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Sanremo non incanta – Niente di eccezionale, tutto si dissolve nel nulla

Non si può certo dire che sia stata una delle più belle serate del Festival: la mancanza di un vero leader si è fatta sentire. Il paragone con i precedenti appuntamenti non regge, soprattutto per la poca leggerezza dei temi proposti. Il festival è della canzone (forse si dimentica) e non dei commenti alla quotidianità. Certamente Sanremo fa parte della tradizione italiana, ma la cronaca della realtà attuale, se non affrontata sotto altri punti di vista, rischia veramente di annoiare. Insomma, l’assenza di Zalone si è fatta sentire (nonostante le polemiche), perché per catturare il pubblico occorre avere le caratteristiche giuste. Nulla da eccepire su Amadeus, ma il passo tra l’essere un buon presentatore e un vero showman non è poi così breve.

La serata si apre con il dovuto omaggio dell’orchestra al Presidente Mattarella, che riesce a strappare un sentito applauso al pubblico in sala.

Questa sera ad accompagnare Amadeus c’è Drusilla Foer, un personaggio femminile irriverente dietro cui si cela il fotografo toscano Gianluca Gori. Lo stesso si è ispirato a una antica pratica definita “crossdressing”, che letteralmente significa travestitismo (anche se questo termine oggi risulta offensivo e superato). Infatti, per non rientrare in nessuna casistica, rifiuta di essere catalogata in qualsiasi genere. Una presenza abbastanza forte, che si sforza di non far rimpiangere chi l’ha preceduta.

La vera star della serata, almeno dal punto di vista musicale, è Cesare Cremonini. Al suo debutto assoluto sul palco dell’Ariston, il cantautore stupisce tutti con la sua immensa classe. Un poeta contemporaneo, che accetta una sfida difficile come quella del festival in virtù dell’amicizia con Amadeus. Lo stesso direttore artistico appare emozionato e felice per essere riuscito a portarlo sul palco.

Toccante e commovente l’omaggio di Roberto Saviano ai giudici Falcone e Borsellino. La sua presenza ha fatto discutere molto, soprattutto il versante del centrodestra che non lo vede di buon occhio. Oltre ogni critica preventiva, il suo monologo non fa una piega e pone delle basi solide per una profonda riflessione. Le sue parole sintetizzano il sentimento che accomuna gran parte degli italiani: “Sono passati 30 anni dagli attentati di Falcone e Borsellino, stasera ricordiamo ma non in modo passivo. Li rimettiamo nel cuore, senza nostalgie ma riportandoli in vita”. Dinanzi a questo struggente ricordo ogni critica dovrebbe fermarsi, cercando in tutti i modi di omaggiare i martiri dei nostri tempi.

La serata prosegue sulle note dei brani in gara e con qualche siparietto di Drusila Foer, ma senza particolari sussulti.

Cassifica:

1)Mahmood & Blanco, 2)Elisa, 3)Gianni Morandi, 4)Irama, 5)Sangiovanni, 6)Emma, 7)Massimo Ranieri, 8)Fabrizio Moro, 9)La Rappresentante di Lista, 10)Dargen D’Amico, 11)Michele Bravi, 12)Ditonellapiaga e Rettore, 13)Aka 7even, 14)Achille Lauro,15)Noemi, 16)Rkomi, 17)Matteo Romano, 18)Iva Zanicchi, 19)Giovanni Truppi, 20)Highsnob & Hu, 21)Giusy Ferreri, 22)Le Vibrazioni, 23)Yuman, 24)Ana Mena, 25)Tananai.

Data:

4 Febbraio 2022