Sfiducia Bonafede, maggioranza in fibrillazione e Colle in allerta
Le scosse che hanno ripreso ad agitare la maggioranza di governo in vista delle mozioni di sfiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, vengono ovviamente registrare con preoccupazione dai sismografi del Quirinale. Inutile chiedere se già vengano ipotizzati possibili scenari in vista del voto di mercoledì prossimo, ma è chiaro che la situazione viene monitorata con la massima attenzione. La linea del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è quella di procedere in modo graduale ed in questa fase il problema è soprattutto politico più che istituzionale e riguarda i rapporti tra i partiti che sostengono l’esecutivo. Voto contro il ministro da parte di Italia Viva e conseguente rottura traumatica fino alla crisi di governo; dimissioni del Guardasigilli con semplice sostituzione o mini rimpasto; superamento degli attuali attriti con un ritrovato accordo tra il premier, il partito di Matteo Renzi e le altre forze politiche. Sono tutte ipotesi che naturalmente vengono attentamente vagliate al Colle, senza tuttavia entrare nel merito della questione e lasciando che siano presidente del Consiglio, M5S, Pd, Iv e Leu a fare le loro valutazioni su come superare questo tornante, decidendo se e come andare avanti con questa esperienza di governo.
E’ una fase quindi nella quale Mattarella si trova a svolgere il ruolo di osservatore, naturalmente assai interessato e preoccupato. Avviato finalmente all’uscita dal lockdown, il Paese si trova di fronte ad un tornante ben più impervio rispetto a quello che deve superare la maggioranza. E una crisi di governo in questo momento rappresenterebbe un’ulteriore pesante zavorra su una situazione socio-economica piegata da quasi tre mesi di paralisi. Difficile quindi se non impossibile prevedere quali potrebbero essere le scelte del Capo dello Stato se la situazione dovesse precipitare, anche perché occorrerebbe verificare concretamente gli orientamenti dei partiti. Sperimentate le maggioranze che apparivano possibili in questa legislatura, si tratterebbe di capire quanto sia realmente percorribile la strada di un governo di larghe intese per gestire la nuova fase post epidemia, con il rischio di una recrudescenza del virus. O se addirittura sia ipotizzabile la riproposizione di alleanze passate o la formazione di maggioranze fin qui inedite.
Senza naturalmente escludere lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni, qualora risultasse impossibile dar vita ad un nuovo governo. Variabili che per ora restano comunque solo ipotesi teoriche. Prima è necessario verificare se l’ennesimo tira e molla politico interno alla maggioranza troverà una soluzione che consenta al governo di rimanere in carica, nell’attuale formazione o con qualche cambiamento, che a quel punto potrebbe richiedere l’intervento del Presidente della Repubblica per la nomina di eventuali nuovi ministri.
Italia Viva:”Con Pd e M5S c’è dialogo,il problema è Conte”
Giurano che non è un bluff, assicurano che una valutazione seria è in corso e che, se entro mercoledì, non ci sarà un chiarimento con il premier Giuseppe Conte ogni scenario è aperto. Italia Viva è sul piede di guerra. E la mozione Bonino su Alfonso Bonafede potrebbe essere lo strumento per il redde rationem. “Conte non dia per scontato che tanto votiamo contro”, dice un big Iv all’Adnkronos.
C’è irritazione perché dopo l’ultimo incontro a palazzo Chigi con il premier che aveva, pur nelle difficoltà, aperto un canale di dialogo, i rapporti si sono di nuovo interrotti. “Conte è scomparso. C’erano delle questioni aperte sulle quali tornare e invece… per carità, capiamo tutto: il decreto rilancio, le Regioni, le riaperture ma pensiamo che il premier debba anche farsi carico della tenuta del suo governo. Non si illuda che il nostro sia un bluff”, prosegue la stessa fonte.
Oggi Maria Elena Boschi dovrebbe vedere il capo di gabinetto di Conte per lavorare sui punti dell’ultimo incontro: una svolta sulle politiche della giustizia in senso garantista, il piano Shock sui cantieri, il piano Bonetti sulla famiglia. “Un incontro importante – si sottolinea – ma non esaustivo. Serve un incontro politico con Conte se vogliamo cambiare passo e andare avanti”.
La mozione Bonino su Bonafede è sullo sfondo e Iv in assenza di un chiarimento potrebbe votarla. “Per noi la mozione Bonino è perfetta e tanti di noi sarebbero pronti a votare la sfiducia a Bonafede. Mettiamola così: noi non vorremmo votare quella sfiducia, ma Conte deve darci il modo di farlo. Deve dirci che da domani le cose cambiano”, si spiega da Iv.
Il problema, dicono i renziani, non sono i rapporti nella maggioranza ma con Conte. “Noi non pretendiamo che il Pd o i 5 Stelle la pensino come noi ma un dialogo c’è. Il problema è Conte. Persino i rapporti con i 5 Stelle sono migliori di quelli con il premier…”. Iv chiede dunque un passo al presidente del Consiglio perché accolga il pacchetto di proposte di cui si è discusso nell’ultimo incontro e perché ci sia un cambio di passo nella ’considerazione’ di Italia Viva nella maggioranza.
“Noi abbiamo 17 senatori, il Pd 35. Non è possibile che noi siamo tenuti fuori da ogni decisione della maggioranza. Non è possibile che ogni nostra proposta sia una scocciatura. Non è possibile che da palazzo Chigi – e questo a Conte lo abbiamo detto nell’ultimo incontro – arrivi l’ordine alla Rai di non parlare di Italia Viva, perché se stare in questa maggioranza significa non portare alcun rafforzamento al partito, morire per morire almeno lo facciamo tenendo fede ai nostri principi”.
Zingaretti: “Pronti a discutere con Renzi, ma sfiducia a Bonafede va respinta”
“No”, non temo uno sgambetto di Renzi, “noi siamo pronti a discutere di tutto, anche quello che non è per la giustizia”, ma “la mozione di sfiducia è totalmente strumentale e come tale va respinta”. Lo ha detto Nicola Zingaretti al Tg5.
Nella maggioranza ci vogliono “meno polemiche, le persone vogliono soluzioni. Si possono avere idee diverse, esprimerle per costruire soluzioni, ma le polemiche non servono a niente”, ha aggiunto il segretario del Pd.
“C’è un grande bisogno di aiuto ed è giusto che il governo si sia mosso per dare risposte, ma dentro la manovra ci sono grandi idee, come l’ecobonus per rifare gli appartamenti e i palazzi o gli investimenti per l’Università. C’è la volontà di essere vicini a chi ha bisogno e idee per il futuro”, ha evidenziato parlando del Dl rilancio.
Salvini: “Sentiti Berlusconi e Meloni, 2 giugno iniziativa comune”
Sul 2 giugno “ho sentito Berlusconi, Meloni, ho sentito tutti, è il momento dell’unità come italiani, e dell’unità senza bandiere di partito, come forze politiche,che vogliono collaborare per ricostruire il paese”. Lo ha detto Matteo Salvini, intervenendo a Pomeriggio 5, su Canale 5, rispondendo a una domanda sulla manifestazione convocata dalla Lega e da Fdi per il giorno della festa della Repubblica.
“La proposta – aggiunge – che ho fatto è per la data della festa della nostra bandiera, non solo a Roma, ma in tutte le cento province italiane, per un momento di ascolto e idee, con artigiani, imprenditori, pensionati, insegnati, tutti a distanza, con le mascherine. C’è bisogno delle idee di tutti, il signor Conte non può fare tutto da solo”.
“Saremo tutti insieme nel centrodestra? Non avrebbe senso dividersi tra italiani di destra, di sinistra, belli e brutti, bisogna ricostruire il paese, una volta sconfitto il virus gli italiani poi torneranno a votare”, dice il leader della Lega.
Giorgia Meloni conferma: “Il 2 giugno, Festa della Repubblica, daremo nuovamente voce agli italiani dimenticati dal Governo Conte nell’emergenza coronavirus e che chiedono libertà e orgoglio. Ho parlato con Salvini e Berlusconi: stiamo lavorando per dare vita ad una iniziativa comune nel rispetto di tutte le norme di sicurezza”, scrive sui social la leader di FdI.
“Sarà una iniziativa originale, aperta anche alle associazioni, alla società civile, alle categorie, alle famiglie e a tutti coloro che in questi giorni ci hanno contattato perché stufi di un Governo bravo solo a fare promesse e conferenze stampa. Già nelle prossime ore ci metteremo al lavoro per definire dettagli e modalità, e vi aggiorneremo molto presto. Intanto, tenetevi pronti!”, conclude Meloni.