Prosegue il durissimo scambio di accuse tra i separatisti filorussi e le forze governative ucraine, a giustificare il terribile “atto di terrorismo” avvenuto giorni fa con l’abbattimento di un aereo civile.
Nella partita tra Mosca e Kiev è incessante il rimpallo di responsabilità. A bordo del boeing malese Amsterdam-Kuala Lampur, centrato da un missile buk terra-aria c’erano 298 persone.L’aereo è precipitato lo scorso 17 Luglio, nei pressi di un villaggio vicino Donetsk, al confine russo-ucraino. Il Presidente Petro Poroshenko ha immediatamente precisato che i suoi militari non hanno nulla a che fare con questa immane tragedia.
Il Cremlino, a sua difesa mostra le prove dell’esistenza di un altro aereo (non identificabile) nei pressi della traiettoria percorsa dal Boeing MH17. Un portavoce del Ministero della Difesa russo, ha diffuso la stampa di fotografie satellitari, tracciati radar e altra documentazione che inducono ad ipotizzare ad una eventuale responsabilità di un aereo militare ucraino nell’abbattimento del velivolo diretto in Malesia. Il portavoce russo ha smentito categoricamente qualsiasi coinvolgimento di Mosca e dei separatisti filorussi nell’abbattimento dell’aero di linea. “La Federazione Russa– ha precisato il tenente colonnello Kartopolov- non ha mai fornito ai ribelli dell’Ucraina orientale alcun sistema missilistico anti-aereo SA-11 Buk, né altro tipo di armi”.
Intanto è stata avviata un inchiesta internazionale sotto pressione del Presidente Poroschenko, del Premier malese Najib Razak, dell’Unione Europea e della Nato.
I ribelli filorussi, dinanzi a circa 150 giornalisti e fotografi hanno consegnato ufficialmente le scatole nere agli esperti malesiani. Gli esperti giunti da Kaula Lampur dopo aver ringraziato le autorità dell’autoproclamata Repubblica di Doneskt hanno affermato che al momento le black box sembrano intatte e in buone condizioni.
In questo momento la posizione di Putin è molto complicata. Le pressioni e le sanzioni imposte dall’Occidente, dopo il terribile accaduto, saranno sempre più dure e onerose. Lo Zar di Russia è alle corde. La guerra civile in Ucraina prosegue senza esclusioni di colpi. La situazione è in continua fibrillazione. Da Mosca, il Presidente Vladimir Putin chiede alle potenze del Patto Atlantico di non “strumentalizzare” e “politicizzare” il drammatico avvenimento. La Guerra Fredda 2.0 è appena iniziata.