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SI TINGE DI GIALLO LA MORTE DI GIULIO REGENI IN EGITTO

Si è risolta in tragedia la scomparsa a Il Cairo dello studente friulano Giulio Regeni: in un fosso della periferia della capitale egiziana è stato infatti rinvenuto il corpo senza vita del 28enne. Procura e polizia dicono due cose opposte. Secondo la Procura ci sono segni di accoltellamento sul corpo ritrovato seminudo, la polizia invece esclude che il giovane sia rimasto vittima di un crimine e parla di incidente stradale.

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La Farnesina ha richiesto l’avvio immediato di un’indagine congiunta e convocato l’ambasciatore egiziano. Su indicazione del Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, il Segretario Generale della Farnesina Michele Valensise ha convocato giovedì con urgenza l’ambasciatore egiziano Amr Mostafa Kamal Helmy per esprimere “lo sconcerto del Governo italiano per la tragica morte del giovane Giulio Regeni al Cairo”. Valensise ha sottolineato che “l’Italia si attende dalle autorità egiziane la massima collaborazione a tutti i livelli, alla luce della eccezionale gravità di quanto accaduto al nostro connazionale e dei tradizionali rapporti di amicizia e vicinanza tra i due Paesi”.

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Pronta è stata la risposta dell’ambasciatore egiziano, il quale “ha espresso a nome del suo Paese profondo cordoglio per la morte di Regeni e – si legge in una nota – ha assicurato che l’Egitto fornirà la massima collaborazione per individuare i responsabili di questo atto criminale“. Finora non c’è nessuna ipotesi ufficiale sulla matrice del delitto di cui è stato vittima il dottorando di Cambridge che, da settembre, abitava in un appartamento del Cairo per scrivere una tesi sull’economia egiziana presso l’American University. A far temere il peggio erano state martedì scorso fonti del Cairo che avevano escluso l’ipotesi della scomparsa del ragazzo per un errore dei servizi di sicurezza egiziani compiuto proprio il 25 gennaio, anniversario della rivoluzione anti-Mubarak, sempre accompagnato da disordini e arresti. Pare che nel tardo pomeriggio del 25 gennaio, Regeni stesse andando a trovare alcuni amici per un compleanno, come ha confermato Omar Assad, un suo conoscente. Dal quartiere di El Dokki, sulla sponda sinistra del fiume Nilo, si stava spostando a piedi verso il centro della città, che si trova sulla sponda destra, probabilmente effettuando parte dello spostamento in metropolitana per raggiungere la zona di piazza Tahrir, diventata molto conosciuta in seguito alle numerose proteste contro Mubarak organizzate nel 2011. Secondo alcune ricostruzioni, Regeni sarebbe salito in metropolitana intorno alle 20.00: poi non se ne è saputo più nulla.

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Visto il luogo del ritrovamento del cadavere – il corpo è stato trovato in un fosso della periferia della capitale egiziana – è verosimile, ma siamo nel campo delle possibilità, ipotizzare anche l’esito di una rapina andata male. La conferma ufficiale della causa della morte arriverà comunque solo dopo l’autopsia. Intanto, tra Italia ed Egitto sale la tensione. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi è infatti intervenuto sulla questione chiedendo al presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, sentito telefonicamente, che il corpo del ricercatore sia presto restituito alla sua famiglia e all’Italia e che sia dato pieno accesso ai rappresentanti italiani per seguire da vicino tutti gli sviluppi delle indagini.

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Data:

5 Febbraio 2016