Verde è il colore che accomuna le bandiere di quattro Paesi: Camerun, Italia, Nigeria e Siria.
Verde, il colore della speranza.
Nella serata del 25 luglio scorso, a Castelsaraceno, ciascun partecipante doveva indossare qualcosa di verde, e per chi ne fosse stato sprovvisto, i bambini del luogo distribuivano ai presenti braccialetti in tinta.
“Sapori di casa mia” è stata un’occasione di incontro tra culture differenti e saggio finale di una singolare iniziativa, patrocinata dalla Cooperativa Cosmos, che gestisce a Castelsaraceno il progetto “NaturalMensa” (refezione scolastica biologica, educazione alimentare e counselling), e dalla Cooperativa Il Sicomoro, attuatore del progetto Sprar del “paese dei due parchi”.
Destinatarie del progetto sette donne, di cui tre del luogo e quattro immigrate (due siriane, una camerunese ed una nigeriana), che durante il mese di luglio si sono incontrate in un corso di cucina alla cui base vi è l’interculturalità.
Le donne partecipanti al corso si sono scambiate idee e ricette col risultato finale che ciascuna di esse ha appreso ricette di Paesi lontani dal proprio, attuando pertanto una fusione di culture, pur mantenendo le singolari specificità del luogo di appartenenza.
Altro obiettivo raggiunto è stato far sì che le partecipanti acquisissero le competenze necessarie per poter integrarsi nel tessuto economico del Paese ospitante, grazie ad una preparazione adeguata in ambito culinario, ottenendo inoltre la certificazione HCCP per alimentaristi indispensabile per intraprendere attività nel campo.
Durante la serata sono intervenuti: il sindaco di Castelsaraceno – una suggestiva località in provincia di Potenza, che, specie in versione notturna, è uno dei meravigliosi presepi della terra lucana – Rocco Rosano, il quale ha sottolineato l’importanza dell’integrazione grazie ad iniziative come questa; i rappresentanti delle due cooperative autrici del progetto – Francesca Defelice per la cooperativa Cosmos ed il coordinatore del centro Sprar, Luca Pecolcomicotto.
Il piazzale Montessori dell’Istituto Comprensivo di Castelsaraceno ha ospitato per l’occasione la mostra fotografica di Roberto Pedron, intitolata “Gli occhi dei bambini”, con ritratti provenienti da Paesi africani, medio-orientali e dell’Europa dell’est, in tema con l’interculturalità, leitmotiv della serata.
La video intervista ai protagonisti, realizzata da Antonello Cafagna e proiettata durante l’incontro, ha preceduto il suggestivo per la vista, e succulento per il gusto, banchetto multietnico preparato dalle corsiste per l’occasione.
La data nella quale è stato realizzato l’incontro, il 25 luglio, evoca un anniversario importante, la fine di una dittatura vergognosa che provocò milioni di morti e che nel 1938 promulgò le leggi razziali: ciò che ragionevolmente ci appare lontano, c’è il rischio concreto che in qualche modo ritorni, mascherato magari da politiche populiste e velatamente razziste.
Il progetto “Sapori di casa mia” nel mare magnum della solidarietà è solo una goccia, ma se ognuno facesse la propria parte, si potrebbero raggiungere risultati insperati in fatto di integrazione e benefici con ripercussioni positive in ambito politico, economico e di ordine pubblico.