% per le condizioni meteo il restante 20% soccorso ordinario.
BRACCIANO – Anche i sindaci di Bracciano, Cerveteri e Ladispoli hanno disposto la chiusura delle scuole per lunedì 29: “L’ultimo bollettino della Protezione Civile nazionale mostra un quadro in netto peggioramento. Abbiamo atteso questa ultima comunicazione proprio per avere dati certi e non dover chiudere le scuole senza che ci fossero reali motivi di preoccupazione ma, dato il forte vento e la possibilità di piogge intense, in via precauzionale, abbiamo deciso di tenere le scuole chiuse”.
TEMPESTA – Inoltre, “l’Agenzia regionale di Protezione civile ha emesso un nuovo bollettino di criticità idrogeologica per temporali”, che a partire dalle prime ore di lunedì 29 – e per 24-36 ore – “prevede su tutte le zone di allerta del Lazio una fase di pre-allerta codice arancione” fa sapere in una nota la Regione Lazio. “È stato altresì emesso un allertamento per vento di livello ’tempesta’’’. Per questo “si raccomanda di porre in atto ogni misura idonea prevista dalla pianificazione comunale di emergenza in relazione agli specifici rischi connessi all’allertamento per vento. In particolare, in considerazione del fatto che la forte ventilazione preannunciata si presenta potenzialmente idonea ad arrecare danni ad alberature, coperture di edifici e cartellonistica stradale, sarà preciso onere delle amministrazioni in indirizzo effettuare una puntuale analisi locale al fine di valutare ogni idonea iniziativa atta ad evitare pericoli alla pubblica e privata incolumità”.
CAMPANIA – In Campania permane fino a martedì 30 l’allerta meteo già diramata dalla Protezione civile della Regione. La criticità idrogeologica è stata prorogata sull’intero territorio regionale: in particolare, le precipitazioni più abbondanti con previsioni di impatto al suolo tali da determinare un livello di allerta arancione sono attese ancora sulla zona 2, in cui ricadono il Matese e l’Alto Volturno. Sulla restante parte della Campania, l’allerta fino a martedì mattina è di colore giallo.
PROCIDA – Lunedì 29 scuole chiuse anche a Procida. Lo ha deciso il sindaco Dino Ambrosino che ha emesso un’ordinanza con la quale dispone la chiusura di tutti i plessi scolastici presenti sull’isola (materne, elementari, medie e superiori) alla luce di quanto previsto dal bollettino meteo della Protezione civile della Campania.
CALABRIA – Un’imbarcazione da diporto è stata trascinata a riva dalla forte corrente, vicino al porto di Catanzaro. “Rinvenuto nelle vicinanze il corpo senza vita di un uomo” fanno sapere i Vigili del Fuoco via Twitter. Inoltre, la strada statale 106 ’Jonica’ nel pomeriggio di domenica è stata provvisoriamente chiusa nel comune di Cariati (dal km 97 al km 99,900), in provincia di Cosenza, a causa dell’esondazione del fiume Nicà.
SARDEGNA – Infine, il Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile della Sardegna ha emesso un avviso di ordinaria criticità per rischio idrogeologico fino alle 23:59 di lunedì 29 ottobre. Il rischio è localizzato sulle zone di allerta dell’Iglesiente, Campidano, Montevecchio-Pischilappiu, Tirso e Logudoro.