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SANREMO 2025, SECONDA SERATA: GIORGIA, SIMONE CRISTICCHI, FEDEZ, ACHILLE LAURO E LUCIO CORSI I PIÙ VOTATI

La seconda serata della 75esima edizione del Festival di Sanremo, nel corso della quale si sono esibiti 15 dei 29 Big in gara, si è aperta con la sfida dei quattro giovani cantanti appartenenti alla categoria delle Nuove Proposte. I ragazzi sono stati introdotti da Carlo Conti e da Alessandro Cattelan, quest’ultimo già conduttore di Sanremo Giovani, programma ad hoc andato in onda a fine dello scorso anno sulle reti Rai.

La sfida delle Nuove Proposte, secca, a coppie di due, è stata decisa dal pubblico tramite televoto (34%), dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web (33%) e dalla Giuria delle Radio (33%). La gara:

Alex Wyse con “Rockstar”: il brano appare la naturale consecutio di quanto ascoltato ieri sera, a conferma di un diffuso stile retro caratterizzante questa edizione del Festival della canzone italiana. Una ballata da pieni anni ’70, che fa scena, che infonde calore. Voto 7 e mezzo

Vale Lp e Lil Jolie con “Dimmi tu quando sei pronto a fare l’amore”: brano incalzato da un ritornello troppo ridondante, un rock leggero e insipido. Di questa canzone resta soltanto l’importante messaggio che le due giovanissime cantanti hanno posto in evidenza, attraverso due grandi cartelloni che contenevano la seguente scritta, con caratteri di color nero, su sfondo giallo: “Se io non voglio, tu non puoi”, tesa a rimarcare la lotta contro la violenza di genere. Voto del brano: 3

Passa il turno Alex Wyse, un risultato fin troppo scontato, di fatto non c’è stata gara.

Maria Tomba con “Goodbye (voglio Good Vibes)”: la cantante esordisce con un messaggio, su di un mantello: “guardami gli occhi e non le poppe”. Esibizione con richiami blues da piano bar dall’effetto un po’ soporifero, richiamato visivamente dall’abbigliamento della solista, presentatasi al grande pubblico scalza e in pigiama. Voto: 4

Settembre con “Vertebre”: ballata sanremese classicheggiante, a tratti ritmicamente sincopata. Un buon lavoro, senza particolari elementi distintivi. Voto 6.

Settembre passa il turno e incontrerà in finale Alex Wyse. Anche questa vittoria di Settembre su Maria Tomba appariva un risultato fin troppo scontato.

Carlo Conti nella conduzione questa sera è stato affiancato da Bianca Balti, da Cristiano Malgioglio e da Nino Frassica. I 15 Campioni che si sono esibiti sono stati invece votati, questa volta, dalla Giuria delle Radio e dal televoto, ciascuno con un peso del 50%. La gara:

Rocco Hunt con “Mille vote ancora”: il suo brano concede finalmente ritmo e leggerezza ad uno show partito con un po’ troppa malinconia. Si conferma il voto della 1 giornata, 7

Elodie con “Dimenticarsi alle 7”: in questo riascolto il brano convince meno, monotono, a tratti pesante. Il voto scende, 5.

Lucio Corsi con “Volevo essere un duro”: è la vera sorpresa di questo Festival, porta un pezzo convincente. Il voto sale, sia pur di poco: 6 e mezzo

The Kolors con “Tu con chi fai l’amore”: una carica di energia, un brano radiofonico e trascinante, così come tutti i componenti della band. Voto confermato, 6

Serena Brancale con “Anema e core”: percussioni e ritmo caliente, difficile non animarsi. La sufficienza resta confermata, voto 6

Fedez con “Battito”: il genere non mi appartiene ma, in ogni caso, “si può dare di più”. Voto anche in questo caso confermato, 5

Francesca Michielin con “Fango in paradiso”: tra i pezzi che preferisco in questa edizione, nonostante Francesca questa sera non sia stata vocalmente impeccabile. Dolce, deliziosa, in ogni caso promossa. Voto 8

Simone Cristicchi con “Quando sarai piccola”: questa sera il brano è apparso ancora più intenso, ma l’intonazione vacillava anche in questa seconda occasione. Standing ovation da parte del pubblico in sala, visibilmente commosso per un testo significativo, ma non sufficiente per promuovere la canzone nel suo complesso. Controcorrente, ma il pezzo non raggiunge nemmeno la sufficienza. Voto 4.

Marcella Bella con “Pelle diamante”: ritmo, niente altro. Voto confermato, totalmente insufficiente: 3

Bresh con “La tana del granchio”: con questo secondo ascolto il brano ha convinto ancora di più. Leggerezza, melodia ed un’interpretazione vocale ineccepibile. Voto 7 e mezzo.

Achille Lauro con “Incoscienti giovani”: si rinvia a quanto già espresso nel corso della prima serata di ieri. Brano “dentro gli schemi”, insolito per Lauro, semplice nella struttura, con un giro armonico prevedibile. Voto 4

Giorgia con “La cura per me”: il brano profuma di vittoria, ma non si inserisce tra quei pezzi sanremesi che passeranno alla storia. È tra la migliore tra tutte le proposte di questa edizione e la sua voce fa la differenza. Un brano ordinario, affidato ad una cantante straordinaria. Voto 7

Rkomi con “Il ritmo delle cose”: la canzone è cadenzata ma non incisiva, ben cantata ma non impressiva. Voto 4

Rose Villain con “Fuorilegge”: la struttura del brano è davvero simile a “Click Boom!”. Non è stato fatto nulla per conquistare ulteriormente il proprio pubblico, nonostante le indubbie capacità vocali. Voto 3

Willie Peyote con “Grazie ma no grazie”: un sound “pieno”, coinvolgente, ben presentato, ma fine a se stesso. Voto 4

Super ospite di questa sera Damiano David, leader dei Maneskin temporaneamente impegnato in carriera da solista, che ha ufficialmente inaugurato questa seconda puntata del Festival con un contributo a Lucio Dalla, intonando “Felicità”. L’esibizione, proposta in toni bianco e nero, è stata accompagnata dalla presenza dell’attore Alessandro Borghi e dal ragazzino Vittorio Bonvicini.

Data:

13 Febbraio 2025