Ha preso il via la 74esima edizione del Festival di Sanremo, la quinta consecutiva, ufficialmente l’ultima, di Amadeus. Un cast molto ricco, variegato, costituito da 30 artisti, troppi, che in questa prima serata si sono esibiti tutti.
La novità è stata costituita dalla co-conduzione di Marco Mengoni, artista vincitore del Festival dello scorso anno e che, con la sua presenza, ha dato quella continuità all’evento rispetto alla brillante chiusura del 2023, così come egli stesso ha anche dichiarato nel corso della conferenza stampa introduttiva di oggi, affermando, grazie a questa nuova presenza sul palco dell’Ariston, di aver avuto l’impressione di non aver mai abbandonato questa manifestazione.
L’introduzione della serata è stata affidata al IV Reggimento a cavallo dei Carabinieri, che ha offerto al grande pubblico “La Fedelissima”, marcia di ordinanza dell’Arma.
Si è quindi passati, subito, alla gara.
Clara, “Diamanti grezzi”, voto 7:
Potrebbe benissimo essere un pezzo di “Annalisa”, giovanile, dance, eurovisivo, fortunato ad essere il primo in scaletta, ha dato la giusta carica alla serata.
Sangiovanni “Finiscimi”, voto 5:
Brano lento e dal giro armonico classicheggiante, nel quale viene usata la settima, scelta rara per i brani moderni. La batteria elettronica infonde una sonorità molto rilassante.
Fiorella Mannoia, “Mariposa”, voto 7:
Una grandissima presenza, così come la voce. Fiorella intona un brano dalle sonorità latine, ricco, piacevole e da inserire in una playlist dal carattere disteso. “Orgogliosa canto”, conclude: mai frase più azzeccata.
La Sad, “Autodistruttivo”, voto 6:
Brano rockeggiante interessante, per un pubblico un po’ di nicchia e da concerti in stile 1° maggio. Importante il messaggio portato sul palco attraverso dei cartelli, per la difesa della vita contro gli episodi di suicidio.
Irama, “Tu no”, voto 8:
Con un brano intenso, Irama si conferma artista di grande valore. Conclusione solenne.
Ghali, “Casa mia”, voto 8:
In assoluto il miglior brano dance di questo Sanremo 2024, lo si canticchia subito. Molto bene in ottica Eurovision.
Negramaro, “Ricominciamo tutto”, voto 6:
L’introduzione è di quelle importanti, il brano è una ballata dall’esordio solenne, accompagnato da una batteria che, nelle prime strofe, richiama il battito del cuore, fino alla conclusione rock, per “ricominciare tutto”. Giuliano Sangiorgi ineccepibile.
Annalisa, “Sinceramente”, voto 6-:
Propone un brano nel suo stile di questi ultimi tempi, un pezzo dance che fa l’occhiolino al mondo eurovisivo, ma che non offre elementi innovativi cui la stessa cantante savonese ci ha abituato in precedenza. Si parla di lei come della cantante da battere, ma il pezzo non è affatto imbattibile.
Mahmood, “Tuta gold”, voto 6 e mezzo:
Porta un brano ritmato, marcato, le canzoni di Mahmood sono garanzia di successo. Tuttavia, rispetto all’esibizione live vista nelle prove, perde oggi leggermente appeal.
Diodato, “Ti muovi”, voto 7:
Si conferma tra i migliori cantautori del panorama musicale attuale, regala un brano elegante e profondo, in stile sanremese, impreziosito con l’ingresso in scena di un gruppo di figuranti. Meraviglioso il finale, di chiusura maggiore.
Loredana Bertè, “Pazza”, voto 8:
Si conferma una vera regina del rock, potente. La canzone è un giro armonico anni ’80-’90, ma sempreverde. Come lei.
Geolier, “I p’ me, tu p’ te”, voto 3:
Un brano con un bel sound generale, ma che si perde tra tanti, nel quale l’unico elemento di distinzione è rappresentato dal dialetto napoletano.
Alessandra Amoroso, “Fino a qui”, voto 8:
Canzone sanremese pura, serissima candidata alla vittoria di questo Sanremo 2024. La Amoroso offre un’esibizione canora di livello, il podio, per lei, è il risultato minimo da raggiungere.
The Kolors, “Un ragazzo e una ragazza”, voto 7:
Brano allegro e divertente, trascinante, grazie sia all’accompagnamento elettronico che alla gestualità di Stash, riprese anche dai coristi.
Angelina Mango, “La noia”, voto 7:
Brano spagnoleggiante, molto ritmato, trascinante e che diventerà un tormentone radiofonico.
Il Volo, “Capolavoro”, voto 8 e mezzo:
L’unione corale del ritornello costituisce davvero un “capolavoro”. Il finale, al quale il trio ci ha abituato, è da standing ovation, nonostante la nuova proposta musicale in chiave molto più “pop”, che dà un’immagine de Il Volo non consueta.
Big Mama, “La rabbia non ti basta”, voto 7:
Offre un brano nuovo, dance, intonato in modo leggermente rap e con leggera cadenza napoletana, dal ritornello molto trascinante.
Ricchi e Poveri, “Ma non tutta la vita”, voto 4:
Canzoncina dance senza troppe pretese, allegra, un po’ retro, con ingresso di 4 ballerini nella seconda parte del brano che, nell’insieme, richiama un po’ la presenza scenica a 6 di stile eurovisivo. Sembra però un po’ fuori l’attuale contesto. Curiosa la loro presentazione sul palco, avvolti in un fiocco di colore rosso.
Emma, “Apnea”, voto 7:
Con il più classico giro armonico e con un accompagnamento elettronico, Emma conquista il pubblico. La ascolteremo molto.
Renga & Nek, “Pazzo di te”, voto 6:
Ballata dai tratti classicheggianti anni ’60, i due si presentano in perfetta forma e regalano un gran bel finale. Brano probabilmente di altri tempi, ma assolutamente piacevole.
Mr. Rain, “Due altalene”, voto 5:
Porta al Festival una nuova “Supereroi”, questa volta dal titolo “Due altalene”.
bnrk44, “Governo punk”, voto 6:
Brano colorato, giovanile. I ragazzi si muovono sul palco in alcuni momenti come una boyband, in altri in formazione un po’ confusionaria, saltellando continuamente, ma ispirando divertimento.
Gazzelle, “Tutto qui”, voto 8:
Romantica e delicata, è una canzone perfetta.
Dargen D’Amico, “Onda alta”, voto 7:
Il brano è divertente, brillante. L’esibizione di Dargen è molto coinvolgente, specie nel momento in cui scende in platea e canta tra il pubblico. Divertente anche l’outfit con il quale si è presentato, giacca, cravatta e una serie di orsacchiotti incollati addosso.
Rose Villain, “Click boom!”, voto 6 e mezzo:
L’idea è quella di un ennesimo brano dance nel quale fa sfoggio di ottime abilità vocali, salvo rompersi con un ritmo inaspettato, al primo ascolto probabilmente pesante, ma caratterizzante.
Santi Francesi, “L’amore in bocca”, voto 7 e mezzo:
Pezzo elettronico e gradevole, cantato bene, incontra il gusto musicale di chi scrive. Si confermano un duo davvero interessante.
Fred De Palma, “Il cielo non ci vuole”, voto 6:
Brano più disco, che dance. Radiofonico.
Maninni, “Spettacolare”, voto 5 e mezzo:
Brano cantato egregiamente, con accompagnamento in stile sanremese, classico, peccato per la conclusione un po’ sospesa.
Alfa, “Vai”, voto 5:
Ritmo incalzante, che prefigura paesaggi di tipo western. Brano “country-pop” che si distingue tra le 30 proposte di quest’edizione del Festival.
Il Tre, “Fragili”, voto 5:
Canzone che si perde tra mille altre.
Da segnalare, nel corso della serata, l’omaggio offerto al compianto Toto Cutugno, attraverso la riproposizione del brano “Gli amori”, con il quale gareggiò al Festival di Sanremo 1990, raggiungendo il secondo posto (l’eterno secondo, ndr).
La votazione di questa sera ha riguardato la sola sala Stampa, Tv e Web. La classifica che ne è derivata non è stata resa nota al pubblico nella sua interezza, ma ne è stata rivelata soltanto la top 5:
- Loredana Bertè
- Angelina Mango
- Annalisa
- Diodato
- Mahmood