La contemporaneità attuale ci permette di “osservare” quale modello di integrazione adottata fra popoli? Nel continuo cammino della storia umana, la mobilità è sempre stata presente! Nella creazione di una visione solida, di futuro globalizzato, quale dinamiche bisogna seguire o confrontarsi per assicurare ai migranti l’appartenenza “multipla” di nuova umanità?
Le speranze ,le aspettative ,se parliamo di costruzione, sono riposte nelle seconda generazione, in riferimento ai figli degli immigrati: ragazzi ed adolescenti emigrati o nati nei territori di accoglienza. La loro presenza costituisce un cambiamento irreversibile nelle società di inserimento, chiaro segnale che l’immigrazione,in quei luoghi, non rappresenta un fenomeno occasionale ma fondante, primario.
Metissàge di culture: quella di origine e quella del Paese in cui vivono, riformulando il concetto di multiculturalità sociale, rispettando le loro origini senza doverle abbandonare “per essere accettati”. Come si presenta la società “di accoglienza” , nel momento in cui offre ai giovani opportunità di integrazione? E’ in grado di orientare le azioni, i meccanismi di offerta con le stesse “opportunità”di cui dispongono gli autoctoni. In Italia la situazione è in evoluzione: i processi di stabilizzazione e regolarizzazione degli immigrati sono notevolmente aumentati, rendendosi manifesti all’interno della nostra società.
I figli degli immigrati hanno trovato il loro status definito dal punto di vista sociale e burocratico. Alle immagini di migranti arrivati nel nostro paese accettando umili lavori privi di tutele e garanzie sociali si sostituiscono quelle dei “loro giovani” inseriti nel contesto sociale a pieno titolo: il loro senso di identità consolidato è accettato dalla pluralità,”rendendo” sempre più rari gli episodi di razzismo!
La “marginalità”, causa di conflitti che minano la coesione sociale del paese, grazie ai “modelli di integrazione culturale che ne hanno accompagnato l’evoluzione, sta scomparendo definitivamente. Le seconde generazioni non rappresentano solo coloro che vivono in una società diversa da quella dei loro genitori, ma sono l’indicatore della società in cui sono “stanziati”: in essa lavorano o lo faranno contribuendo all’economia del paese,alla crescita demografica :saranno il “domani” !protagonisti attivi della scena lavorativa e politica italiana. Non più cittadini di seconda “serie!