Modulazione costante (acrilico su tela di Maria Casalanguida)
“Presto il silenzio diventerà una leggenda. L’uomo ha voltato le spalle al silenzio. Giorno dopo giorno inventa nuove macchine e marchingegni che accrescono il rumore e distraggono l’umanità dall’essenza della Vita, dalla contemplazione e dalla meditazione. Suonare il clacson, urlare, strillare, rimbombare, frantumare, fischiettare, rettificare e trillare rafforza il nostro ego”
Questa considerazione di Jan Arp, scultore e poeta francese, ha sempre suscitato momenti di riflessione. Ne trascrivo uno, di Mario Papadia, scrittore e poeta tra i miei preferiti:
“Ha ragione Jean Arp, il rumore è sempre tanto. Eppure eccoci qua, in una piazza virtuale qual è Facebook, dove parliamo con parole e immagini, quasi ogni giorno, e talvolta tutti insieme. Anche questo rafforza il nostro ego? Ma anche il silenzio può rafforzare il nostro ego, attraverso la presunzione dell’autoreferenzialità oppure lo frantuma come avviene per chi si suicida. Credo che il buon senso ci suggerisca che la consapevolezza dell’essenza della vita non provenga dal fatto di quante macchine circolano o da quante macchine si rifugga, ma dall’atteggiamento mentale di sapersi “ritirare in sé” di tanto in tanto.”
Sono d’accordo perfettamente con i miei predecessori, ma voglio sottolineare che sapersi “ritirare in sé” di tanto in tanto, è’ difficile ed a volte fa paura: la paura di dirsi la verità, il dubbio che scoprire qualcosa in più di noi stessi non renda più semplice il nostro vivere, che non riesca a colmare il vuoto della nostra solitudine.
Eppure dobbiamo prenderlo questo coraggio, secondo le strade che intendiamo percorrere: quella dell’Arte, ad esempio ce lo impone…ma soltanto per un motivo: vuole diventare il vero sostegno alla nostra vita, quello che non ci abbandonerà mai!