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SCANDALOSA VICENDA INTERNAZIONALE DAI RISVOLTI PARADOSSALI

Sicuramente è impossibile non notare le particolarità che caratterizzano la Repubblica indiana in quanto paese basato su una specificità di millenarie tradizioni e molteplici riti religiosi quotidiani. Centro di convivenza di religioni notevolmente differenti tra di loro, racchiude in sé e accoglie, mondi e culture lontane. Nonostante il fascino che emana, spesso però è luogo di stridenti contraddizioni.

cms_841/6a00d8341bfb1653ef019aff5c67a8970c.jpgLa stessa Oriana Fallaci racconta in un suo libro autobiografico che non di rado succede che le persone -nelle strade più affollate e praticate-, cadano dormienti per strada a causa della mancanza di un tetto e della stanchezza. I più fortunati, si risvegliano il mattino dopo. Gli altri vengono portati via con un carrettino ambulante. Si tratta della descrizione di una realtà di qualche anno fa, pur tuttavia non ancora completamente mutata. Quasi a significare che, mentre il resto cambia, c’è qualcosa che pare rimanere immutato.

cms_841/pescatori-indiani-uccisi-due-maro-italiani-agli-arresti.jpgUltimamente questo paese, ha occupato l’informazione in modo piuttosto ingombrante con varie vicende. In primis, quella dei marò. Una storia -ormai conosciuta da tutti- che lascia un sapore amaro in bocca. Una vergogna che pone non poche perplessità. Urge un’analisi approfondita della vicenda, senza la necessità impellente di raccontare fatti spiegati dettagliatamente e ripetutamente dal momento dell’accadimento sino ad oggi, dalla generalità dei mass media.

cms_841/25274-maro.jpgRipercorriamo solo i tratti salienti e paradossali. Ad esempio, quello che vede l’India indignata perché l’Italia non ha mantenute le sue promesse, cioè non ha rispettato il patto che prevede il rientro immediato dei due marò dopo quattro settimane. Un permesso accordato per dare ai marò la possibilità di esprimere la propria preferenza politica in vista delle elezioni. I due italiani sono stati infatti, oggetto di spedizione e scambio continuo tra i due paesi non ancora terminato.

cms_841/images.jpgAssurdo il ricatto a cui sono stati costretti. L’India ha deciso di intrattenere un ambasciatore italiano sino al ritorno dei due marò in Italia. A questo punto se il paese Indiano sembra quasi esterrefatto di questo irrispettoso (secondo la logica indiana!) gesto italiano, l’Italia non può essere da meno. Ci sono dei punti oscuri che pongono ulteriori e implicite domande. Prima di tutto il governo indiano nell’immediato tempo successivo all’autopsia disposta arbitrariamente sui corpi dei pescatori, non ha perso tempo a seppellirli.

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A ciò si aggiunge anche il fatto grave della non voluta concessione della perizia sulle armi utilizzate dai marò. In secondo luogo, i due marò al momento dal fatto non erano in acque del territorio indiano bensì in acque del territorio internazionale. Dunque non è possibile esaminare la vicenda mediante un tribunale indiano perché si tratterebbe di violazione della legge internazionale. In questo caso la procedura è di competenza internazionale.

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Oltretutto sono stati attirati a riva con una scusa per attraccare e da quel momento trattenuti. Stupisce l’accanimento con cui è stata condotta la vicenda contro i due marò italiani. Sappiamo bene che se si fosse trattato di un paese caratterialmente, economicamente e militarmente forte -come ad esempio la Germania- il problema non sarebbe nemmeno esistito. Al di là di ciò, se si fosse seguito un metodo di incriminazione rientrante nei limiti della legalità, probabilmente non sarebbe nato alcun dubbio sulla gestione della questione. Non essendo questo il caso, ci si chiede pure se un paese possa decidere autonomamente e in piena libertà come giustiziare persone coinvolte in un incidente internazionale. Certo che no, poiché questa pericolosa libertà darebbe il via ad operazioni giudiziarie autonome e arbitrarie a dir poco scandalose.

cms_841/l43-india-130118165306_medium.jpgNon sorge spontaneo chiedersi come mai, in India dove le persone muoiono per strada e le donne vengono violentate, bruciate vive e umiliate quotidianamente, ci si affanni così tanto nella ricerca della giustizia riguardo a due pescatori? Non che il peso della loro vita valga meno rispetto a quello di altri. Assolutamente no. La vita dovrebbe avere un valore incommensurabile per tutti. Ma visto che così non è in India, mi chiedo dove nasca questo prorompente e imperante senso di giustizia che pur tuttavia coinvolge la sola questione dei marò. Ovviamente questa è solo un’analisi semplicistica di una vicenda che presenta non pochi aspetti irrazionali e illogici.

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Data:

20 Giugno 2014