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Sciopero nazionale anche per i docenti precari con anzianità di servizio

Destinazione Ministero della Pubblica istruzione, sciopero nazionale. “La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica comunica che l’Associazione Sindacale USB PI Scuola, con nota del 3 novembre 2018, ha indetto la proclamazione dello sciopero nazionale (intera giornata) per il giorno 30 novembre 2018 di tutto il personale del comparto scuola, a tempo indeterminato e determinato, area docenti, non docenti e dirigenti, in Italia e all’estero”. Alla base delle rivendicazioni della Campagna dell’USB PI scuola c’è la richiesta della costruzione di una scuola radicalmente diversa da quella costruita nell’arco di un ventennio dai governi italiani. Si avverte la necessità di combattere contro una scuola sempre più subordinata alle logiche di mercato, all’aziendalizzazione, alla vuota retorica meritocratica e alla cosiddetta “didattica per competenze”. Insieme agli studenti, si intende lottare per una scuola realmente inclusiva, libera, centrata sulla crescita e sulla formazione degli studenti e delle studentesse.

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Cosa è richiesto in prima istanza?:

1) L’abolizione totale dell’alternanza scuola-lavoro e la chiusura del carrozzone INVALSI, strumenti funzionali esclusivamente all’asservimento degli studenti e all’acquisizione di competenze utili al lavoro precario;

2) una vera quota 100 e l’immissione in ruolo su tutti i posti liberatisi in virtù del turnover;

3) la trasformazione di tutto l’organico di fatto in organico di diritto;

4) un piano mobilità che, sulla base dell’allargamento degli organici, permetta il rientro dei lavoratori esiliati della 107;

5) l’immissione in ruolo immediata, senza alcun concorso, per tutti i docenti con 36 mesi di servizio;

6) piano straordinario di assunzioni del personale ATA per la copertura del reale fabbisogno delle scuole;
7) internalizzazione dei servizi attualmente dati in appalto ai privati, stabilizzando tutto il personale ex-lsu Ata attraverso una procedura riservata;

8) un vero rinnovo contrattuale e un reale adeguamento salariale che nulla abbia a che fare con la miseria del contratto 2016-2018;

9) il ritiro di ogni progetto di regionalizzazione del sistema di istruzione che lederebbe il principio solidaristico della redistribuzione della ricchezza sul territorio nazionale e determinerebbe differenze sostanziali tra bambini e giovani del Nord e del Sud Italia;

10) eliminare la delega sul sostegno che riduce le ore di sostegno agli alunni disabili e incide negativamente sugli organici dei docenti;

11) un vero investimento sull’integrazione degli alunni non italofoni e l’inserimento dell’Italiano L2 all’interno di tutte le istituzione scolastiche di ogni ordine e grado.

Chi protesta? Sono stati innanzitutto i docenti precari di terza fascia, insieme alle varie rappresentanze provenienti da tutta Italia, a ritrovarsi dinanzi al Ministero dell’Istruzione in viale Trastevere, Roma, intorno alle 9,00 di ieri. Si è verificata una vera e propria adesione di massa, diretta verso il Miur, per bloccare il progetto riservato alla categoria nel DEF. Il Governo ha progettato una fase transitoria ed una sanatoria per tutte le categorie tranne che per la terza fascia di istituto di quei docenti con servizio alle spalle. Questi ultimi, di fatto, sono tagliati fuori da qualsiasi programma. Per loro si prospetta un concorso ordinario insieme ai neolaureati, senza alcuna considerazione del lavoro e degli immensi sacrifici di chi opera nelle scuole italiane da diversi anni. Eppure i precari di terza fascia sono di fatto un tassello indispensabile affinché ogni anno sia assicurato il servizio d’istruzione pubblica per famiglie e studenti in Italia. Il vuoto creatosi nelle aule ieri mattina è stato l’ennesima dimostrazione di quanto tali professionisti siano essenziali per il sistema scolastico.

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Questi i numerosi slogan che si sono esposti in viale Trastevere:

1. RICHIESTA FASE TRANSITORIA PER TERZA FASCIA
2. RISPETTO PUNTO 22 CONTRATTO DI GOVERNO
3. ABILITAZIONE SUBITO E STABILIZZAZIONE!
4. IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO VUOLE 30MILA ESODATI
5. BOZZA BUSSETTI MANDA A CASA I LAVORATORI
6. GUERRA TRA POVERI ALIMENTATA DAL GOVERNO
7. IL GOVERNO METTE I GIOVANI E I LAVORATORI CONTRO
8. L’ESPERIENZA INSEGNA MA BUSSETTI CI CACCIA!
9. MANTENETE LE PROMESSE ELETTORALI PITTONI HA FATTO CAMPAGNA ELETTORALE SBANDIERANDO IL PAS!

Data:

1 Dicembre 2018