Il diacono Lorenzo (Osca 31 dicembre 225 – Roma 10 agosto 258) è uno dei santi più venerati nella tradizione cristiana.
Le notizie sulla sua vita sono piuttosto scarse. Sappiamo che era originario del nord-est della Spagna, al confine con i Pirenei, ma non ci sono notizie dei suoi primi anni. Le note biografiche iniziano quando, ancora giovane, viene inviato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici. Qui conosce il futuro Papa Sisto II – anch’egli venerato come Santo – che insegnava in quello che, all’epoca, era considerato uno dei più noti centri di studi.
Tra maestro e allievo sboccia una bella amicizia, nata dalla reciproca stima e dal comune obiettivo: servire Dio. Incoraggiati da un flusso migratorio allora molto vivace, entrambi lasciano la Spagna per trasferirsi a Roma, dove Lorenzo assiste ai festeggiamenti per i mille anni di fondazione (237-238).
In quegli anni regna l’imperatore Filippo detto l’Arabo, detronizzato poco dopo le feste e ucciso da Decio, conosciuto per aver promulgato il primo editto di persecuzione contro i cristiani. Decio muore in guerra nel 251.
Un altro grande persecutore dei fedeli di Cristo spicca nella vita di Lorenzo: Valeriano, salito al trono nel 253. Muore sette anni dopo, non senza aver ordinato una durissima persecuzione anticristiana nel 257. Ed è qui che incontriamo Lorenzo.
Come precedentemente accennato, si sa poco della sua vita, mentre della sua morte hanno parlato innumerevoli testi. Quando, il 30 agosto 257, Sisto viene eletto Papa, affida a Lorenzo il compito di arcidiacono, ovvero di responsabile delle attività caritative nella città di Roma. L’arcidiacono, infatti, è il primo dei sette diaconi allora al servizio della Chiesa Romana ed assiste il Papa nella celebrazione dei riti, distribuisce l’Eucaristia e gestisce le offerte fatte alla Chiesa.
Quando, nel 257, inizia la persecuzione di Valeriano, non sembra così accanita come quella ai tempi di Decio. In sostanza, l’Imperatore vieta l’assembramento dei cristiani, l’accesso alle catacombe ed esige il rispetto per i riti pagani. Tutto questo senza dover rinnegare pubblicamente la fede cristiana. L’anno successivo, però, cambia idea. Valeriano ordina la messa a morte di vescovi e preti: sotto le sue mani soccombono figure di spicco come il vescovo Cipriano di Cartagine – oggi Padre della Chiesa – e lo stesso Papa Sisto II. La leggenda racconta che Lorenzo lo incontra sulla via del supplizio e che, in quel frangente, viene fermato dal prefetto imperiale che gli intima di consegnare “i tesori della Chiesa”, nella convinzione che la ancor giovane comunità cristiana possedesse chissà quali ricchezze. Lorenzo prende tempo, lasciando intendere che avrebbe accolto la richiesta. Si affretta a distribuire ai poveri le offerte di cui è amministratore e poi si presenta davanti al prefetto mostrandogli la turba dei malati, storpi ed emarginati che lo accompagna. “Ecco, i tesori della Chiesa sono questi”, afferma, e sulla base di queste parole, percepite come un oltraggio, viene messo a morte.
L’orribile martirio subito dal giovane arcidiacono è conosciuto da tutti: viene bruciato sopra una graticola ardente.
Si racconta anche che, durante la tortura, Lorenzo si sia preso gioco dei suoi carnefici, dicendo: “Girami, da questa parte sono già cotto!”
In realtà Valeriano non ordinò torture, è più verosimile che Lorenzo sia stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri.
Il suo corpo fu poi deposto in una tomba sulla via Tiburtina, sulla quale l’Imperatore Costantino fece erigere una Basilica, in seguito ampliata dai Papi Pelagio II e Onorio III: si tratta dell’attuale Basilica di San Lorenzo fuori le Mura.
San Lorenzo è celebrato in tutto il mondo il 10 agosto e la sua festa si interseca con il fenomeno delle stelle cadenti – chiamate anche lacrime di San Lorenzo -, quando lo sciame meteorico delle Perseidi crea uno degli eventi astronomici più spettacolari e attesi dell’anno. Questa pioggia di meteore si può osservare ogni anno a partire dalla metà di luglio fino alla fine di agosto, con un picco proprio intorno al 10 agosto.
Il collegamento tra le Perseidi e San Lorenzo risale alla tradizione popolare legata alla storia del Santo, secondo cui le stelle cadenti che illuminano il cielo notturno la notte del 10 agosto rappresentano le lacrime versate da Lorenzo durante il suo martirio. Il fenomeno delle stelle cadenti legato a San Lorenzo è un evento che combina la meraviglia della natura con la ricchezza della tradizione cristiana, lasciandoci intendere che nessuna nostra sofferenza cade nell’oblio ma che, come preziosissima stella, illumina il cielo della nostra anima agli occhi del mondo e dell’Universo intero.