(Adnkronos) – In uno scenario di trasformazione del Servizio sanitario nazionale e necessità di salvaguardare il diritto universale alla salute, quasi il 90% degli italiani ritiene importante aiutare le persone a essere maggiormente consapevoli della propria salute, sensibilizzando i cittadini anche sulle possibili soluzioni di cura per evitare abusi, sprechi di risorse e accessi impropri al sistema pubblico. Il 70% degli italiani è in grado di identificare il bollino rosso sorridente che contraddistingue i farmaci da banco e 2 italiani su 3 sanno che i farmaci di automedicazione non necessitano di prescrizione medica. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, in collaborazione con l’Istituto di ricerca Swg, presentata oggi durante un confronto tra gli esponenti delle forze politiche e i vertici delle categorie professionali di medici e farmacisti e di rappresentanza dei cittadini. La ricerca, in continuità con quella svolta nel 2022 – riporta una nota – analizza le abitudini di cura degli italiani e il loro il rapporto con i medicinali di automedicazione, nonché il ruolo cruciale dei professionisti sanitari di prossimità nel favorire una sanità territoriale più sostenibile e accessibile ai cittadini. Gli italiani risultano, ancora una volta, ampiamente soddisfatti dei servizi offerti da farmacie e medici di famiglia con un gradimento elevatissimo e generalizzato. Medici di medicina generale e farmacisti restano i primi interlocutori di salute sul territorio, a partire proprio dai più comuni disturbi di salute: le farmacie si confermano presidi sanitari diffusi e capillari e, in molti casi, rappresentano un fondamentale hub informativo per orientarsi tra i servizi e le prestazioni sanitarie possibili e per risolvere malanni quotidiani, mentre il medico di famiglia resta una figura chiave, un riferimento costante per la malattia e la cura delle famiglie italiane. Questi alcuni degli spunti approfonditi durante la tavola rotonda ‘La trasformazione in atto del Ssn: l’impegno del settore dell’automedicazione per la sanità territoriale’, promossa da Assosalute, in cui sono intervenuti Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale di Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale); Claudio Cricelli, presidente emerito Simg (Società italiana medicina generale e cure primarie); Marco Cossolo, presidente di Federfarma; Michele Pellegrini Calace, tesoriere di Federfarma; Eugenio Leopardi, presidente di Utifar; Andrea Mandelli, presidente di Fofi (Federazione Ordini farmacisti italiani); Anna Lisa Mandorino, segretario generale di Cittadinanzattiva; Gian Antonio Girelli, membro della Commissione Affari sociali della Camera; Elena Murelli, capogruppo in Commissione Affari sociali del Senato, ed Elisa Pirro, capogruppo in Commissione Bilancio al Senato. La ricerca indica una buona conoscenza della popolazione riguardo alle caratteristiche e all’uso appropriato dei farmaci da banco, evidenziando quanto l’educazione sanitaria sia importante per promuovere una corretta gestione della propria salute. E il settore dei farmaci di automedicazione – secondo gli esperti – potrà assumere in futuro un’importanza crescente, promuovendo un approccio alla salute e all’uso dei medicinali più autonomo e consapevole da parte dei cittadini. In una sanità in evoluzione, il ricorso a questi farmaci rappresenta così una soluzione concreta per ridurre la pressione sul sistema, contribuendo alla sostenibilità del nostro Ssn. “Da questo scenario – afferma Michele Albero, presidente di Federchimica Assosalute – emerge con chiarezza un quadro dove il territorio esprime un potenziale reale di assistenza che può davvero contribuire a un Servizio sanitario nazionale più capace nel dare risposte di cura appropriate e tempestive là dove queste si manifestano. Questo può avvenire anche grazie a un approccio più maturo delle persone nelle scelte di salute e cura di disturbi lievi, grazie anche al supporto, dimostratosi ancora una volta irrinunciabile, di farmacisti e medici di famiglia. Occorre quindi favorire lo sviluppo di modelli di presa in carico da parte dei referenti territoriali, per un equo accesso alle cure e prossimità dell’assistenza; incrementare le campagne di informazione e educazione al cittadino sui temi della salute, così da accrescere la cultura sanitaria del Paese; e, non da ultimo, favorire un appropriato allargamento dell’offerta di farmaci di automedicazione per rispondere in modo appropriato alla crescente responsabilità dei cittadini nelle decisioni che riguardano la propria salute, contribuendo, al contempo, a una maggiore sostenibilità del sistema pubblico”. “E’ necessario un patto trasversale tra protagonisti del settore sanitario in senso ampio. In questo rientra il sistema sanitario nazionale, con tutti i suoi pregi e difetti, il cittadino/utente, i medici di medicina generale e le farmacie. Dobbiamo potenziare gli aspetti sinergici e smussare le criticità”, commenta la senatrice Pirro. “E’ fondamentale promuovere un’informazione efficace tra i cittadini, affinché comprendano l’importanza della prevenzione, dei vaccini e dell’uso consapevole dei farmaci – sottolinea Girelli – Solo attraverso una sinergia tra i professionisti della salute, il terzo settore e le amministrazioni locali possiamo garantire che queste risorse siano accessibili a tutti, in particolare alle fasce più vulnerabili della popolazione. La vera trasformazione del nostro sistema sanitario deve rispettare i principi dell’articolo 32 della Costituzione, mettendo sempre al centro la salute e il benessere collettivo”. Il nostro sistema sanitario “necessita di una riforma che consideri realmente il cittadino e il suo primo punto di contatto: le farmacie e i medici di medicina generale. Queste figure sono cruciali – ricorda Murelli – specialmente nelle aree interne, dove spesso sono l’unico riferimento immediato per chi ha bisogno di un consiglio o di un supporto. Abbiamo bisogno di strumenti come il Fascicolo sanitario elettronico nazionale, che renda accessibili tutte le informazioni del paziente, e di un potenziamento della medicina di prossimità. Solo così possiamo alleggerire le liste d’attesa e creare un servizio davvero universale e accessibile a tutti”. La pandemia “ha ulteriormente dato risalto al ruolo del farmacista, da sempre riconosciuto dai cittadini, ma anche all’interno del dibattito politico-istituzionale come presidio di prossimità per la salute dei cittadini – commenta Mandelli – La crescente attenzione alla salute e alla qualità della vita si è accompagnata a una vera e propria ‘esplosione’ di informazioni, che spesso risultano confuse o contraddittorie. Il nostro compito oggi è fare chiarezza, offrendo ai cittadini un punto di riferimento solido e affidabile, non solo per guarire, ma per migliorare la propria salute e prevenire le malattie. Con medici, infermieri e tutti i professionisti della salute, lavoriamo per rispondere in modo integrato e concreto ai bisogni della popolazione”. “C’è un grande bisogno di alfabetizzazione sanitaria. E’ molto positivo che, dopo il Covid, i cittadini siano più attenti ai loro percorsi di salute e abbiano maggiore consapevolezza sull’uso responsabile dei farmaci – rimarca Mandorino – C’è comunque ancora tanto da fare per accrescere consapevolezza ed informazione, ad esempio nell’ambito del corretto uso degli antibiotici, per contrastare in particolare l’antimicrobico resistenza. Per questo la collaborazione con Assosalute è fondamentale”. “La nostra missione è formare le nuove generazioni di medici, capaci di unire le informazioni acquisite con un’esperienza clinica pratica – dice Cricelli – E’ urgente una riforma profonda del sistema sanitario, poiché non possiamo più rimandare una revisione globale. Dobbiamo prepararci ad affrontare una demografia in cambiamento: entro il 2050, le persone anziane rappresenteranno una fetta sempre più ampia della popolazione. E’ fondamentale ripensare il sistema sanitario oggi, per garantire un futuro sostenibile e adeguato alle esigenze delle prossime generazioni”. Corti ricorda che “la carenza di medici di medicina generale è un problema che attraversa tutta l’Europa, con professionisti che cercano opportunità all’estero. E’ cruciale non solo attrarre nuovi talenti, ma anche creare un sistema sanitario stabile e sostenibile, in cui la prossimità e l’accessibilità e la libera scelta del cittadino siano priorità. In Italia la diminuzione della soddisfazione per l’assistenza medica di prossimità e il calo nei posti di formazione evidenziano la necessità di ripensare la professione, affinché i cittadini possano scegliere il proprio medico di fiducia e non sentirsi obbligati a una scelta senza alternative”. “Studi recenti, come quello di Swg, confermano una popolazione sempre più consapevole della propria salute e dei farmaci di automedicazione, con un alto livello di fiducia nelle farmacie. E’ significativo che le farmacie siano distribuite capillarmente su tutto il territorio nazionale, anche nelle aree economicamente meno vantaggiose, grazie al sistema della pianta organica, spesso frainteso ma fondamentale per garantire l’accesso ai servizi. Un altro dato rilevante – conclude Pellegrini Calace – è l’87% degli utenti che indicano una farmacia di fiducia, elemento che rafforza il ruolo di vicinanza e affidabilità delle farmacie per le nostre comunità”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Traduci