Dopo una lunga e preparatoria attesa, la squadra dell’International Web Post è lieta di svelare la rubrica “I colori della cultura”, cui è dedicata interamente la pagina odierna.
Uno spazio a cadenza quotidiana, che si compone di 13 sottorubriche curate da critici ed esperti d’arte e fotografia, poeti, scrittori, giornalisti e altri professionisti che operano attivamente nel mondo della cultura a 360°; il tutto coordinato magistralmente dalla preziosa collega giornalista Antonella Giordano, responsabile della nostra redazione del Lazio, cui volgiamo i nostri primi ringraziamenti. Un plauso va alla nostra preziosa collaboratrice, l’artista Maria Casalanguida, che cura la sottorubrica “Angolo del parlatore” e ancora a Miroslava Hàjek, Andrea Vaccaro, Camillo Beccalli, Fabrizio Oddi, Giuseppe Filippi, Enrico Duratorre, Filomena Cimieri, Lorenzo Bosi, Raffaele Floris, Patrizia Nizzo, Vito Coviello, Carla Malerba, Gianpiero Menniti, Elisabetta Ruffolo, Paola Tassinari, Bruno di Ciaccio, Aldo Rossetti, Francesca Coppola, Ercole Ferretti, Giovanni Amoruso, Antonio Villa, Anna Giancarlo, Consuelo Noviello, Remigio Romani, Carla Abenante, Laura Quinzi, Doriana Greco, July Aranel e Francesco Leccese, nonché a tutti coloro che decideranno di prender parte a questo ambizioso progetto.
Perché abbiamo scelto di proporre delle “pillole di cultura” giornalmente ai nostri lettori? Perché, in un panorama mondiale dominato da pandemie e conflitti, occorre trovare un’oasi di ispirazione, un rifugio sicuro per l’anima e per la mente che possa garantire l’afflusso di nuove energie positive… non a caso, come confermato da diversi studi in ambito neuropsicologico, lo studioso statunitense Wayne Dyer asseriva saggiamente: “Quando cambi il modo di guardare le cose, le cose che guardi cambiano”. Ebbene, un’indolore iniezione di cultura a 360° non potrà che avvicinarci alla perfezione del creato, pronta a ricordarci che l’esistenza di ciascuno di noi, seppur con le sue zone d’ombra, può essere meravigliosamente intensa ed appagante se vissuta “a pieni colori”, tanto per citare il nome con cui abbiamo scelto di battezzare questa nostra rubrica.
Ma non è tutto: siamo fermamente convinti che, oltre a fungere da balsamo per lo spirito, la cultura nelle sue mille sfaccettature costituisca un valore assolumente imprescindibile per una società consapevole e libera. Ciò fa parte della mission giornalistica che anima il nostro operato sin dal lontano 2013, poiché un popolo che fruisce liberamente dell’arte e del sapere in tutte le loro espressioni sarà sempre capace di una cittadinanza attiva e democratica, fondata sul rispetto del benessere comune e sulla carità disinteressata. Se è vero che “la bellezza salverà il mondo”, nel nostro piccolo tentiamo di contribuire a tale cambiamento…
Non ci resta, a questo punto, che augurarvi una buona lettura…tra gli infiniti scenari abilmente imbastiti dai nostri redattori.