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SI E’ INTERROTTA NEL 2014 LA TENDENZA ALL’AUMENTO DELLA POVERTA’

Nel 2014 in Italia le famiglie in condizioni di povertà assoluta sono scese al 5,7% del totale delle famiglie dal 6,3% del 2013. Il dato emerge dal report dell’Istat sulla povertà in Italia diffuso nei giorni scorsi. Come precisa l’Istat, sono considerate in condizioni di povertà assoluta le famiglie che hanno una spesa mensile inferiore a quella necessaria per acquisire “l’insieme dei beni e servizi, che nel contesto italiano, vengono considerati essenziali per una determinata famiglia per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile”.

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Il calo del 2014 – segnala il Forum delle Associazioni Democratiche – interrompe la tendenza negativa che aveva visto l’incidenza della povertà assoluta in Italia salire dal 3,5% del 2007 fino al 6,3% del 2013. L’interruzione della tendenza al peggioramento dell’indice di povertà assoluta riguarda non soltanto l’intero paese, ma anche le tre grandi ripartizioni territoriali (nord, centro e sud). In particolare tra il 2013 e il 2014 l’indice di povertà assoluta passa nel nord dal 4,4% al 4,2%, nel centro dal 4,9% al 4,8% e nel sud dal 10,1% all’8,6%.

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Come i dati mostrano, gli indici di povertà assoluta sono molto più elevata al sud che nel resto del paese. Va inoltre segnalato che, al di là del miglioramento del 2014, i dati sulla povertà assoluta indicano una situazione estremamente grave. Nel 2014 sono state infatti ben 1.470.000 le famiglie (e 4.102.000 le persone) che non hanno avuto risorse sufficienti per acquistare l’essenziale per avere uno “standard di vita minimamente accettabile”. Si tratta di numeri assolutamente inammissibili per un paese economicamente avanzato come il nostro.

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Il segnale positivo che si coglie nei dati del report sulla povertà in Italia nel 2014 -secondo il Forum delle Associazioni Democratiche – va considerato importante anche per l’analisi della congiuntura economica perché anticipa l’inversione di tendenza nell’andamento del prodotto interno lordo che si è verificata nel primo trimestre 2015. D’altra parte la riduzione dei livelli di povertà potrebbe confermare che è in atto un ridimensionamento della concentrazione della ricchezza, ridimensionamento che è essenziale sia per far affluire al mercato le risorse per sostenere la ripresa dell’economia sia per ridurre livelli di povertà inaccettabili in un paese civile.

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Data:

22 Luglio 2015